Scrutatio

Lunedi, 6 maggio 2024 - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 14


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 In quanto a colui che è debole nella fede, accoglietelo senza discuterne le opinioni.1 Accogliete chi è debole nella fede, senza discuterne le opinioni.
2 Altri crede di poter mangiare qualunque cosa; chi è debole mangi pure degli erbaggi.2 Uno crede di poter mangiare di tutto; l’altro, che invece è debole, mangia solo legumi.
3 Ma chi mangia non disprezzi colui che non mangia, e chi non mangia non condanni colui che mangia, perchè Dio l'ha fatto suo.3 Colui che mangia, non disprezzi chi non mangia; colui che non mangia, non giudichi chi mangia: infatti Dio ha accolto anche lui.
4 E chi sei tu da condannare il servo altrui? O che egli stia ritto o cada, è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli starà in piedi perchè Dio ha la potenza di sostenerlo.4 Chi sei tu, che giudichi un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone. Ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di tenerlo in piedi.
5 Uno distingue tra giorno e giorno, un altro li fa tutti uguali: ognuno segua la sua coscienza.5 C’è chi distingue giorno da giorno, chi invece li giudica tutti uguali; ciascuno però sia fermo nella propria convinzione.
6 Chi distingue i giorni, li distingue per amore del Signore; e chi mangia, lo fa per amore del Signore; infatti rende grazie a Dio. Ed anche chi non mangia, non mangia per amore del Signore e rende grazie a Dio.6 Chi si preoccupa dei giorni, lo fa per il Signore; chi mangia di tutto, mangia per il Signore, dal momento che rende grazie a Dio; chi non mangia di tutto, non mangia per il Signore e rende grazie a Dio.
7 Poichè nessuno di noi vive per se medesimo, nè per se stesso muore;7 Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso,
8 ma se viviamo, viviamo pel Signore, e se moriamo, moriamo pel Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore;8 perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
9 perchè Cristo è morto e risuscitato per essere Signore dei vivi e dei morti.9 Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
10 Ma tu perchè giudichi il tuo fratello? O perchè tu disprezzi il tuo fratello? Tutti invece compariremo davanti al tribunale di Cristo.10 Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio,
11 Sta scritto infatti: « Io sono il vivente, dice il Signore, e davanti a me si piegherà ogni ginocchio, ed ogni lingua darà gloria a Dio».11 perché sta scritto:
Io vivo, dice il Signore:
ogni ginocchio si piegherà davanti a me
e ogni lingua renderà gloria a Dio.
12 Così adunque ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.12 Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.
13 Cessiamo adunque dal giudicarci a vicenda; ma guardiamo invece di non mettere inciampo o scandalo sulla via del fratello.13 D’ora in poi non giudichiamoci più gli uni gli altri; piuttosto fate in modo di non essere causa di inciampo o di scandalo per il fratello.
14 Io so e son persuaso nel Signore Gesù che nulla è in se stesso impuro; ma per colui che stima impura una cosa, essa per lui diventa impura.14 Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è impuro in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come impuro, per lui è impuro.
15 Or se per un cibo fai rattristare il tuo fratello, tu non cammini più secondo la carità. Non rovinare col tuo cibo uno per il quale Cristo è morto.15 Ora se per un cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Non mandare in rovina con il tuo cibo colui per il quale Cristo è morto!
16 Non sia dunque bestemmiato il nostro bene.16 Non divenga motivo di rimprovero il bene di cui godete!
17 Perché il regno di Dio non consiste nel mangiare e nel bere, ma è giustizia e pace e gaudio nello Spirito Santo.17 Il regno di Dio infatti non è cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo:
18 Chi serve Cristo in questa maniera piace a Dio ed è approvato dagli uomini.18 chi si fa servitore di Cristo in queste cose è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini.
19 Cerchiamo dunque ciò che giova alla pace, e pratichiamo ciò che serve alla mutua edificazione.19 Cerchiamo dunque ciò che porta alla pace e alla edificazione vicendevole.
20 Non voler per un cibo distruggere l'opera di Dio. Certamente tutte le cose sono pure, ma fa male un uomo che mangia scandalizzando.20 Non distruggere l’opera di Dio per una questione di cibo! Tutte le cose sono pure; ma è male per un uomo mangiare dando scandalo.
21 Bene è non mangiar carne e non bere vino, nè fare alcuna cosa che sia per il tuo fratello occasione di caduta o di scandalo o di debolezza.21 Perciò è bene non mangiare carne né bere vino né altra cosa per la quale il tuo fratello possa scandalizzarsi.
22 Tu hai una convinzione? Tientela per te dinanzi a Dio. Beato colui che non condanna se stesso in quello che sceglie.22 La convinzione che tu hai, conservala per te stesso davanti a Dio. Beato chi non condanna se stesso a causa di ciò che approva.
23 Ma chi fa distinzione, se mangia, è condannato, perchè non agisce secondo coscienza. Tutto ciò che non è secondo la coscienza è peccato.23 Ma chi è nel dubbio, mangiando si condanna, perché non agisce secondo coscienza; tutto ciò, infatti, che non viene dalla coscienza è peccato.