Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 19


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1Quando udì, il re Ezechia si stracciò le vesti, si ricoprì di sacco e andò nel tempio del Signore.2Quindi mandò Eliakìm il maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti ricoperti di sacco dal profeta Isaia, figlio di Amoz,3perché gli dicessero: «Così dice Ezechia: “Giorno di angoscia, di castigo e di disonore è questo, poiché i bimbi stanno per nascere, ma non c’è forza per partorire.4Forse il Signore, tuo Dio, udrà tutte le parole del gran coppiere, che il re d’Assiria, suo signore, ha inviato per insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole che il Signore, tuo Dio, avrà udito. Innalza ora una preghiera per quel resto che ancora rimane”».
5Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia.6Disse loro Isaia: «Riferite al vostro signore: “Così dice il Signore: Non temere per le parole che hai udito e con le quali i ministri del re d’Assiria mi hanno ingiuriato.7Ecco, io infonderò in lui uno spirito tale che egli, appena udrà una notizia, ritornerà nella sua terra, e nella sua terra io lo farò cadere di spada”».
8Il gran coppiere ritornò, ma trovò il re d’Assiria che combatteva contro Libna; infatti aveva udito che si era allontanato da Lachis,9avendo avuto, riguardo a Tiraka, re d’Etiopia, questa notizia: «Ecco, è uscito per combattere contro di te».
Allora il re d’Assiria inviò di nuovo messaggeri a Ezechia dicendo:
10«Così direte a Ezechia, re di Giuda: “Non ti illuda il tuo Dio in cui confidi, dicendo: Gerusalemme non sarà consegnata in mano al re d’Assiria.11Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re d’Assiria a tutti i territori, votandoli allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti?12Gli dèi delle nazioni, che i miei padri hanno devastato, hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Resef e i figli di Eden che erano a Telassàr?13Dove sono il re di Camat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?”».
14Ezechia prese la lettera dalla mano dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio del Signore, l’aprì davanti al Signore15e pregò davanti al Signore: «Signore, Dio d’Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra.16Porgi, Signore, il tuo orecchio e ascolta; apri, Signore, i tuoi occhi e guarda. Ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente.17È vero, Signore, i re d’Assiria hanno devastato le nazioni e la loro terra,18hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non erano dèi, ma solo opera di mani d’uomo, legno e pietra: perciò li hanno distrutti.19Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu solo, o Signore, sei Dio».
20Allora Isaia, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechia: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib, re d’Assiria.21Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
22Chi hai insultato e ingiuriato?
Contro chi hai alzato la voce
e hai levato in alto i tuoi occhi?
Contro il Santo d’Israele!
23Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il mio Signore
e hai detto: Alla guida dei miei carri
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano:
ne ho reciso i cedri più alti,
i suoi cipressi migliori,
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
24Io ho scavato e bevuto acque straniere,
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i fiumi d’Egitto.
25Non l’hai forse udito?
Da tempo ho preparato questo,
da giorni remoti io l’ho progettato;
ora lo eseguo.
E sarai tu a ridurre in mucchi di rovine
le città fortificate.
26I loro abitanti, stremati di forza,
erano atterriti e confusi,
erano erba del campo,
foglie verdi d’erbetta,
erba di tetti, grano riarso
prima di diventare messe.
27Ti sieda, esca o rientri,
io lo so.
28Poiché il tuo infuriarti contro di me
e il tuo fare arrogante
è salito ai miei orecchi,
porrò il mio anello alle tue narici
e il mio morso alle tue labbra;
ti farò tornare per la strada,
per la quale sei venuto”.
29Questo sarà per te il segno:
mangiate quest’anno il frutto dei semi caduti,
nel secondo anno ciò che nasce da sé,
nel terzo anno seminate e mietete,
piantate vigne e mangiatene il frutto.
30Il residuo superstite della casa di Giuda
continuerà a mettere radici in basso
e a fruttificare in alto.
31Poiché da Gerusalemme uscirà un resto,
dal monte Sion un residuo.
Lo zelo del Signore farà questo.
32Perciò così dice il Signore riguardo al re d’Assiria:
“Non entrerà in questa città
né vi lancerà una freccia,
non l’affronterà con scudi
e contro essa non costruirà terrapieno.
33Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore.
34Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo”».
35Ora in quella notte l’angelo del Signore uscì e colpì nell’accampamento degli Assiri centoottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, erano tutti cadaveri senza vita.
36Sennàcherib, re d’Assiria, levò le tende, partì e fece ritorno a Ninive, dove rimase.37Mentre si prostrava nel tempio di Nisroc, suo dio, i suoi figli Adrammèlec e Sarèser lo colpirono di spada, mettendosi quindi al sicuro nella terra di Araràt. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon.

Note:

2Re 19,2:Ezechia ricorre a Isaia come gli antichi re di Israele e di Giuda ricorrevano ai profeti, loro consiglieri di guerra, come Elia o Eliseo (cf. 1Re 22,8s; 2Re 1,9s; 2Re 3,11s; 2Re 6,8s , ecc.).

2Re 19,3:Forse espressione proverbiale di una situazione disperata.

2Re 19,4:quelli che ancora sopravvivono: la salvezza di un «resto» del popolo eletto è uno dei temi della predicazione di Isaia (cf. 2Re 4,3+ e qui vv 30-31).

2Re 19,7:uno spirito: non uno Spirito personale, ma una ispirazione di Dio che governa i cuori.

2Re 19,9:Tiraca: faraone della XXV dinastia, di origine etiopica, da cui il suo titolo di «re di Etiopia» (in ebraico «re di Kush»). Ha regnato dal 690 al 664 ed è nato, al più presto, nel 715. Nel 701 non era re e non era in età di comandare un esercito. Si fa l'ipotesi che il racconto biblico giustapponga o combini il racconto di due campagne di Sennàcherib, una nel 701 riferita negli annali, l'altra nel 689-688, non accennata in nessun documento assiro. Se si accetta solo la campagna del 701, si deve ammettere che la menzione di Tiraca è un errore dovuto alla reputazione di grande conquistatore che gli fu fatta.

2Re 19,12:Telassàr: con il TM; BJ congettura: «Tell Basar».

2Re 19,13:Incerto (cf. Is 37,13).

2Re 19,14:la lettera: con gr. luc.; il TM ha: «le lettere».

2Re 19,17:e i loro territori: con il TM; omesso da BJ con i LXX.

2Re 19,21:Questo poema, di stile isaiano, è stato pero ritoccato da un discepolo del profeta. Dei tre oracoli raccolti qui, solo il terzo (vv 32-34) si riferisce direttamente alla liberazione del 701.

2Re 19,23:Nei vv 23-25, verbi al passato con il greco; al futuro nell'ebraico.

2Re 19,24:torrenti d'Egitto: il primo re assiro infatti che ha invaso l'Egitto è Assaraddon, successore di Sennàcherib.

2Re 19,26:bruciata: con il TM; BJ con Is 37,27 traduce: «e campi». - dal vento d'oriente: lipeneh qadim, conget.; il TM ha: «prima della crescita» (?), lipneh qamah.

2Re 19,27:BJ, prima del v 27, congettura: «Quando ti alzi», omesso dall'ebraico (cf. Is 37,28). - Alla fine del v il TM aggiunge: «e ti adiri contro me», ripetizione del v 28, omessa dai LXX.

2Re 19,29:Isaia si rivolge a Ezechia. L'interpretazione del «segno» è difficile: per due anni si puo non seminare e si mangia dapprima ciò che produce il grano caduto durante il precedente raccolto, poi ciò che la terra produce spontaneamente; ma Sennàcherib non è rimasto neanche un anno in Palestina e la liberazione sarà immediata (v 35). O l'oracolo è stato pronunziato in un'altra circostanza o il suo insegnamento è molto generale: dopo i giorni cattivi viene la prosperità.

2Re 19,35:L'esercito assiro è decimato da un flagello di Dio, forse una peste (cf. 2Sam 24,15s).

2Re 19,37:Nisroch: è sconosciuto; probabilmente deformazione di un nome divino, Ninurta o Nusku. - suoi figli: con versioni, Is 37,38 ; omesso dal TM. Sennàcherib fu effettivamente assassinato nel 681.