Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Cantico 1


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NOVA VULGATABIBBIA MARTINI
1 Canticum Canticorum Salomonis.
1 Ma i baci egli col bacio della sua bocca; perocché migliori sono del vino le tue mammelle, che spiran fragranza di ottimi unguenti.
2 Osculetur me osculo oris sui!
Nam meliores sunt amores tui vino:
2 Olio sparso è il tuo nome: per questo le fanciulle ti amarono.
3 in fragrantiam unguentorum tuorum optimorum.
Oleum effusum nomen tuum;
ideo adulescentulae dilexerunt te.
3 Traimi tu dietro a te, correremo noi all'odore de' tuoi profumi. M'introdusse il Re ne' suoi penetrali: esulteremo, e ci allegreremo in te, ripensando alle tue mammelle migliori del vino: Te amano i giusti.
4 Trahe me post te. Curramus!
Introducat me rex in cellaria sua;
exsultemus et laetemur in te
memores amorum tuorum super vinum;
recte diligunt te.
4 Negra son io, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Cedar, ma bella come i padiglioni di Salomone.
5 Nigra sum sed formosa,
filiae Ierusalem,
sicut tabernacula Cedar,
sicut pelles Salma.
5 Non badate, che io sia bruna: perocché il sole mi fé cangiar di colore. I figli della madre mia mi fecero guerra. Mi dettero a custodir delle vigne: la vigna mia non fu custodita da me.
6 Nolite me considerare quod fusca sim,
quia decoloravit me sol.
Filii matris meae irati sunt mihi;
posuerunt me custodem in vineis,
vineam meam non custodivi.
6 Fammi sapere, o amore dell'anima mia, il luogo de' tuoi paschi, il luogo, dove in sul meriggio riposi, perch' io non cominci d'andar vagando dietro a' greggi de' tuoi compagni.
7 Indica mihi, tu, quem diligit anima mea,
ubi pascas,
ubi cubes in meridie,
ne vagari incipiam
post greges sodalium tuorum.
7 Se tu non conosci te stessa, o bellissima tralle donne, esci fuora, e vai dietro alle pedate de' greggi, e pasci i tuoi capretti presso ai padiglioni dei pastori.
8 Si ignoras,
o pulcherrima inter mulieres,
egredere et abi post vestigia gregum
et pasce haedos tuos
iuxta tabernacula pastorum.
8 A' miei destrieri nei cocchi di Faraone io ti rassomiglio, o mia Diletta.
9 Equae in curribus pharaonis
assimilavi te, amica mea.
9 Belle son le tue guance come di tortorella: il collo tuo come monili.
10 Pulchrae sunt genae tuae inter inaures,
collum tuum inter monilia.
10 Noi ti faremo delle piccole murene a oro punteggiate d'argento.
11 Inaures aureas faciemus tibi
vermiculatas argento.
11 Mentre il re stavasi alla sua mensa, il mio nardo spirò il suo odore.
12 Dum esset rex in accubitu suo,
nardus mea dedit odorem suum.
12 Mazzetto di mirra (è) a me il mio diletto: si starà sempre al mio seno.
13 Fasciculus myrrhae dilectus meus mihi,
qui inter ubera mea commoratur.
13 Il mio Diletto (è) a me un grappolo di cipro delle vigne d'Engaddi.
14 Botrus cypri dilectus meus mihi
in vineis Engaddi.
14 Bella veramente se' tu, o mia Diletta: bella veramente se' tu, gli occhi tuoi son di colomba.
15 Ecce tu pulchra es, amica mea,
ecce tu pulchra es:
oculi tui columbarum.
15 Bello veramente se' tu, o mio diletto le pieno di grazia: il talamo nostro è fiorito:
16 Ecce tu pulcher es, dilecte mi,
et decorus.
Lectulus noster floridus,
16 Delle nostre case le travi (sono) di cedro, le soffitte di cipresso.
17 tigna domorum nostrarum cedrina,
laquearia nostra cupressina.