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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Siracide 31


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BIBBIA CEI 1974LA SACRA BIBBIA
1 L'insonnia per la ricchezza logora il corpo,
l'affanno per essa distoglie il sonno.
1 L'insonnia per arricchire consuma la carne, le preoccupazioni connesse tolgono il sonno.
2 L'affanno della veglia tien lontano l'assopirsi,
come una grave malattia bandisce il sonno.
2 La preoccupazione dell'insonnia impedisce una buona dormita, pure una grave malattia allontana il sonno.
3 Un ricco fatica nell'accumulare ricchezze
e se smette, si ingolfa nei piaceri.
3 Il ricco si affatica per accumulare gli averi, se riposa vuol godersi i piaceri.
4 Un povero fatica nelle privazioni della vita
e se smette, cade nell'indigenza.
4 Il povero si affatica per una vita di stenti, ma se si riposa cade in miseria.
5 Chi ama l'oro non sarà esente da colpa,
chi insegue il denaro per esso peccherà.
5 Chi ama l'oro non sarà giusto, chi insegue il denaro vi trova l'inganno.
6 Molti sono andati in rovina a causa dell'oro,
il loro disastro era davanti a loro.
6 Molti son caduti a causa dell'oro, e la perdizione fu davanti a loro.
7 È una trappola per quanti ne sono entusiasti,
ogni insensato vi resta preso.
7 E' legno d'inciampo per quanti ne sono folli, chi è senza senno vi trova la perdizione.
8 Beato il ricco, che si trova senza macchia
e che non corre dietro all'oro.
8 Beato il ricco che è trovato senza colpa, che non è andato dietro all'oro;
9 Chi è costui? noi lo proclameremo beato:
difatti egli ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.
9 chi è, perché possiamo lodarlo? Egli ha operato prodigi nel suo popolo.
10 Chi ha subìto la prova, risultando perfetto?
Sarà un titolo di gloria per lui.
Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito,
e potendo compiere il male, non lo ha fatto?
10 Chi è rimasto puro in questa prova? Egli merita di essere lodato. Egli poteva trasgredire e non ha trasgredito, fare il male e non l'ha fatto.
11 Si consolideranno i suoi beni
e l'assemblea celebrerà le sue beneficenze.

11 Perciò i suoi beni si accresceranno e l'assemblea proclamerà le sue beneficenze.
12 Hai davanti una tavola sontuosa?
Non spalancare verso di essa la tua bocca
e non dire: "Che abbondanza qua sopra".
12 Siedi a una grande tavola? Non spalancare su di essa la tua gola e non dire: "Ci sono molte cose".
13 Ricòrdati che l'occhio cattivo è un male.
Che cosa è stato creato peggiore dell'occhio?
Per questo esso lacrima in ogni circostanza.
13 Ricòrdati che è un male l'occhio avido: c'è cosa più cattiva nella creazione? Esso piange, perciò, davanti a tutto.
14 Dove guarda l'ospite, non stendere la mano;
non intingere nel piatto insieme con lui.
14 Dove adocchia un altro, non stendere la mano, non far ressa con lui attorno al piatto.
15 Giudica le esigenze del prossimo dalle tue;
e su ogni cosa rifletti.
15 Impara da te stesso i desideri del prossimo, perciò rifletti in quello che fai.
16 Mangia da uomo ciò che ti è posto innanzi;
non masticare con voracità per non renderti odioso.
16 Mangia da vero uomo quanto ti sta dinanzi, non masticare scrosciando, per non esser disprezzato.
17 Sii il primo a smettere per educazione,
non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.
17 Finisci per primo, in segno d'educazione, non esser ingordo, perché fa brutta impressione.
18 Se siedi tra molti invitati,
non essere il primo a stendere la mano.
18 Se siedi in mezzo a tante persone, non stender la mano prima di loro.
19 Quanto poco è sufficiente per un uomo educato,
una volta a letto non si sente soffocato.
19 All'uomo ben educato basta il poco, così a letto non sente l'affanno.
20 Sonno salubre con uno stomaco ben regolato,
al mattino si alza e il suo spirito è libero.
Travaglio di insonnia, coliche e vomiti
accompagnano l'uomo ingordo.
20 Il sonno è sano se lo stomaco è misurato, ci si alza presto ben padroni di sé. Malessere, insonnia, nausea e colica accompagnano l'uomo ingordo.
21 Se sei stato forzato a eccedere nei cibi,
àlzati, va' a vomitare e sarai sollevato.
21 Se sei costretto a mangiar troppo, àlzati, vomita lontano e ti sentirai meglio.
22 Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi,
alla fine troverai vere le mie parole.
In tutte le azioni sii moderato
e nessuna malattia ti coglierà.
22 Ascoltami, o figlio, non mi disprezzare, alla fine troverai vere le mie parole. Sii diligente in tutte le tue opere e la malattia non ti avvicinerà.
23 Molte labbra loderanno chi è splendido nei banchetti,
e vera è la testimonianza della sua munificenza.
23 Le labbra lodano chi è splendido nei conviti, il vanto della sua munificenza è meritato.
24 La città mormora di chi è tirchio nei banchetti;
ed esatta è la testimonianza della sua avarizia.

24 La città mormora di chi è tirchio con gli invitati, del suo difetto si dà precisa testimonianza.
25 Non fare il forte con il vino,
perché ha mandato molti in rovina.
25 Non mostrare la tua virilità col vino, perché il vino ha rovinato molti.
26 La fornace prova il metallo nella tempera,
così il vino i cuori in una sfida di arroganti.
26 La fornace prova il metallo nella tempera, così il vino prova il cuore in una sfida di arroganti.
27 Il vino è come la vita per gli uomini,
purché tu lo beva con misura.
Che vita è quella di chi non ha vino?
Questo fu creato per la gioia degli uomini.
27 Il vino, per gli uomini, equivale a vita, ma solo se lo bevi in giusta misura. Che vita è quella di chi è privato del vino? Esso fu creato all'inizio per rallegrare.
28 Allegria del cuore e gioia dell'anima
è il vino bevuto a tempo e a misura.
28 E' gioia del cuore e allegrezza dell'animo il vino bevuto a tempo giusto.
29 Amarezza dell'anima è il vino bevuto in quantità,
con eccitazione e per sfida.
29 Amareggia l'animo il bere molto vino, provoca irritazione e caduta.
30 L'ubriachezza accresce l'ira dello stolto a sua rovina,
ne diminuisce le forze e gli procura ferite.
30 L'ubriachezza accresce l'ira dello stolto a suo danno, diminuisce la sua forza e aggiunge ferite.
31 Durante un banchetto non rimproverare il vicino,
non deriderlo nella sua letizia.
Non dirgli parola di rimprovero
e non tormentarlo col chiedergli ciò che ti deve.
31 In un banchetto non rimproverare il vicino, non l'oltraggiare quando è allegro. Non dirgli parole di biasimo, e non affliggerlo chiedendogli quanto ti deve.