Primo libro dei Maccabei 15
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BIBBIA CEI 2008 | BIBBIA TINTORI |
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1 Antioco, figlio del re Demetrio, inviò lettere dalle isole del mare a Simone, sacerdote ed etnarca dei Giudei, e a tutta la nazione; | 1 Il re Antioco, figlio di Demetrio, scrisse dalle isole del mare a Simone, sommo sacerdote e principe del popolo dei Giudei, e a tutta la nazione, una lettera |
2 il loro contenuto era del seguente tenore: «Il re Antioco a Simone, grande sacerdote ed etnarca, e al popolo dei Giudei, salute! | 2 che cosi diceva: « Il re Antioco a Simone sommo sacerdote e alla nazione dei Giudei, salute. |
3 Poiché alcuni uomini pestiferi si sono impadroniti del regno dei nostri padri, voglio rivendicare i miei diritti sul regno, per ricostruirlo com’era prima; ho reclutato un esercito ingente di mercenari e allestito navi da guerra. | 3 Alcuni uomini pestilenziali hanno invaso il regno dei nostri padri; ma io voglio rivendicarlo, e rimetterlo nel suo primiero stato: ho messo insieme numeroso e scelto esercito, ho fatto costruire navi da guerra; |
4 È mia volontà sbarcare nella regione, per punire coloro che hanno rovinato il nostro paese e desolato molte città nel mio regno. | 4 ed ho intenzione di entrare nello stato, per vendicarmi contro quelli che hanno rovinate le nostre provincie ed han desolate molte città nel mio regno. |
5 Ora ti confermo tutte le esenzioni, che ti hanno concesso i re miei predecessori, e tutte le altre dispense dai doni. | 5 Or dunque ti condono tutti i tributi a te condonati da tutti i re miei predecessori, e tutti gli altri doni che essi ti hanno rimessi |
6 Ti concedo di battere moneta propria con corso legale al tuo paese. | 6 E ti permetto di batter moneta di tua impronta nel tuo paese. |
7 Gerusalemme e il suo santuario siano liberi; tutti gli armamenti, che hai preparato, e le fortezze che hai costruito e occupi, restino in tuo possesso. | 7 Gerusalemme sia santa e libera. Tutte le armi che hai fatte, e le fortezze che hai costruite e che hai in tuo potere, rimangan tue. |
8 Quanto devi al re e i debiti che potrai avere verso il re in avvenire da ora e per sempre, ti sono rimessi. | 8 E tutto ciò che devi al re, tanto pel passato che pel futuro, ti è rimesso da questo momento per sempre. |
9 Quando poi avremo preso possesso del nostro regno, onoreremo te, la tua nazione e il tempio con grandi onori, così da rendere manifesta la vostra gloria in tutta la terra». | 9 Quando poi saremo entrati nel possesso del nostro regno, renderemo grandi onori a te e alla tua nazione e al tempio, in modo che la vostra gloria sarà conosciuta per tutta la terra ». |
10 Nell’anno centosettantaquattro Antioco partì per la terra dei suoi padri e si schierarono con lui tutte le milizie, di modo che pochi rimasero con Trifone. | 10 L'anno centosettantaquattro, Antioco entrò nella terra dei suoi padri, e corsero a lui tutti gli eserciti, in modo che pochi restarono con Trifone, |
11 Antioco si diede ad inseguirlo e quello, fuggendo, giunse fino a Dora sul mare, | 11 che, inseguito dal re Antioco, giunse a Dora, fuggendo lungo la spiaggia del mare, |
12 perché vedeva che i mali si addensavano su di lui, mentre le truppe lo abbandonavano. | 12 perché vedeva addensarsi sopra di sè le sventure, dacché l'esercito l'aveva abbandonato. |
13 Antioco pose il campo contro Dora, avendo con sé centoventimila armati e ottomila cavalieri. | 13 Ma Antioco si accampò intorno a Dora con centoventi mila combattenti e otto mila cavalieri; |
14 Egli circondò la città, mentre le navi attaccavano dal mare; fece pressione contro la città dalla terra e dal mare, non lasciando più entrare né uscire alcuno. | 14 e circondò la città, aggiungendo le navi dalla parte del mare. Così la città era battuta per terra e per mare, e a nessuno era permesso entrare o uscire. |
15 Intanto arrivarono da Roma Numenio e i suoi compagni, portando lettere per i re dei vari paesi. Esse dicevano: | 15 Intanto Numenio coi suoi compagni giunse da Roma, portando lettere scritte al re o ai popoli e che dicevan così: |
16 «Lucio, console dei Romani, al re Tolomeo, salute! | 16 « Lucio, console dei Romani, al re Tolomeo, salute. |
17 Gli ambasciatori dei Giudei sono giunti a noi come nostri amici e alleati, per rinnovare l’antica amicizia e alleanza, inviati da Simone, sommo sacerdote, e dal popolo dei Giudei. | 17 Son venuti a noi gli ambasciatori dei Giudei, nostri amici, a rinnovare l'amicizia e l'alleanza, mandati da Simone, principe dei sacerdoti, e dal popolo dei Giudei, |
18 Hanno portato uno scudo d’oro di mille mine. | 18 ed hanno portato uno scudo d'oro di mille mine. |
19 Ci è sembrato bene perciò scrivere ai re dei vari paesi, perché non facciano loro del male, né facciano guerra alle loro città o alla loro regione, né combattano insieme a chi entri in guerra con loro. | 19 Per questo ci è piaciuto di scrivere ai re e ai popoli, di non fare ad essi del male, di non far guerra a loro, alle loro città, alle loro regioni, e di non dare aiuto a quelle che loro movessero guerra. |
20 Ci è parso bene accettare da loro lo scudo. | 20 E abbiamo creduto bene di accettare da essi lo scudo. |
21 Se pertanto uomini pestiferi sono fuggiti dalla loro regione presso di voi, consegnateli a Simone, sommo sacerdote, perché ne faccia giustizia secondo la loro legge». | 21 Se pertanto vi fossero degli uomini malvagi, fuggiti dal loro paese nel vostro, consegnateli a Simone, principe dei sacerdoti, affinchè li punisca secondo la sua legge ». |
22 Uguali espressioni scrissero al re Demetrio, ad Àttalo, ad Ariarate e Arsace | 22 Le stesse cose furono scritte al re Demetrio, ad Attalo, ad Ariarate, ad Arsace, |
23 e a tutti i paesi: a Sampsame, agli Spartani, a Delo, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Panfìlia, alla Licia, ad Alicarnasso, a Rodi, a Fasèlide, a Coo, a Side, ad Arado, a Gòrtina, a Cnido, a Cipro e a Cirene. | 23 e a tutte le provincie: a Lampsaco, agli Spartani, a Deio, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Panfilia, alla Licia, a Alicarnasso, a Coo, a Side, a Aradon, a Rodi, a Faselide, a Gortina, a Guido, a Cipro, a Cirene. |
24 Copia di queste lettere scrissero per Simone, sommo sacerdote. | 24 E mandarono copia della lettera a Simone principe dei sacerdoti e al popolo dei Giudei. |
25 Il re Antioco, dunque, teneva il campo contro Dora da due giorni, lanciando continuamente contro di essa le schiere e costruendo macchine; così aveva precluso a Trifone ogni possibilità di uscire ed entrare. | 25 Or il re Antioco il secondo giorno attaccò Dora, battendola continuamente e alzando macchine, e chiuse Trifone in modo che non poteva uscire. |
26 Simone gli inviò duemila uomini scelti, per combattere al suo fianco, oltre ad argento, oro e molti equipaggiamenti. | 26 Simone mandò in suo aiuto due mila uomini scelti, argento, oro e molti vasi. |
27 Ma Antioco non volle accettare nulla, anzi ritirò quanto aveva prima concesso a Simone e si mostrò ostile con lui. | 27 Ma il re non volle accettarli, e mancò a tutti i patti fatti con Simone, e diventò suo nemico. |
28 Poi gli inviò Atenòbio, uno dei suoi amici, a trattare con lui in questi termini: «Voi occupate Giaffa, Ghezer e la Cittadella di Gerusalemme, tutte città del mio regno. | 28 E gli mandò Atenobio, uno dei suoi amici, a trattare con lui e a dire: « Voi occupate Ioppe, Gazara e la cittadella di Gerusalemme, città del mio regno. |
29 Avete devastato il loro territorio e avete causato rovina grande nel paese e vi siete impadroniti di molte località nel mio regno. | 29 Avete devastati i loro territori, avete fatti grandi mali nel paese, vi siete impadroniti di molti luoghi del mio regno. |
30 Ora, perciò, consegnate le città che avete occupato, insieme con i tributi delle località di cui vi siete impadroniti fuori del territorio della Giudea, | 30 Or dunque consegnate le città da voi occupate, e i tiibuti dei luoghi dei quali vi siete impadroniti fuori dei confini della Giudea, |
31 oppure dateci in cambio cinquecento talenti d’argento e, in compenso dei danni arrecati e dei tributi delle città, altri cinquecento talenti; altrimenti verremo e vi muoveremo guerra». | 31 oppure date per quelli cinquecento talenti d'argento, e pei guasti fatti da voi e pei tributi della città altri cinquecento talenti, altrimenti verremo a farvi guerra ». |
32 Atenòbio, l’amico del re, si recò a Gerusalemme e vide la gloria di Simone, il vasellame con lavori in oro e argento e il suo grande fasto e ne rimase meravigliato. Gli riferì le parole del re, | 32 Atenobio, amico del re, venne a Gerusalemme, e, vista la magnificenza di Simone, lo splendore nell'oro e nell'argento, e la quantità dei mobili preziosi, ne restò stupefatto, e riferì a lui le parole del re. |
33 ma Simone gli rispose: «Non abbiamo occupato terra straniera né ci siamo impossessati di beni altrui, ma dell’eredità dei nostri padri, che fu occupata un tempo dai nostri nemici senza alcun diritto. | 33 Simone gli rispose dicendo: « Noi nè abbiamo usurpato terra straniera, nè riteniamo roba altrui, ma l'eredità dei nostri padri, la quale, per qualche tempo, fu ingiustamente posseduta dai nostri nemici. |
34 Noi, avendone avuta l’opportunità, abbiamo recuperato l’eredità dei nostri padri. | 34 Noi, presa l'occasione, abbiamo rivendicata l'eredità dei nostri padri. |
35 Quanto a Giaffa e a Ghezer, che tu reclami, esse causavano un grave danno tra il popolo e nella nostra regione: per esse vi daremo cento talenti». | 35 Quanto poi a Ioppe e a Gazara, che tu reclami, essi facevano molti danni al popolo e al nostro paese: per questo noi diamo cento talenti ». Atenobio non gli rispose parola; |
36 Atenòbio non rispose nulla, ma indispettito tornò presso il re, al quale riferì quelle parole, la gloria di Simone e quanto aveva visto. Il re si adirò grandemente. | 36 ma tornò sdegnato dal re, al quale riferì queste parole, e la magnificenza di Simone, e tutto quello che aveva visto. E il re si accese di grande sdegno. |
37 Trifone intanto, salito su una nave, fuggì a Ortosìa. | 37 Intanto Trifone fuggì su una nave a Ortosia, |
38 Il re allora nominò Cendebeo primo stratega della zona litoranea e mise al suo comando forze di fanteria e cavalleria. | 38 e il re diede il governo del litorale a Cendebeo, consegnandogli un esercito di fanti e di cavalieri. |
39 Poi gli ordinò di accamparsi in vista della Giudea e gli ordinò di ricostruire Cedron, rinforzandone le porte, e di iniziare la guerra contro il popolo. Il re intanto continuò la caccia a Trifone. | 39 Gli comandò di marciare contro la Giudea, gli comandò di edificare Gedor, di serrare le porte della città e debellare il popolo, mentre il re inseguiva Trifone. |
40 Cendebeo si recò a Iàmnia e cominciò a molestare il popolo, a invadere la Giudea, a fare prigionieri tra il popolo e a metterli a morte. | 40 Cendebeo, arrivato a Iamnia, cominciò a irritare il popolo, a invadere la Giudea, a fare dei prigionieri, a trucidare. E fortificò Gedor, |
41 Ricostruì Cedron e vi dispose la cavalleria e le truppe, perché potessero uscire e battere le strade della Giudea, come gli aveva ordinato il re. | 41 e vi pose fanti e cavalieri, perchè, uscendo fuori, facessero scorrerie verso la Giudea, secondo gli ordini del re. |