Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Deuteronomio 6


font

1Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore, vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso;2perché tu tema il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni.3Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
4Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore.5Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.6Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore.7Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.8Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi9e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.
10Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà fatto entrare nella terra che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti, con città grandi e belle che tu non hai edificato,11case piene di ogni bene che tu non hai riempito, cisterne scavate ma non da te, vigne e oliveti che tu non hai piantato, quando avrai mangiato e ti sarai saziato,12guàrdati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile.13Temerai il Signore, tuo Dio, lo servirai e giurerai per il suo nome.
14Non seguirete altri dèi, divinità dei popoli che vi staranno attorno,15perché il Signore, tuo Dio, che sta in mezzo a te, è un Dio geloso; altrimenti l’ira del Signore, tuo Dio, si accenderà contro di te e ti farà scomparire dalla faccia della terra.16Non tenterete il Signore, vostro Dio, come lo tentaste a Massa.17Osserverete diligentemente i comandi del Signore, vostro Dio, le istruzioni e le leggi che ti ha date.18Farai ciò che è giusto e buono agli occhi del Signore, perché tu sia felice ed entri in possesso della buona terra che il Signore giurò ai tuoi padri di darti,19dopo che egli avrà scacciato tutti i tuoi nemici davanti a te, come il Signore ha promesso.
20Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: “Che cosa significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore, nostro Dio, vi ha dato?”,21tu risponderai a tuo figlio: “Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente.22Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l’Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa.23Ci fece uscire di là per condurci nella terra che aveva giurato ai nostri padri di darci.24Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore, nostro Dio, così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi.25La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore, nostro Dio, come ci ha ordinato”.

Note:

Dt 6,2:perché tu tema il Signore: «temere Jahve» diventa un'espressione tipica della fedeltà all'alleanza. Ormai il timore (Es 20,20+) comporta simultaneamente un amore che corrisponde a quello di Dio (Dt 4,37) e un'obbedienza assoluta a quanto Dio comanda (Dt 6,2-5; Dt 10,12-15 ; cf. Gen 22,12). Il contenuto religioso e morale di questo timore andrà sempre più affinandosi (Gs 24,14; 1Re 18,3; 1Re 18,12; 2Re 4,1; Pr 1,7+; Is 11,2; Ger 32,39 ; ecc.).

Dt 6,4:Altra traduzione proposta talvolta: «Ascolta, Israele: Jahve è il nostro Dio, Jahve solo». Tuttavia l'espressione sembra proprio un'affermazione di monoteismo. Essa diventerà l'inizio della preghiera detta Shema («Ascolta»), che resta una delle più care alla pietà giudaica. - Lungo la storia di Israele questa fede in un Dio unico non ha cessato di svilupparsi, con crescente precisione, a partire dalla fede nell'elezione e nell'alleanza (Gen 6,18; Gen 12,1+; Gen 15,1+ ; ecc.). L'esistenza di altri dèi non è stata mai affermata espressamente nei tempi antichi, ma l'affermazione del Dio vivente (Dt 5,26+), unico signore del mondo come del suo popolo (Es 3,14+; 1Re 8,56-60; 1Re 18,21; 2Re 19,15-19; Sir 1,6-7; Am 4,13; Am 5,8; Is 42,8+; Zc 14,9; Mi 1,11), ha comportato sempre più anche una negazione sistematica dei falsi dèi (Sap 13,10+; Sap 14,13; Is 40,20+; Is 41,21+).

Dt 6,5:L'amore di Dio non è proposto come una scelta, ma è un comando. Questo amore, che corrisponde all'amore di Dio per il suo popolo (Dt 4,37; Dt 7,8; Dt 10,15), include il timore di Dio, l'obbligo del suo servizio e l'osservanza dei suoi precetti (qui v 13; Dt 10,12-13; Dt 11,1 : cf. Dt 30,2). Questo comando dell'amore non si incontra esplicitamente fuori del Dt, ma l'equivalente è offerto da 2Re 23,25 e da Os 6,6 . Pur mancando il precetto, il sentimento dell'amore verso Dio caratterizza anche i libri profetici, soprattutto Osea e Geremia, e i salmi. Gesù, richiamandosi a Dt 6,5 , presenterà come il più grande comando l'amore di Dio (Mt 22,37p), un amore che si unisce al timore filiale, ma esclude quello servile (1Gv 4,18).