Scrutatio

Lunedi, 6 maggio 2024 - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 14


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BIBBIA TINTORIVULGATA
1 In quanto a colui che è debole nella fede, accoglietelo senza discuterne le opinioni.1 Infirmum autem in fide assumite, non in disceptationibus cogitationum.
2 Altri crede di poter mangiare qualunque cosa; chi è debole mangi pure degli erbaggi.2 Alius enim credit se manducare omnia : qui autem infirmus est, olus manducet.
3 Ma chi mangia non disprezzi colui che non mangia, e chi non mangia non condanni colui che mangia, perchè Dio l'ha fatto suo.3 Is qui manducat, non manducantem non spernat : et qui non manducat, manducantem non judicet : Deus enim illum assumpsit.
4 E chi sei tu da condannare il servo altrui? O che egli stia ritto o cada, è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli starà in piedi perchè Dio ha la potenza di sostenerlo.4 Tu quis es, qui judicas alienum servum ? domino suo stat, aut cadit : stabit autem : potens est enim Deus statuere illum.
5 Uno distingue tra giorno e giorno, un altro li fa tutti uguali: ognuno segua la sua coscienza.5 Nam alius judicat diem inter diem : alius autem judicat omnem diem : unusquisque in suo sensu abundet.
6 Chi distingue i giorni, li distingue per amore del Signore; e chi mangia, lo fa per amore del Signore; infatti rende grazie a Dio. Ed anche chi non mangia, non mangia per amore del Signore e rende grazie a Dio.6 Qui sapit diem, Domino sapit, et qui manducat, Domino manducat : gratias enim agit Deo. Et qui non manducat, Domino non manducat, et gratias agit Deo.
7 Poichè nessuno di noi vive per se medesimo, nè per se stesso muore;7 Nemo enim nostrum sibi vivit, et nemo sibi moritur.
8 ma se viviamo, viviamo pel Signore, e se moriamo, moriamo pel Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore;8 Sive enim vivemus, Domino vivimus : sive morimur, Domino morimur. Sive ergo vivimus, sive morimur, Domini sumus.
9 perchè Cristo è morto e risuscitato per essere Signore dei vivi e dei morti.9 In hoc enim Christus mortuus est, et resurrexit : ut et mortuorum et vivorum dominetur.
10 Ma tu perchè giudichi il tuo fratello? O perchè tu disprezzi il tuo fratello? Tutti invece compariremo davanti al tribunale di Cristo.10 Tu autem quid judicas fratrem tuum ? aut tu quare spernis fratrem tuum ? omnes enim stabimus ante tribunal Christi.
11 Sta scritto infatti: « Io sono il vivente, dice il Signore, e davanti a me si piegherà ogni ginocchio, ed ogni lingua darà gloria a Dio».11 Scriptum est enim : Vivo ego, dicit Dominus, quoniam mihi flectetur omne genu : et omnis lingua confitebitur Deo.
12 Così adunque ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.12 Itaque unusquisque nostrum pro se rationem reddet Deo.
13 Cessiamo adunque dal giudicarci a vicenda; ma guardiamo invece di non mettere inciampo o scandalo sulla via del fratello.13 Non ergo amplius invicem judicemus : sed hoc judicate magis, ne ponatis offendiculum fratri, vel scandalum.
14 Io so e son persuaso nel Signore Gesù che nulla è in se stesso impuro; ma per colui che stima impura una cosa, essa per lui diventa impura.14 Scio, et confido in Domino Jesu, quia nihil commune per ipsum, nisi ei qui existimat quid commune esset, illi commune est.
15 Or se per un cibo fai rattristare il tuo fratello, tu non cammini più secondo la carità. Non rovinare col tuo cibo uno per il quale Cristo è morto.15 Si enim propter cibum frater tuus contristatur, jam non secundum caritatem ambulas. Noli cibo tuo illum perdere, pro quo Christus mortuus est.
16 Non sia dunque bestemmiato il nostro bene.16 Non ergo blasphemetur bonum nostrum.
17 Perché il regno di Dio non consiste nel mangiare e nel bere, ma è giustizia e pace e gaudio nello Spirito Santo.17 Non est enim regnum Dei esca et potus : sed justitia, et pax, et gaudium in Spiritu Sancto :
18 Chi serve Cristo in questa maniera piace a Dio ed è approvato dagli uomini.18 qui enim in hoc servit Christo, placet Deo, et probatus est hominibus.
19 Cerchiamo dunque ciò che giova alla pace, e pratichiamo ciò che serve alla mutua edificazione.19 Itaque quæ pacis sunt, sectemur : et quæ ædificationis sunt, in invicem custodiamus.
20 Non voler per un cibo distruggere l'opera di Dio. Certamente tutte le cose sono pure, ma fa male un uomo che mangia scandalizzando.20 Noli propter escam destruere opus Dei, omnia quidem sunt munda : sed malum est homini, qui per offendiculum manducat.
21 Bene è non mangiar carne e non bere vino, nè fare alcuna cosa che sia per il tuo fratello occasione di caduta o di scandalo o di debolezza.21 Bonum est non manducare carnem, et non bibere vinum, neque in quo frater tuus offenditur, aut scandalizatur, aut infirmatur.
22 Tu hai una convinzione? Tientela per te dinanzi a Dio. Beato colui che non condanna se stesso in quello che sceglie.22 Tu fidem habes ? penes temetipsum habe coram Deo. Beatus qui non judicat semetipsum in eo quod probat.
23 Ma chi fa distinzione, se mangia, è condannato, perchè non agisce secondo coscienza. Tutto ciò che non è secondo la coscienza è peccato.23 Qui autem discernit, si manducaverit, damnatus est : quia non ex fide. Omne autem, quod non est ex fide, peccatum est.