Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Giuditta 7


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BIBBIA TINTORIBIBBIA MARTINI
1 Il giorno dopo, Oloferne comandò alle sue truppe di salire contro Betulia.1 E Il dì seguente Oloferne comando alle sue schiere di incamminarsi verso Betulia.
2 Egli aveva centoventi mila combattenti a piedi e ventidue mila uomini a cavallo, oltre gli uomini atti alla guerra da lui fatti prigionieri, e la gioventù menata via dalle provinole e dalle città.2 Or egli avea cento ventimila fanti agguerriti, e ventidue mila cavalli, oltre quelli, che avea levati per forza, e oltre tutta la gioventù condotta dalle provincie, e dalle città.
3 Tutti ugualmente si prepararono per combattere contro i figli d'Israele, e si avanzarono per la parte inferiore della montagna fino alla cima che guarda su Dotain, e dal luogo detto Belma sino a Chelmon, che è dirimpetto a Esdrelon.3 Tutti si posero egualmente in ordine per combattere contro i figliuoli d'Israele, e si avanzarono per la parte inferiore del monte fino all'altura, che domina (sopra) Dothain dal luogo detto Belma fino a Chelmon, che è dirimpetto ad Esdrelon.
4 I figli d'Israele, veduta quella moltitudine, si prostrarono per terra, e copertasi la testa di cenere, pregarono tutti insieme il Dio d'Israele a mostrare la sua misericordia sopra il suo popolo;4 Ma i figliuoli d'Israele quando ebber veduta quella moltitudine si prostraron boccone per terra, coprendosi la testa di cenere pregando tutti insieme il Dio d'Israele a di mostrare la sua misericordia verso il suo popolo.
5 poi, prese le loro armi di guerra, si posero tra le gole dei monti, nei luoghi ove passavano i sentieri, e vi facevan la guardia giorno e notte.5 E prendendo le loro armi si piantarono nei luoghi, i quali davan l'accesso ad angusti sentieri per mezzo ai monti; e li custodivano di giorno, e di notte.
6 Andando attorno, Oloferne trovò la fonte che alimentava il loro acquedotto dal lato del mezzogiorno, fuori della città, e fece tagliare quell'acquedotto.6 Ma Oloferne mentre andava attorno girando osservò, che la fontana, la quale sboccava in città, vi era condotta per mezzo di un acquidotto, che era fuori dalla parte di mezzodì, e ordinò, che quell'acquidotto fosse tagliato.
7 Restarono però non lungi dalle mura delle sorgenti alle quali sembrava che andassero furtivamente ad attingere acqua più per ristorarsi che per bere.7 Eranvi nondimeno in poca distanza dalle mura delle sorgenti, dalle quali vedeansi attignere furtivamente dell'acqua più per ristorarsi, che per bere.
8 Ma i figli d'Ammon e di Moab andarono a dire a Oloferne: « I figli d'Israele non confidano nelle lance nè nelle frecce; ma son difesi dalle montagne e resi sicuri dai colli sospesi sui precipizi.8 Mai figliuoli di Jommon, e di Moab andarono, e dissero ad Oloferne: I figliuoli d'Israele ripongono la loro speranza non nelle loro lance, nè nelle loro frecce, ma loro difesa son le montagne, e i ripidi colli li rendono sicuri.
9 Per poterli vincere senza combattere, metti adunque delle guardie alle sorgenti a impedire che attingano acqua, e così li ucciderai senza spada, o almeno, scoraggiati, ti daran nelle mani la loro città, che credono inespugnabile perchè posta sui monti ».9 Perchè adunque tu possa superarli senza venir alle mani, metti della gente a custodir le sorgenti, affinchè non ne attingano acqua, e gli ucciderai senza spada, o almeno non potendone più ti daran nelle mani la loro città creduta da essi inespugnabile per esser posta sui monti.
10 Essendo piaciute ad Oloferne e ai suoi ufficiali queste parole, egli pose di guardia intorno a ciascuna sorgente cento uomini.10 E Oloferme, e i suoi uffiziali approvarono queste parole, ed egli pose cento uomini di guardia intorno a ciascheduna sorgente.
11 Dopo venti giorni di tal guardia restarono a secco le cisterne e i serbatoi d'acqua per tutti gli abitanti di Betulia, in modo da non esserci in città tanto da dissetarsi per un solo giorno, e l'acqua si dava al popolo con misura ogni giorno.11 Or dopo che per venti giorni vi furono state in tal guisa le guardie, vennero a mancare le cisterne e i serbatoi di acque a tutti gli abitanti di Betulia talmente che non vi era nella città abbastanza da dissetarsi per un sol giorno; imperocchè davasi di per dì alla gente l'acqua a misura.
12 Allora tutti gli uomini, le donne, i giovani, i ragazzi s'affollarono presso Ozia, e tutti insieme ad una voce dissero:12 Allora si affollarono intorno ad Ozia tutti gli uomini, e le donne, e i giovani, e i ragazzi, e dissero ad una voce:
13 « Dio sia giudice fra noi e te: perchè ci hai fatti questi mali e non hai voluto trattar di pace cogli Assiri, per questo Dio ci ha abbandonati nelle loro mani;13 Sia giudice Dio tra noi, e te; perocchè tu ci hai fatti questi mali, non volendo trattare la pace cogli Assiri, e per questo Dio ci ha abbandonati nelle loro mani.
14 per questo non v'è chi ci aiuti, mentre sotto i loro occhi cadiam postrati dalla sete e dalla gran miseria.14 E per questo siamo privi di soccorso nel tempo, che sotto gli occhi loro siam prostrati a terra per la sete, e per la miseria grande.
15 Or dunque radunate tutti quelli che si trovano nella città, chè ci arrendiamo volontariamente all'esercito d'Oloferne;15 Su via convocate tutti quei, che si trovano nella città, e arrendiamoci volontariamente all'esercito di Oloferne.
16 perché è meglio vivere e benedire Dio prigionieri, che morire ed esser l'obbrobrio di tutti gli uomini, dopo aver vedute le nostre mogli, e i nostri bambini morire sotto i nostri occhi.16 Perocchè è meglio,che prigionieri benediciamo il Signore, che perire, ed esser l'obbrobrio di tutti gli uomini, quando vedremo le nostre mogli, e i nostri bambini morire sotto gli occhi nostri.
17 Noi oggi, prendendo a testimoni il cielo, la terra e il Dio dei padri nostri, che ci punisce secondo i nostri peccati: vi scongiuriamo a consegnare ormai la città all'esercito d'Oloferne, per abbreviare la nostra fine che divien troppo lunga per l'arsura della sete ».17 Noi prendiamo oggi per testimoni il cielo, e la terra, e il Dio de' padri nostri, il quale ci punisce secondo i nostri peccati: rendete omai la città alle schiere di Oloferne, e il nostro penare sia breve sotto la spada, il quale ora è lungo oltre modo nell'arsura della sete.
18 Finite queste parole, nell'adunanza tutti diedero in pianti e alti grida, e per molte ore ad una voce gridarono al Signore, dicendo:18 E quando ebbero dette tali cose si levarono gran gemiti, e urli in tutta l'adunanza, e per molte ore ad una voce gridavano, e dicevano al Signore:
19 « Abbiamo peccato noi e i nostri padri, siamo stati ingiusti, e abbiamo commessa l'iniquità.19 Abbiam peccato noi, e i padri nostri, siamo stati ingiusti, abbiam commesso iniquità.
20 Tu, che sei pietoso, abbi pietà di noi; punisci pure coi tuoi flagelli le nostre iniquità, ma non voler abbandonare ad un popolo che non ti conosce chi ti onora,20 Tu, perchè se' pio, abbi misericordia di noi, o punisci co' tuoi flagelli le nostre iniquità, ma non abbandonare in potere di un popolo, che non ti conosce, coloro che ti onorano.
21 chè non si dica tra le nazioni: Dov'è il loro Dio? »21 Affinchè tralle nazioni non abbia a dirsi: Dov'è il loro Dio?
22 Quando, stanchi dal gridare e sfiniti dai pianti, si chetarono,22 Or quando,stanchi di gridare, e di gemere, ebber fatto silenzio.
23 Ozia, alzatosi, tutto molle di lacrime, disse: « Fratelli, fatevi coraggio, aspettiamo ancora cinque giorni la misericordia del Signore:23 Si letò Ozìa tutto bagnato di lacrime, e disse: Fratelli fatevi cuore, e aspettiamo ancora per cinque giorni la misericordia del Signore:
24 può essere che egli, cessata la sua collera, dia gloria al suo nome.24 Perocchè forse egli taglierà il corso all'ira sua, e glorificherà il suo nome:
25 Se poi, passati i cinque giorni, non verrà alcun soccorso, faremo secondo le role che avete detto ».25 Che se passati i cinque giorni niun soccorso verrà, faremo come voi avete detto.