Scrutatio

Giovedi, 9 maggio 2024 - Beata Maria Teresa di Gesù (Carolina Gerhardinger) ( Letture di oggi)

Sapienza 11


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA MARTINI
1 Diresse bene le loro imprese per mano di un santo profeta.1 Ella diresse i loro passi sotto il governo del santo Profeta.
2 Traversaron deserti disabitati, e in luoghi impraticabili drizzaron le tende.2 Viaggiarono per deserti disabitati, e alzaron capanne in luoghi deserti.
3 Tennero testa ai nemici e fecer vendetta degli avversari.3 Si affrontarono co' lor nemici, e di vendicarci de' loro avversari.
4 Assetati t‘invocarono, ed ebber acqua da una rupe scoscesa e ristoro alla sete da duro macigno.4 Erano assetati, e ti invocarono, e sgorgò acqua per essi da altissimo masso, e il ristoro alla sete da dura pietra.
5 Con ciò stesso con cui furon puniti i loro nemici, rimasti senza acque da bere, mentre godevano i figliuoli di Israele della loro abbondanza,5 Perocché in quella giusa, che furon puniti i lor nimici rimasi senza acqua da bere, mentre i figliuoli di Israele godevano per averne abbondanza;
6 con ciò, essendo essi nel bisogno, furon beneficati.6 Cosi quando questi ne mancavano, ricevettero insigne favore.
7 Invece infatti d’una fonte di fiume perenne, umano sangue tu desti agl'ingiusti;7 Conciossiachè in vece delle acque del fiume perenne tu desti agli ingiusti il sangue umano.
8 e mentre soffrivan costoro in pena degli uccisi bambini, tu desti a quelli acqua abbondante contro ogni speranza;8 E laddove quelli perivano in pena dell'uccisione de' bambini, tu desti a' tuoi inaspettatamente acqua copiosa,
9 mostrando, con la sete d'allora, come tu esaltavi i tuoi e punivi i loro avversari.9 E colla sete, che fu allora, tu facesti conoscere in qual modo li tuoi tu esaltassi, e facessi scempio de' loro nemici.
10 Durante tal prova, invero, benché castigati con misericordia, poterono intendere qual fosse stato il tormento degli empi, giudicati con ira.10 Conciossiachè quando essi furon tentati, e afflitti, benché con misericordia, vennero ad intendere quai tormenti patissero gli empj puniti con ira.
11 Gli uni tu provasti come un padre che ammonisce; gli altri, come un re severo che tortura, li condannasti.11 E gli uni tu li provasti qual padre per ammonirli, gli altri poi qual re inesorabile li mettesti alla tortura per condannarli.
12 Assenti invero e presenti essi furono ugualmente tormentati.12 Or eglino e in assenza, e in presenza erano tormentati egualmente.
13 Perchè una doppia tristezza li colse, e un gemito al ricordo del passato.13 Imperocché erano punti da doppia tristezza, e crepacuore colla memoria delle cose passate.
14 Quando infatti appresero che dai loro tormenti traevan beneficio quegli [altri], riconobbero il Signore, meravigliati dell'esito degli avvenimenti.14 Mentre udendo come i loro tormenti divenivano argomento di felicità per quelli, conobber la man del Signore, stupefatti dell'esito delle cose;
15 E colui che, esposto [già] barbaramente e buttato in [acqua], avevan schernito l'ammirarono alla fine degli eventi, quand’ebbero a soffrire una sete ben diversa da quella de' giusti.15 Imperocché alla fine de' fatti ammiraron colui, del quale si burlavano come di uomo gettato a perire in quella crudele esposizione, mentre non come i giusti avean essi patita la sete.
16 In pena poi degli Insipienti pensieri della loro iniquità, per cui ingannati adoravano rettili irragionevoli e vili bestie, mandasti loro una moltitudine di bruti animali per punirli,16 E in pena degli stolti, ed iniqui lor pensamenti, secondo i quali eglino adoravano muti serpenti, e bestie vili, tu mandasti contro di loro una turba di muti animali a farne scempio:
17 perchè imparassero come son le cose stesse, con cui uno pecca, con quelle è tormentato.17 Affinchè conoscessero come per quelle cose, pelle quali uno pecca, per le medesime è tormentato;
18 Non mancava modo, invero, alla onnipotente tua mano, che ha creato il mondo da informe materia, di mandar contro loro un branco di orsi o de' feroci leoni,18 Imperocché alla onnipotente tua mano, la quale da informe materia avea creato il mondo, non era difficile il mandar contro di loro una moltitudine di orsi, o de' feroci lioni;
19 o sconosciute fiere dì nuova creazione, piene di furore, o spiranti alito infocato, o esalanti lezzo di fumo, o lanelanti dagli occhi tremende scintille,19 O fiere di nuova specie, ed ignote, piene di furore, o spiranti fiato di fuoco, o che spandessero odor di fumo, o vibrasser dagli occhi scintille orrende:
20 e tali, che non solo il loro morso poteva stritolarli, ma la stessa vista farli morir di spavento.20 Delle quali non solo i morsi avrebbon potuto sterminarli, ma anche la sola vista farli morir di paura.
21 E anche senza di questo, potevan stramazzare per un soffio solo, perseguitati dalle lor proprie azioni, e dispersi dal soffio della tua potenza; ma tutto tu disponesti in misura, numero e peso.21 Ma anche senza nulla di questo potevano essere uccisi in un fiato, per seguitati dalle proprie loro azioni, e dispersi ad un soffio di tua possanza: ma tu le cose tutte disponi con misura numero, e peso.
22 Perchè grandeggiar di potenza è sempre in tua mano, e alla forza del tuo braccio chi potrebbe resistere?22 Perocché tu solo hai sempre potere d'avanzo, e chi può resistere al robusto tuo braccio?
23 Come un peso che fa traboccar la bilancia è il mondo tutto dinanzi a te, e come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra!23 Perocché il mondo tutto dinanzi a te è come il tratto della bilancia, e come una goccia di rugiada, che cade sulla terra al mattino.
24 Ma di tutti tu hai compassione, [appunto] perchè tutto puoi: e dissimuli i peccati degli uomini in attesa di penitenza.24 Ma tu hai misericordia di tutti, perché tutto puoi, e dissimuli i peccati degli uomini per amore della penitenza;
25 Ami invero gli esseri tutti, e nulla abomini di quanto hai fatto. Perchè, se avessi odiato una cosa, non l’avresti prodotta nè fatta.25 Perocché tu ami tutte le cose, che esistono, e non ne odj veruna di quelle, che da te furon fatte; conciossiachè se tu odiata l'avessi, noll'avresti ordinata, né fatta.
26 E come potrebbe sussistere alcunché se tu non l’avessi voluto? o conservarsi ciò che non fu da te chiamato [all’esistenza] ?26 E come durar potrebbe una cosa se tu noi volessi, o conservarsi quello, che non fosse stato voluto da te?
27 Ma tutti gli esseri tu risparmi, perchè son tuoi, o Signore, amico de’ viventi.27 Ma tu se' buono verso tutte le cose, perché sono tue, o amatore dell'anime.