Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Genesi 32


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 1974
1 Giacobbe adunque continuò il suo cammino, e gli vennero incontro degli angeli di Dio.1 Alla mattina per tempo Làbano si alzò, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
2 E, avendoli veduti, disse: « Questi sono gli accampamenti di Dio ». E diede a quel luogo il nome di Mahanaim, vale a dire accampamenti.2 Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero incontro gli angeli di Dio.
3 Mandó poi davanti a sè dei messi a Esaù suo fratello, nella terra di Seir, nella regione di Edom.3 Giacobbe al vederli disse: "Questo è l'accampamento di Dio" e chiamò quel luogo Macanaim.
4 E diede loro quest'ordine: « Parlate così a Esaù mio signore: Queste cose dice il tuo fratello Giacobbe: Io andai come pellegrino da Labano, e vi sono stato fino a questo giorno,4 Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, nel paese di Seir, la campagna di Edom.
5 Ho dei buoi, asini, pecore, servi e serve, ed ora mando un'ambasciata al mio signore per trovar grazia agli occhi tuoi ».5 Diede loro questo comando: "Direte al mio signore Esaù: Dice il tuo servo Giacobbe: Sono stato forestiero presso Làbano e vi sono restato fino ad ora.
6 E i messi tornarono a dire a Giacobbe: « Siamo stati dal tuo fratello Esaù, ed ecco egli ti corre incontro con quattrocento uomini ».6 Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato ad informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi".
7 Giacobbe temè grandemente, e pieno di ansietà divise la sua gente, e i greggi, e le pecore, e i buoi, e i cammelli in due squadre,7 I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: "Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini".
8 dicendo: « Se Esaù viene ad una squadra e la percuote, l'altra che resta sarà salva. ».8 Giacobbe si spaventò molto e si sentì angosciato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli.
9 Poi Giacobbe disse: « O Dio del mio padre Abramo, Dio del mio padre Isacco, o Signore, che mi dicesti: Torna alla tua terra, al luogo ove sei nato, e ti farò del bene;9 Pensò infatti: "Se Esaù raggiunge un accampamento e lo batte, l'altro accampamento si salverà".
10 io sono indegno di tante tue misericordie e della fedeltà che hai mostrato al tuo servo, a me che passai questo Giordano col solo mio bastone, ed ora ci ritorno con due squadre.10 Poi Giacobbe disse: "Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: Ritorna al tuo paese, nella tua patria e io ti farò del bene,
11 Ma liberami dalle mani di mio fratello Esaù, perchè io temo fortemente che egli venga ad uccidere madre e figlioli.11 io sono indegno di tutta la benevolenza e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio bastone soltanto avevo passato questo Giordano e ora sono divenuto tale da formare due accampamenti.
12 Tu hai detto dì farmi del bene, di moltiplicare la mia progenie come Farena del mare, la quale, da quanta è, non può esser contata ».12 Salvami dalla mano del mio fratello Esaù, perché io ho paura di lui: egli non arrivi e colpisca me e tutti, madre e bambini!
13 Passata poi la notte in quel luogo, Giacobbe scelse dei beni che aveva, dei doni per il suo fratello Esaù:13 Eppure tu hai detto: Ti farò del bene e renderò la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa che non si può contare".
14 duecento capre, venti capri, duecento pecore, venti montoni,14 Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, di ciò che gli capitava tra mano, di che fare un dono al fratello Esaù:
15 trenta canmmelle lattanti coi loro parti, quaranta vacche e venti tori, venti asine coi loro dieci puledri.15 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,
16 E consegnatili separatamente, gregge per gregge, ai suoi servi, disse loro: « Andate innanzi a me, lasciando un po' d'intervallo trar gregge e gregge ».16 trenta cammelle allattanti con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli.
17 E al primo diede quest'ordine: « Se incontrerai il mio fratello Esaù, e ti domanderà: Di chi sei? dove vai? di chi sono questi greggi che tu segui?17 Egli affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: "Passate davanti a me e lasciate un certo spazio tra un branco e l'altro".
18 risponderai: Sono di Giacobbe tuo servo: egli manda questi doni al mio signore Esaù, ed egli stesso viene dietro a noi».18 Diede questo ordine al primo: "Quando ti incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: Di chi sei tu? Dove vai? Di chi sono questi animali che ti camminano davanti?,
19 Lo stesso ordine diede al secondo, e al terzo, e a tutti quelli che andavano dietro ai greggi, dicendo: « Parlate in questo modo ad Esaù, quando lo troverete;19 tu risponderai: Del tuo fratello Giacobbe: è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco egli stesso ci segue".
20 poi soggiungerete: Il tuo servo Giacobbe, egli stesso vien dietro a noi. Ha detto infatti: Lo placherò coi doni che mi precedono, e poi lo vedrò io, e forse così mi sarà propizio ».20 Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: "Queste parole voi rivolgerete ad Esaù quando lo troverete;
21 I doni adunque andarono innanzi a Giacobbe, il quale passò la notte nell'accampamento.21 gli direte: Anche il tuo servo Giacobbe ci segue". Pensava infatti: "Lo placherò con il dono che mi precede e in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza".
22 Alzatosi poi avanti giorno, prese le sue due mogli, le due ancelle, gli undici suoi figlioli e passò il guado del Iaboc.22 Così il dono passò prima di lui, mentr'egli trascorse quella notte nell'accampamento.
23 E passato che fu tutto ciò che gli apparteneva,23 Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabbok.
24 Giacobbe rimase solo, ed ecco un uomo a lottare con lui fino alla mattina.24 Li prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi averi.
25 Quest'uomo, vedendo che non lo poteva superare, gli toccò il nervo d'una coscia, il quale restò subito seccò.25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora.
26 L'uomo disse: «Lasciami andare che spunta già l'aurora». Giacobbe rispose: « Non ti lascerò andare, se non mi benedici ».26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.
27 E l'altro disse: « Qual'è il tuo nome? » Rispose: « Giacobbe ».27 Quegli disse: "Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora". Giacobbe rispose: "Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!".
28 E quello: « Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, perchè se tu sei stato forte nella lotta con Dio, quanto più vincerai gli uomini? »28 Gli domandò: "Come ti chiami?". Rispose: "Giacobbe".
29 E Giacobbe gli disse: «Palesami il tuo nome ». Rispose: « Perchè chiedi il mio nome? » E lo benedisse nel medesimo luogo.29 Riprese: "Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!".
30 E Giacobbe pose a quel luogo il nome di Fanuel, dicendo: « Ho veduto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata conservata ».30 Giacobbe allora gli chiese: "Dimmi il tuo nome". Gli rispose: "Perché mi chiedi il nome?". E qui lo benedisse.
31 Il sole si levava quando egli aveva oltrepassato Fanuel. Ma Giacobbe zoppicava da un piede.31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel "Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva".
32 Per questa ragione i figlioli d'Israele fino ad oggi non mangiano il nervo che si seccò nella coscia di Giacobbe, perchè quell'uomo nella coscia di Giacobbe toccò quel nervo che restò senza moto.32 Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca.
33 Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quegli aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.