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Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 24


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1Nei suoi giorni, Nabucodònosor, re di Babilonia, salì contro di lui e Ioiakìm gli fu sottomesso per tre anni, poi di nuovo si ribellò contro di lui.2Il Signore mandò contro di lui bande armate di Caldei, di Aramei, di Moabiti e di Ammoniti; le mandò in Giuda per annientarlo, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo dei suoi servi, i profeti.3Ciò avvenne in Giuda solo per ordine del Signore, per allontanarlo dal suo volto a causa dei peccati di Manasse, per tutto quel che aveva fatto,4e anche a causa del sangue innocente che aveva versato; infatti aveva riempito di sangue innocente Gerusalemme. Il Signore non volle usare indulgenza.
5Le altre gesta di Ioiakìm e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda?6Ioiakìm si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn.
7Il re d’Egitto non uscì più dalla sua terra, perché il re di Babilonia, dal torrente d’Egitto sino al fiume Eufrate, aveva conquistato tutto quello che era appartenuto al re d’Egitto.
8Quando divenne re, Ioiachìn aveva diciotto anni; regnò tre mesi a Gerusalemme. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Necustà, figlia di Elnatàn.9Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto suo padre.
10In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor, re di Babilonia, salirono a Gerusalemme e la città fu assediata.11Nabucodònosor, re di Babilonia, giunse presso la città mentre i suoi ufficiali l’assediavano.12Ioiachìn, re di Giuda, uscì incontro al re di Babilonia, con sua madre, i suoi ministri, i suoi comandanti e i suoi cortigiani; il re di Babilonia lo fece prigioniero nell’anno ottavo del suo regno.13Asportò di là tutti i tesori del tempio del Signore e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d’oro che Salomone, re d’Israele, aveva fatto nel tempio del Signore, come aveva detto il Signore.14Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i comandanti, tutti i combattenti, in numero di diecimila esuli, tutti i falegnami e i fabbri; non rimase che la gente povera della terra.15Deportò a Babilonia Ioiachìn; inoltre portò in esilio da Gerusalemme a Babilonia la madre del re, le mogli del re, i suoi cortigiani e i nobili del paese.16Inoltre tutti gli uomini di valore, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti gli uomini validi alla guerra, il re di Babilonia li condusse in esilio a Babilonia.17Il re di Babilonia nominò re, al posto di Ioiachìn, Mattania suo zio, cambiandogli il nome in Sedecìa.
18Quando divenne re, Sedecìa aveva ventun anni; regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre era di Libna e si chiamava Camutàl, figlia di Geremia.19Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto Ioiakìm.20Ma, a causa dell’ira del Signore, a Gerusalemme e in Giuda le cose arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedecìa si ribellò al re di Babilonia.

Note:

2Re 24,1:Nabucodònosor: Nabû-Kudur-Ucur, organizzatore dell'impero neo-babilonese o caldeo, che continuò l'impero assiro e regno dal 605 al 562. La sua prima spedizione in Palestina e la sottomissione di Ioiakìm si situano nel 604, la rivolta di Giuda nel 601.

2Re 24,2:il Signore: con il TM; BJ con i LXX traduce: «questi».

2Re 24,3:per volere: con il TM; BJ con versioni e v 20 traduce: «a causa della collera».

2Re 24,7:La vittoria di Carchemish sugli egiziani, nel 605, aveva consegnato a Nabucodonosor la Siria e la Palestina.

2Re 24,12:nell'anno ottavo del suo regno: esattamente il 16 marzo del 597, secondo una cronaca babilonese. Questa cronaca e Ger 52,28 datano la conquista nel settimo anno di Nabucodonosor, non contando l'anno incompleto dell'accesso al trono (cf. 2Re 25,8).

2Re 24,15:Deportò in Babilonia Ioiachin: doveva restarci trentasette anni, fino alla morte di Nabucodonosor (cf. 2Re 25,27), in una cattività abbastanza mite.

2Re 24,16:I vv 13-14 e 15-16 sono doppioni che valutano un po' diversamente l'estensione della prima deportazione.

2Re 24,17:Mattania: «dono di Dio»; Sedecia: «Jahve è la mia giustizia» (cf. 2Re 23,34+)

2Re 24,18ss:Il racconto sul regno di Sedecia (2Re 24,18-25,30) è stato ripreso per servire da conclusione al libro di Geremia (c 52). Inoltre 2Re 25,1-12 è stato riutilizzato in Ger 39,1-10 (con un'aggiunta nel v 3) oppure i due brani provengono da una medesima fonte.