Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 5


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret,1 E fatto è, conciosia che le turbe accorrevano a lui per udire la parola di Dio, ed egli era a lato allo stagno di Genesaret.
2 vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.2 E vedendo due navi stare a lato al stagno; e li pescatori erano discesi, e lavavano le reti;
3 Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
3 Iesù montò in una di quelle navi, la quale era di Simone, e pregollo che si scostasse un poco dalla terra. E sedendo Iesù nella navicella, ammaestrava la turba.
4 Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca».4 E come ristette di parlare, disse a Simone: va nell' alto mare (infra la cava), e gittate le vostre reti a' pesci.
5 Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».5 E Simone gli rispose, e disse: precettore, per tutta notte abbiamo pescato, e nulla abbiamo preso; ma nel tuo nome gitteremo le reti.
6 Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano.6 E gittando le reti, preseno grande moltitudine di pesci, in tanto che le reti rompevansi.
7 Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.7 E cennò alli compagni ch' erano nell' altra navicella, che andassero ad aiutargli; ed egli vennero, ed empirono ambedue le navicelle, intanto che quasi affondavano.
8 Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore».8 E vedendo questo, Simone Pietro gittossi in ginocchioni, e disse: pàrtiti da me, Signore, chè io sono uomo peccatore.
9 Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto;9 Imperò che uno grande stupore l' avea compreso, e tutti quelli ch' erano con lui, in quella profonda aveano fatta di pesci.
10 così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».10 E simigliante (erano compresi di stupore) Iacobo e Ioanne figliuoli di Zebedeo, li quali erano compagni di Simone. Disse Iesù a Simone: non temere, imperò che dopo questo sarai ancora pescatore di uomini.
11 E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
11 E questi menarono le navi a terra; e abbandonorono ogni cosa, e seguitorono lui.
12 Mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».12 E fatto è, ch' egli essendo in una delle città, ecco che uno uomo pieno di lepra, vedendo Iesù, e gittato a terra, pregollo dicendo: messere, se vogli, tu mi puoi mondare.
13 Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui.13 Ed egli estendendo la mano, toccollo dicendo: voglio, sii mondato. E incontanente partissi da lui la lepra.
14 Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro».14 Ed egli li comandò che a nullo dicesse, ma: vattene, e mòstrati al sacerdote, e offerisci l'offerta della tua mondazione, come ha comandato Moisè, in loro testimonianza.
15 Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie.15 E molto più spargevasi il parlare di lui; e raunavasi a lui molta turba per udirlo, e [accid che] fussero sanati delle loro infermità.
16 Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.
16 Ma egli sedeva nel deserto, e orava.
17 Un giorno stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.17 E fatto è uno giorno, ed egli sedendo ammaestrava; e quivi erano Farisei e dottori della legge, e anche sedevano, li quali erano venuti di tutte le castella di Iudea e di Galilea e di Ierusalem; e la virtù del Signore sanava tutti li infermi.
18 Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui.18 E giugnendo quivi uomini che portavano nel letto uno paralitico, li quali cercavano di ponerlo dinanzi a Iesù;
19 Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.19 e non trovando da quale lato potessero ponerlo, per cagione della molta turba, salirono sopra il tetto, e per lo tetto puoserlo dinanzi a Iesù.
20 Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati».20 E vedendo Iesù la fede loro, disse (al paralitico): perdonati ti sono li tuoi peccati.
21 Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».21 Allora li Scribi incominciorono a pensare e a dire, che costui biastema; imperò che niuno puote perdonare li peccati altro che solo Iddio.
22 Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore?22 E conoscendo Iesù loro cogitazioni, disse a loro perchè pensate male nelli vostri cuori?
23 Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”?23 Onde, quale è più agevole, a dire i tuoi peccati ti sono perdonati, o a dire: lèvati su, e va?
24 Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua».24 Ma acciò che sappiate che il Figliuolo dell' uomo ha potestà in terra di perdonare li peccati, e' disse al paralitico: a te dico (paralitico), lèvati su, e togli il letto tuo, e vanne alla casa tua.
25 Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.25 Ed egli immantinente levossi dinanzi a loro, e tolse il letto nel quale giaceva; e magnificando Iddio, andossene a casa sua.
26 Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
26 E tutti furono pieni di stupore,.. dicevano: noi abbiamo oggi veduto cose meravigliose.
27 Dopo questo egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!».27 E dopo questo vide Iesù uno uomo pubblicano, il quale avea nome Levi, che sedeva al banco; e (Iesù) gli disse: sèguitami.
28 Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
28 Ed egli (incontanente) abbandonò ogni cosa, e levossi, e seguitollo.
29 Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e di altra gente, che erano con loro a tavola.29 E fecegli uno grande convito in casa sua; e avevano grande turba di pubblicani, e di altra gente assai, a mangiare.
30 I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?».30 E gli Scribi e i Farisei mormoravano, e dicevano alli discepoli di Iesù: perchè mangiate voi con li pubblicani e peccatori?
31 Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati;31 Respuose Iesù, e disse: non hanno bisogno del medico coloro che sono sani, ma quelli che sono infermi.
32 io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
32 Onde io non sono venuto a chiamare gli giusti, ma li peccatori a penitenza.
33 Allora gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».33 E coloro gli dissero il perchè gli discepoli di Ioanne continuamente digiunano, e fanno le obsecrazioni, e similmente quelli de' Farisei; ma li tuoi manucano e bevono?
34 Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro?34 Alli quali egli disse: or potete voi far digiunare li figliuoli del sposo, mentre che con loro è il sposo?
35 Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
35 Ma verranno li giorni, quando a quelli sarà levato il sposo; allora digiunerauno in quelli giorni.
36 Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo.36 Ed etiam dicevali la similitudine: come nullo puone la commissura, togliendola dal nuovo vestimento, nel vestimento vecchio; altramente rompesi il nuovo, e la commissura del nuovo non si conviene al vecchio.
37 E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti.37 E nullo pone il vino nuovo nelli otri vecchi; altramente il vino nuovo rompe gli otri vecchi, e spargesi il vino, e gli otri periranno.
38 Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi.38 Ma egli è da ponere il vino nuovo negli otri nuovi; e l' uno l'altro conservansi.
39 Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».39 E nullo, bevendo il vino vecchio, incontinente vuol il nuovo; imperò ch' egli dice: egli è migliore il vecchio.