Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Giuditta 7


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BIBBIA TINTORIGREEK BIBLE
1 Il giorno dopo, Oloferne comandò alle sue truppe di salire contro Betulia.1 πολλων και μεγαλων ημιν δια του νομου και των προφητων και των αλλων των κατ' αυτους ηκολουθηκοτων δεδομενων υπερ ων δεον εστιν επαινειν τον ισραηλ παιδειας και σοφιας και ως ου μονον αυτους τους αναγινωσκοντας δεον εστιν επιστημονας γινεσθαι αλλα και τοις εκτος δυνασθαι τους φιλομαθουντας χρησιμους ειναι και λεγοντας και γραφοντας
2 Egli aveva centoventi mila combattenti a piedi e ventidue mila uomini a cavallo, oltre gli uomini atti alla guerra da lui fatti prigionieri, e la gioventù menata via dalle provinole e dalle città.2 ο παππος μου ιησους επι πλειον εαυτον δους εις τε την του νομου και των προφητων και των αλλων πατριων βιβλιων αναγνωσιν και εν τουτοις ικανην εξιν περιποιησαμενος προηχθη και αυτος συγγραψαι τι των εις παιδειαν και σοφιαν ανηκοντων οπως οι φιλομαθεις και τουτων ενοχοι γενομενοι πολλω μαλλον επιπροσθωσιν δια της εννομου βιωσεως
3 Tutti ugualmente si prepararono per combattere contro i figli d'Israele, e si avanzarono per la parte inferiore della montagna fino alla cima che guarda su Dotain, e dal luogo detto Belma sino a Chelmon, che è dirimpetto a Esdrelon.3 παρακεκλησθε ουν μετ' ευνοιας και προσοχης την αναγνωσιν ποιεισθαι και συγγνωμην εχειν εφ' οις αν δοκωμεν των κατα την ερμηνειαν πεφιλοπονημενων τισιν των λεξεων αδυναμειν ου γαρ ισοδυναμει αυτα εν εαυτοις εβραιστι λεγομενα και οταν μεταχθη εις ετεραν γλωσσαν ου μονον δε ταυτα αλλα και αυτος ο νομος και αι προφητειαι και τα λοιπα των βιβλιων ου μικραν εχει την διαφοραν εν εαυτοις λεγομενα
4 I figli d'Israele, veduta quella moltitudine, si prostrarono per terra, e copertasi la testa di cenere, pregarono tutti insieme il Dio d'Israele a mostrare la sua misericordia sopra il suo popolo;4 εν γαρ τω ογδοω και τριακοστω ετει επι του ευεργετου βασιλεως παραγενηθεις εις αιγυπτον και συγχρονισας ευρων ου μικρας παιδειας αφομοιον
5 poi, prese le loro armi di guerra, si posero tra le gole dei monti, nei luoghi ove passavano i sentieri, e vi facevan la guardia giorno e notte.5 αναγκαιοτατον εθεμην και αυτος τινα προσενεγκασθαι σπουδην και φιλοπονιαν του μεθερμηνευσαι τηνδε την βιβλον πολλην αγρυπνιαν και επιστημην προσενεγκαμενος εν τω διαστηματι του χρονου προς το επι περας αγαγοντα το βιβλιον εκδοσθαι και τοις εν τη παροικια βουλομενοις φιλομαθειν προκατασκευαζομενους τα ηθη εννομως βιοτευειν
6 Andando attorno, Oloferne trovò la fonte che alimentava il loro acquedotto dal lato del mezzogiorno, fuori della città, e fece tagliare quell'acquedotto.
7 Restarono però non lungi dalle mura delle sorgenti alle quali sembrava che andassero furtivamente ad attingere acqua più per ristorarsi che per bere.
8 Ma i figli d'Ammon e di Moab andarono a dire a Oloferne: « I figli d'Israele non confidano nelle lance nè nelle frecce; ma son difesi dalle montagne e resi sicuri dai colli sospesi sui precipizi.
9 Per poterli vincere senza combattere, metti adunque delle guardie alle sorgenti a impedire che attingano acqua, e così li ucciderai senza spada, o almeno, scoraggiati, ti daran nelle mani la loro città, che credono inespugnabile perchè posta sui monti ».
10 Essendo piaciute ad Oloferne e ai suoi ufficiali queste parole, egli pose di guardia intorno a ciascuna sorgente cento uomini.
11 Dopo venti giorni di tal guardia restarono a secco le cisterne e i serbatoi d'acqua per tutti gli abitanti di Betulia, in modo da non esserci in città tanto da dissetarsi per un solo giorno, e l'acqua si dava al popolo con misura ogni giorno.
12 Allora tutti gli uomini, le donne, i giovani, i ragazzi s'affollarono presso Ozia, e tutti insieme ad una voce dissero:
13 « Dio sia giudice fra noi e te: perchè ci hai fatti questi mali e non hai voluto trattar di pace cogli Assiri, per questo Dio ci ha abbandonati nelle loro mani;
14 per questo non v'è chi ci aiuti, mentre sotto i loro occhi cadiam postrati dalla sete e dalla gran miseria.
15 Or dunque radunate tutti quelli che si trovano nella città, chè ci arrendiamo volontariamente all'esercito d'Oloferne;
16 perché è meglio vivere e benedire Dio prigionieri, che morire ed esser l'obbrobrio di tutti gli uomini, dopo aver vedute le nostre mogli, e i nostri bambini morire sotto i nostri occhi.
17 Noi oggi, prendendo a testimoni il cielo, la terra e il Dio dei padri nostri, che ci punisce secondo i nostri peccati: vi scongiuriamo a consegnare ormai la città all'esercito d'Oloferne, per abbreviare la nostra fine che divien troppo lunga per l'arsura della sete ».
18 Finite queste parole, nell'adunanza tutti diedero in pianti e alti grida, e per molte ore ad una voce gridarono al Signore, dicendo:
19 « Abbiamo peccato noi e i nostri padri, siamo stati ingiusti, e abbiamo commessa l'iniquità.
20 Tu, che sei pietoso, abbi pietà di noi; punisci pure coi tuoi flagelli le nostre iniquità, ma non voler abbandonare ad un popolo che non ti conosce chi ti onora,
21 chè non si dica tra le nazioni: Dov'è il loro Dio? »
22 Quando, stanchi dal gridare e sfiniti dai pianti, si chetarono,
23 Ozia, alzatosi, tutto molle di lacrime, disse: « Fratelli, fatevi coraggio, aspettiamo ancora cinque giorni la misericordia del Signore:
24 può essere che egli, cessata la sua collera, dia gloria al suo nome.
25 Se poi, passati i cinque giorni, non verrà alcun soccorso, faremo secondo le role che avete detto ».