Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Evangelio di Santo Luca 5


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1E fatto è, conciosia che le turbe accorrevano a lui per udire la parola di Dio, ed egli era a lato allo stagno di Genesaret.2E vedendo due navi stare a lato al stagno; e li pescatori erano discesi, e lavavano le reti;3Iesù montò in una di quelle navi, la quale era di Simone, e pregollo che si scostasse un poco dalla terra. E sedendo Iesù nella navicella, ammaestrava la turba.4E come ristette di parlare, disse a Simone: va nell' alto mare (infra la cava), e gittate le vostre reti a' pesci.5E Simone gli rispose, e disse: precettore, per tutta notte abbiamo pescato, e nulla abbiamo preso; ma nel tuo nome gitteremo le reti.6E gittando le reti, preseno grande moltitudine di pesci, in tanto che le reti rompevansi.7E cennò alli compagni ch' erano nell' altra navicella, che andassero ad aiutargli; ed egli vennero, ed empirono ambedue le navicelle, intanto che quasi affondavano.8E vedendo questo, Simone Pietro gittossi in ginocchioni, e disse: pàrtiti da me, Signore, chè io sono uomo peccatore.9Imperò che uno grande stupore l' avea compreso, e tutti quelli ch' erano con lui, in quella profonda aveano fatta di pesci.10E simigliante (erano compresi di stupore) Iacobo e Ioanne figliuoli di Zebedeo, li quali erano compagni di Simone. Disse Iesù a Simone: non temere, imperò che dopo questo sarai ancora pescatore di uomini.11E questi menarono le navi a terra; e abbandonorono ogni cosa, e seguitorono lui.12E fatto è, ch' egli essendo in una delle città, ecco che uno uomo pieno di lepra, vedendo Iesù, e gittato a terra, pregollo dicendo: messere, se vogli, tu mi puoi mondare.13Ed egli estendendo la mano, toccollo dicendo: voglio, sii mondato. E incontanente partissi da lui la lepra.14Ed egli li comandò che a nullo dicesse, ma: vattene, e mòstrati al sacerdote, e offerisci l'offerta della tua mondazione, come ha comandato Moisè, in loro testimonianza.15E molto più spargevasi il parlare di lui; e raunavasi a lui molta turba per udirlo, e [accid che] fussero sanati delle loro infermità.16Ma egli sedeva nel deserto, e orava.17E fatto è uno giorno, ed egli sedendo ammaestrava; e quivi erano Farisei e dottori della legge, e anche sedevano, li quali erano venuti di tutte le castella di Iudea e di Galilea e di Ierusalem; e la virtù del Signore sanava tutti li infermi.18E giugnendo quivi uomini che portavano nel letto uno paralitico, li quali cercavano di ponerlo dinanzi a Iesù;19e non trovando da quale lato potessero ponerlo, per cagione della molta turba, salirono sopra il tetto, e per lo tetto puoserlo dinanzi a Iesù.20E vedendo Iesù la fede loro, disse (al paralitico): perdonati ti sono li tuoi peccati.21Allora li Scribi incominciorono a pensare e a dire, che costui biastema; imperò che niuno puote perdonare li peccati altro che solo Iddio.22E conoscendo Iesù loro cogitazioni, disse a loro perchè pensate male nelli vostri cuori?23Onde, quale è più agevole, a dire i tuoi peccati ti sono perdonati, o a dire: lèvati su, e va?24Ma acciò che sappiate che il Figliuolo dell' uomo ha potestà in terra di perdonare li peccati, e' disse al paralitico: a te dico (paralitico), lèvati su, e togli il letto tuo, e vanne alla casa tua.25Ed egli immantinente levossi dinanzi a loro, e tolse il letto nel quale giaceva; e magnificando Iddio, andossene a casa sua.26E tutti furono pieni di stupore,.. dicevano: noi abbiamo oggi veduto cose meravigliose.27E dopo questo vide Iesù uno uomo pubblicano, il quale avea nome Levi, che sedeva al banco; e (Iesù) gli disse: sèguitami.28Ed egli (incontanente) abbandonò ogni cosa, e levossi, e seguitollo.29E fecegli uno grande convito in casa sua; e avevano grande turba di pubblicani, e di altra gente assai, a mangiare.30E gli Scribi e i Farisei mormoravano, e dicevano alli discepoli di Iesù: perchè mangiate voi con li pubblicani e peccatori?31Respuose Iesù, e disse: non hanno bisogno del medico coloro che sono sani, ma quelli che sono infermi.32Onde io non sono venuto a chiamare gli giusti, ma li peccatori a penitenza.33E coloro gli dissero il perchè gli discepoli di Ioanne continuamente digiunano, e fanno le obsecrazioni, e similmente quelli de' Farisei; ma li tuoi manucano e bevono?34Alli quali egli disse: or potete voi far digiunare li figliuoli del sposo, mentre che con loro è il sposo?35Ma verranno li giorni, quando a quelli sarà levato il sposo; allora digiunerauno in quelli giorni.36Ed etiam dicevali la similitudine: come nullo puone la commissura, togliendola dal nuovo vestimento, nel vestimento vecchio; altramente rompesi il nuovo, e la commissura del nuovo non si conviene al vecchio.37E nullo pone il vino nuovo nelli otri vecchi; altramente il vino nuovo rompe gli otri vecchi, e spargesi il vino, e gli otri periranno.38Ma egli è da ponere il vino nuovo negli otri nuovi; e l' uno l'altro conservansi.39E nullo, bevendo il vino vecchio, incontinente vuol il nuovo; imperò ch' egli dice: egli è migliore il vecchio.