Scrutatio

Lunedi, 6 maggio 2024 - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi)

Genesi 47


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BIBBIA TINTORIBIBBIA MARTINI
1 Giuseppe andò allora a dire a Faraone: « Mio padre e i miei fratelli coi loro greggi e i loro armenti, e con tutto quello che hanno, son venuti dalla terra di Canaan; ed ecco si son fermati nella terra di Gessen.1 Andò adunque Giuseppe a dire a Faraone: Mio padre, e i miei fratelli colle loro pecore, e armenti, e con tutto quello che hanno, sono venuti dalla terra di Chanaan: e già sono fermi nella terra di Gessen.
2 Inoltre Giuseppe presentò al re gli ultimi cinque dei suoi fratelli:2 E presentò insieme al re cinque persone, gli ultimi dei suoi fratelli:
3 ai quali il re domandò: « Che mestiere fate! » Essi risposero: « Noi tuoi servi siamo pastori, e come noi i nostri padri.3 A' quali quegli domandò: Qual mestiere avete? Risposero: Siam pastori di pecore tuoi servi, e noi, e i padri nostri.
4 Siam venuti a pellegrinare nella tua terra, perchè non vi è pastura pei greggi dei tuoi servi nella terra di Canaan, mentre la carestia imperversa. Or ti preghiamo di ordinare che noi tuoi servi dimoriamo nella terra di Gessen ».4 Siam venuti a star pellegrini nella tua terra: perché non vi è erba pe' greggi de' tuoi servi nella terra di Chanaan, e la fame va crescendo: e noi preghiamo, che comandi a noi tuoi servi di stare nella terra di Gessen.
5 Disse pertanto il re a Giuseppe: « Tuo padre e i tuoi fratelli son venuti a trovarti:5 Disse pertanto il re a Giuseppe: Tuo padre, e i tuoi fratelli sono venuti a trovarti.
6 la terra d'Egitto è a tua disposizione: falli abitare nel luogo migliore, e dà loro la terra di Gessen e se tra loro conosci degli uomini capaci, creali sopraintendenti dei miei bestiami ».6 La terra d'Egitto è dinanzi a te: fa' che abitino in ottimo luogo, e da' ad essi la terra di Gessen. Che se conosci tra di loro degli uomini di capacità, eleggili soprintendenti de' miei bestiami.
7 Poi Giuseppe condusse suo padre al re, e glielo presentò. Giacobbe augurò al re ogni bene,7 Dipoi Giuseppe condusse suo padre al re, e lo presentò a lui: Giacobbe augurò a lui ogni bene,
8 e da lui interrogato: « Quanti sono i tuoi anni! »8 E interrogato da lui: Quanti sono i tuoi anni?
9 rispose: « I giorni del mio pellegrinaggio sono giunti a centotrent'anni, sono stati pochi e cattivi, e non han raggiunto il tempo del pellegrinaggio dei miei padri ».9 Rispose: I giorni del mio pellegrinaggio sono cento trent'anni, pochi, e cattivi, e non agguagliano il tempo del pellegrinaggio dei padri miei.
10 Ed augurato al re ogni bene, si ritirò.10 E augurato ogni bene al re, si ritirò.
11 Giuseppe poi diede al padre ed ai fratelli suoi dei possessi in Egitto, nella parte migliore del paese, in Ramesses, come Faraone aveva ordinato.11 Giuseppe poi diede al padre, e a' suoi fratelli in Egitto una tenuta in luogo buonissimo in Ramesses, come avea comandato Faraone.
12 E li manteneva, tutta la famiglia di suo padre, dando i viveri a ciascuno.12 Ed ei dava da mangiare ad essi, e a tutta la famiglia di suo padre, dando a ciascheduno di che cibarsi.
13 Or in tutto il mondo mancava il pane, e la fame opprimeva la terra, specialmente l'Egitto e Canaan.13 Perocché mancava il pane in tutto il mondo, e la fame opprimeva la terra principalmente dell'Egitto, e di Chanaan.
14 E Giuseppe, vendendo il grano, raccolse tutto il danaro che si trovava in questi paesi, e lo pose nell'erario del re.14 De' quali (paesi) Giuseppe prese tutto il denaro pel frumento venduto, e lo ripose nell'erario del re.
15 Quando poi i compratori non ebbero più moneta, tutto l'Egitto andò da Giuseppe a dire: « Dacci del pane! E perchè dovremo morire davanti ai tuoi occhi per mancanza di danaro! »15 E i compratori non avendo più moneta, tutto l'Egitto andò a trovar Giuseppe dicendo: Dacci del pane: per qual motivo morremo sugli occhi tuoi per mancanza di denaro?
16 Egli rispose loro: « Menate i vostri bestiami e vi darò da mangiare in cambio di essi, se non avete più danaro ».16 Rispose loro: Menate i vostri bestiami, e in cambio di questi vi darò da mangiare, se non avete moneta.
17 Avendo essi menati i loro bestiami, egli diede loro viveri, cambiandoli con cavalli, pecore, buoi ed asini. Cosi per quell'anno li sostentò ricevendo il loro bestiame.17 E quegli avendoli menati, diede loro da vivere in cambio de' cavalli, e delle pecore, e de' buoi, e degli asini: e quell'anno li sostentò colla permuta de' bestiami.
18 Ma essi tornarono anche l'anno seguente e gli dissero: « Non celeremo al signor nostro, che finito il danaro e finito il bestiame, come ben vedi, non ci resta altro che i corpi e la terra.18 Tornarono ancora il secondo anno, e gli dissero: Noi non celeremo al signor nostro, che, mancato il denaro, sono mancati insieme i bestiami: e tu ben vedi, che oltre i corpi, e la terra non abbiam nulla.
19 Perchè dovremmo morire, sotto i tuoi occhi! Noi e la nostra terra saremo tuoi: compraci come schiavi del re, ma dacci da seminare, affinchè, perendo il coltivatore, la terra non si riduca a un deserto ».19 Perché adunque morremo noi, veggente te? e noi, e la nostra terra saremo tuoi: compraci per ischiavi del re, e dacci da seminare, affinché periti i coltivatori, non si riduca la terra in deserto.
20 Così Giuseppe comprò tutta la terra d'Egitto, perchè ciascuno, oppresso dalla gran fame, vendè i suoi possessi, e così l'assoggettò a Faraone20 Comprò adunque Giuseppe tutta la terra d'Egitto, vendendo ognuno le sue possessioni pel rigor della fame: e la rendé soggetta a Faraone,
21 con tutti i popoli, da un'estremità all'altra dell'Egitto,21 Insieme con tutti i popoli da un'estremità dell'Egitto sino all'altra.
22 eccettuate le terre dei sacerdoti, che le avevan dal re, ed ai quali era data una provvisione di viveri dai pubblici granai, e per questo non furon costretti a vendere le loro terre.22 Eccettuata la terra de' sacerdoti data loro dal re, a' quali si davano da' pubblici granai i viveri, e perciò non furon costretti a vendere le loro tenute.
23 E Giuseppe disse ai popoli: « Come vedete, Faraone è padrone di voi e delle vostre terre; or eccovi il seme: seminate i campi,23 Disse adunque Giuseppe a' popoli: Ecco che, come vedete, Faraone è padrone di voi, e della vostra terra: prendete da seminare, e seminate i campi,
24 per aver la raccolta. Darete al re il quinto: le altre quattro parti le lascio a voi per seminare, e per mantenere le vostre famiglie e i vostri figli ».24 Affinché possiate raccogliere. Darete al re il quinto: le altre quattro parti le lascio a voi per seminare, e per mantenere le famiglie, e i figliuoli vostri.
25 Ed essi risposero: « Tu ci hai salvata la vita! Che il nostro signore rivolga a noi il suo sguardo, e serviremo con piacere al re ».25 Risposer quelli: La nostra salute è nelle tue mani: solamente rivolga a noi lo sguardo il signor nostro, e serviremo con piacere al re.
26 Da quel tempo fino ad oggi, in tutta la terra d'Egitto vien pagato al re il quinto, essendo ciò divenuto come legge, e soltanto le terre dei sacerdoti son libere da questa servitù.26 Da quel tempo fino al dì d'oggi in tutta la terra d'Egitto si paga il quinto a' regi: lo che è divenuto come legge, eccettuata la terra sacerdotale, che è libera da questa servitù.
27 Israele adunque abitò in Egitto, nella terra di Gessen, che ebbe in suo possesso, e crebbe e si moltiplicò grandemente.27 Abitò adunque Israele in Egitto, cioè nella terra di Gessen, e ne fu possessore, e s'ingrandì, e moltiplicò formisura.
28 E vi campò diciassette anni, e gli anni della sua vita giunsero a centoquarantasette.28 Ed ivi egli visse per diciassette anni: e tutto il tempo di sua vita fu di anni cento quaranta sette.
29 Or vedendo che si appressava il giorno della sua morte, fece chiamare il suo figlio Giuseppe e gli disse: « Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, mettimi la mano sotto la coscia; tu userai con me bontà e fedeltà e non mi seppellirai in Egitto;29 E veggendo, che si appressava il giorno della sua morte, chiamò il suo figliuolo Giuseppe, e gli disse: Se ho trovato grazia dinanzi a te, poni la tua mano sotto la mia coscia: e userai meco di tua bontà, e fedeltà, e non darai a me sepoltura in Egitto;
30 ma io dormirò coi miei padri, e tu mi torrai da questa terra e mi riporrai nel sepolcro dei miei maggiori ». Giuseppe rispose: « Farò quanto comandi ».30 Ma io dormirò co' padri miei, e tu mi torrai da questa terra, e mi riporrai nel sepolcro de' miei maggiori. Rispose Giuseppe: Io farò quel che hai comandato.
31 E Giacobbe: « Giuramelo ». Giuseppe lo giurò, e Israele, rivolto al capo del letticciolo, adorò Dio.31 Ed egli: Fanne adunque a me giuramento. E avendo quegli giurato, Israele rivolto al capo del letticciuolo adorò Dio.