Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Sapienza 16


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BIBBIA RICCIOTTILA SACRA BIBBIA
1 Perciò a buon diritto gli empi furon castigati con esseri siffatti e tormentati da una torma di bestie.1 Per questo furono giustamente castigati con le medesime cose e furono tormentati con una moltitudine di bestie.
2 In luogo di tali pene, tu beneficasti il tuo popolo, cui desti la delizia da esso bramata, uno straordinario sapore, preparando loro un cibo di quaglie.2 Invece di questo castigo, beneficasti il tuo popolo; per soddisfarne l'ardente desiderio, preparasti un cibo di gusto meraviglioso, le quaglie,
3 Onde quelli, pur bramosi di cibo, alla vista [stomachevole] degli [animali] mandati loro, perfino l'appetito necessario perdevano; questi invece, sofferta penuria per un poco, ebber [poi] uno straordinario alimento.3 perché quelli che desideravano il cibo, per il disgusto delle bestie inviate loro contro, perdessero anche l'appetito naturale, mentre questi, divenuti bisognosi per breve tempo, gustassero un cibo meraviglioso.
4 Bisognava invero che a quelli che usavan tirannia sopravvenisse una rovina senza riparo; ma a questi fosse soltanto mostrato in qual maniera eran tormentati i loro nemici.4 Veramente era necessario che su quei tiranni sopravvenisse una inevitabile indigenza, ma a questi solo che si mostrasse come erano tormentati i loro nemici.
5 Cosi anche quando gli assalì feroce rabbia di belve, [e] perivan per i morsi di tortuosi serpenti,5 Quando infatti sopravvenne su di loro la furia terribile delle belve ed erano sterminati dai morsi di velenosi serpenti, la tua ira non durò sino alla fine.
6 non si mantenne sino all’ultimo l'ira tua; ma a [loro] ammonimento furon per breve tempo spaventati ricevendo [presto] un segno di salvezza, a ricordo del precetto della tua legge.6 A scopo di ammonizione e per breve tempo furono tormentati, avendo avuto un segno di salvezza, perché conservassero il ricordo del precetto della tua legge.
7 Chi invero si volgeva, non per il [segno] veduto era salvo, ma per opera tua, che sei il salvatore di tutti!7 Infatti chi vi si volgeva, non era salvato da ciò che guardava, ma da te, salvatore di tutti.
8 E con ciò dimostrasti ai nostri nemici, che se, tu che liberi da ogni male.8 Anche con questo persuadesti i nostri nemici che sei tu colui che libera da ogni male.
9 Quelli infatti perirono per i morsi delle locuste e delle mosche, nè si trovò rimedio per la loro vita, poiché eran degni d’esser [puniti e] sterminati da [bestie] siffatte;9 Veramente li uccisero i morsi di cavallette e di mosche, né si trovò un rimedio per la loro vita, perché meritavano di essere castigati da tali bestie;
10 ma i tuoi figliuoli non li vinsero neppure i denti di velenosi draghi, perchè la tua misericordia si fe' loro incontro e li sanò.10 ma i denti di serpenti velenosi non vinsero i tuoi figli, poiché intervenne la tua misericordia e li guarì.
11 Per [richiamarli] alla memoria de' tuoi oracoli erano invero straziati e prontamente poi risanati; per tema che caduti in oblio profondo [di quegli oracoli] non potessero più usufruire del tuo soccorso.11 Perché conservassero il ricordo delle tue parole, erano puniti e subito salvati, per timore che, caduti in un profondo oblio, fossero esclusi dai tuoi benefici.
12 Non erba nè emolliente li guarì, ma la tua parolaio Signore, che tutto sana.12 Non li guarì né erba né unguento, ma la tua parola, Signore, che tutto sana.
13 Giacché se, tu che hai potere sulla vita e sulla morte, e conduci alle porte degli inferi, e riconduci indietro.13 Tu infatti hai potere sulla vita e sulla morte, conduci alle porte degl'inferi e riconduci indietro.
14 L'uomo può ben uccidere con la sua malvagità, non però far tornar indietro lo spirito, partito che sia, nè richiamar l’anima accolta [nel regno del morti].14 L'uomo nella sua malvagità può uccidere, ma non può richiamare lo spirito che è uscito, né liberare un'anima che è stata rinchiusa.
15 Ma sfuggire alla tua mano è impossibile!15 E' impossibile sfuggire alla tua mano.
16 Gli empi che dicevano di non conoscerti, furon flagellati dalla forza del tuo braccio, perseguitati da piogge nuove e grandini e acquazzoni [inesorabili] o condannati dal fuoco.16 Gli empi, che rifiutavano di conoscerti, furono puniti con la forza del tuo braccio, perseguitati da insolite piogge, da grandine e da uragani spaventosi e consumati dal fuoco.
17 E ciò ch'era [il più] maraviglioso, nell'acqua che tutto spegne maggiormente ingagliardiva il fuoco, perchè l’universo combatte per i giusti.17 E, cosa mirabile, nell'acqua che tutto spegne, il fuoco prendeva maggior vigore, poiché difensore dei giusti è l'universo.
18 Talora s'ammansiva la fiamma per non incenerir le bestie mandate contro gli empi, perchè questi a tal vista s'accorgessero che da divino giudizio erano incalzati.18 Talvolta veramente la fiamma si mitigava per non consumare gli animali inviati contro gli empi, ma perché essi, a tal vista, comprendessero che erano incalzati dal giudizio di Dio;
19 Talora, [anche] in mezzo all’acqua, essa ardeva d’ogni parte oltre la potenza del fuoco, per distruggere il prodotto dell’iniqua terra.19 altre volte anche in mezzo all'acqua la fiamma bruciava oltre la potenza del fuoco, per distruggere i prodotti di una terra iniqua.
20 Invece, tu nutristi il tuo popolo col cibo degli angeli, e un pane bell’e pronto mandasti loro dal cielo, senza [lor] fatica, il quale aveva in sè ogni delizia e ogni soavità di sapore.20 Al contrario nutristi il tuo popolo con il cibo degli angeli e preparasti per loro dal cielo un pane già pronto, senza fatica, capace di procurare ogni delizia e di soddisfare ogni gusto.
21 Che quella sostanza mostrava la dolcezza che hai per i figliuoli, e assecondando il desiderio di chiunque [la portava alla bocca], si mutava in ciò che ognuno voleva.21 Veramente quel tuo sostentamento manifestava la tua dolcezza per i figli, adattandosi al desiderio di chi ne mangiava, si mutava in ciò che uno voleva.
22 La neve e il ghiaccio reggevano al fuoco e non si struggevano, affinché [i tuoi figliuoli] conoscessero come il fuoco distruggeva i frutti de’ nemici, ardendo nella grandine e scintillando nella pioggia,22 Neve e ghiaccio resistevano al fuoco e non si consumavano, perché conoscessero che il fuoco, divampante tra la grandine e sfolgorante tra la pioggia, distruggeva i frutti dei nemici.
23 ma lo stesso ora, perchè si nutrissero i giusti, dimenticava persino la sua propria virtù.23 Ma questo, al contrario, per nutrire i giusti, dimenticava anche la propria potenza.
24 La creazione, infatti, sottoposta a te suo fattore, s'esaspera a castigo contro gl’ingiusti e si mitiga a beneficenza verso coloro che in te confidano.24 La creazione, infatti, servendo a te che l'hai fatta, si eccita in punizione contro gli ingiusti e si distende a beneficio di quanti confidano in te.
25 Perciò anche allora, trasformandosi in ogni guisa, serviva alla tua bontà, nutrice universale, secondo la volontà di chi era in bisogno.25 Per questo anche allora, piegandosi a tutto, serviva al tuo dono che tutto nutre, secondo il desiderio di quanti erano nel bisogno,
26 Affinchè imparassero i tuoi figliuoli, i quali tu hai amato, o Signore, come non i frutti nauseanti nutriscono l’uomo, ma la tua parola conserva quel che credono in te.26 perché i tuoi figli, che ami, Signore, imparassero che non i diversi frutti fanno vivere l'uomo, ma la tua parola conserva in vita quanti credono in te.
27 Ciò invero che non poteva esser consumato dal fuoco, si squagliava non appena riscaldato da lieve raggio di sole; perchè fosse noto a tutti che bisogna prevenire il sole per renderti grazie, e al sorger della luce adorarti.27 Infatti, ciò che non era stato distrutto dal fuoco, subito si scioglieva, riscaldato da un semplice raggio di sole
28 La speranza infatti dell'ingrato si scioglierà come ghiaccio invernale e scorrerà via come acqua inutile!28 perché fosse noto che è necessario prevenire il sole per renderti grazie e incontrarti al sorgere della luce,
29 poiché la speranza dell'ingrato si scioglierà come brina invernale e scorrerà via come acqua inutile.