Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Ester 16


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L'editto di Assuero in favore dei Giudei (Copia della lettera che il re Artaserse diresse a tutte le provincie del suo regno in favore dei Giudei e che non si trova più nel volume ebraico).

1Artaserse, gran re dall'india all'Etiopia, ai governatori e principi delle cento ventisette provincie, i quali obbediscono ai nostri comandi: salute.2Molti hanno abusato fino all'insolenza della bontà dei principi e dell'onore che fu loro conferito,3e non solamente tentano di opprimere i sudditi del re, ma, incapaci di reggere alla gloria loro data, tendono insidie a quelli stessi dai quali la ricevettero.4E non si contentano di non ringraziare per i benefici e di violare in se stessi i diritti d'umanità, ma presumono anche di poter sottrarsi al giudizio di Dio che vede tutto.5E son giunti a tanto d'insania da tentar di rovinare cogli artifizi della menzogna, quelli che adempiono con esattezza gli uffici loro affidati, e si diportano in modo da esser degni delle lodi di tutti,6e d'ingannare con astuta frode, le semplici orecchie dei principi, le quali, essendo semplici, giudicano gli altri dal loro proprio naturale.7E questo è provato e dalle antiche storie e da quello che accade ogni giorno, che per le malvage suggestioni di alcuni sono mandate a male le buone intenzioni dei re.8Noi dobbiamo provvedere alla pace di tutte le provincie;9quindi se noi ordiniamo cose diverse, non dovete credere che ciò dipenda dalla leggerezza dell'animo nostro, ma che le nostre decisioni son prese secondo le condizioni e le necessità dei tempi, come esige il bene dello stato.10Per farvi intendere meglio quanto diciamo; Aman, figlio d'Amadati, Macedone d'animo e di nazione e alieno dal sangue persiano, il quale colla sua crudeltà ha disonorato la nostra clemenza, fu accolto da noi come forestiero,11e trovò in noi tanta umanità da esser chiamato nostro padre e da essere adorato da tutti come secondo dopo il re; ì12ma egli s'insuperbì e giunse a tanto d'arroganza da tentare di privarci del regno e della vita.13Infatti con nuovi e inauditi artifizi si sforzò di trarre a morte, e Mardocheo, dalla fedeltà e servizi del quale noi riconosciamo la vita, ed Ester, la consorte del nostro regno, con tutta la loro nazione,14pensando, uccisi questi, di tendere insidie a noi restati soli, e di far passare ai Macedoni il regno dei Persiani.15Or noi non abbiamo trovati rei di alcun fallo i Giudei, destinati alla morte dal peggior degli uomini: essi anzi vivono sotto giuste leggi,16e sono figli dell'Altissimo, Massimo e sempre Vivente Dio, per benefizio del quale ai padri nostri e a noi fu dato il regno, e conservato fino al giorno d'oggi.17Or dunque sappiate che le lettere da lui spedite a nome nostro sono annullate.18In pena di questa scelleraggine, egli che l'ordì, e tutta la sua parentela sono stati appesi ai patiboli dinanzi alle porte di questa città di Susa: Dio, e non noi gli ha dato quanto meritava.19Quest'editto che noi ora mandiamo sia affisso in tutte le città, affinchè sia lecito ai Giudei di vivere secondo le loro leggi.20Voi inoltre dovete prestar loro aiuto, affinchè il giorno tredici del duodecimo mese, detto Adar, possano uccidere tutti quelli che si eran preparati a dar loro la morte;21perchè tal giorno d'afflizione e di lutto, Dio Onnipotente l'ha mutato per essi in gioia.22Per questo anche voi abbiate questo giorno tra gli altri dì festivi, e celebratelo con ogni allegrezza, affinchè si sappia, anche in avvenire,23che tutti quelli i quali obbediscono fedelmente ai Persiani, della loro fedeltà ne ricevono degna ricompensa, mentre periscono per la loro scelleratezza quelli che tendono insidie al loro regno.24Qualsiasi provincia o città che non vorrà prender parte a questa solennità, perisca di spada e di fuoco, e sia così sterminata, da restare inaccessibile, in perpetuo, non solo agli uomini, ma anche alle bestie, come esempio di disprezzo e di disobbedienza.