Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Deuteronomio 26


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1Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio ti dà in eredità e la possederai e là ti sarai stabilito,2prenderai le primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nella terra che il Signore, tuo Dio, ti dà, le metterai in una cesta e andrai al luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome.3Ti presenterai al sacerdote in carica in quei giorni e gli dirai: “Io dichiaro oggi al Signore, tuo Dio, che sono entrato nella terra che il Signore ha giurato ai nostri padri di dare a noi”.4Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio,5e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa.6Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù.7Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione;8il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi.9Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele.10Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio.11Gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore, tuo Dio, avrà dato a te e alla tua famiglia.
12Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue entrate, il terzo anno, l’anno delle decime, e le avrai date al levita, al forestiero, all’orfano e alla vedova, perché ne mangino nelle tue città e ne siano sazi,13allora dirai dinanzi al Signore, tuo Dio: “Ho tolto dalla mia casa ciò che era consacrato e l’ho dato al levita, al forestiero, all’orfano e alla vedova, secondo quanto mi hai ordinato. Non ho trasgredito né dimenticato alcuno dei tuoi comandi.14Non ne ho mangiato durante il mio lutto, non ne ho tolto nulla quando ero impuro e non ne ho dato a un morto. Ho obbedito alla voce del Signore, mio Dio, ho agito secondo quanto mi hai ordinato.15Volgi lo sguardo dalla dimora della tua santità, dal cielo, e benedici il tuo popolo Israele e il paese che ci hai dato come hai giurato ai nostri padri, terra dove scorrono latte e miele!”.
16Oggi il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme. Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima.17Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che egli sarà Dio per te, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e ascolterai la sua voce.18Il Signore ti ha fatto dichiarare oggi che tu sarai il suo popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi.19Egli ti metterà, per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatto e tu sarai un popolo consacrato al Signore, tuo Dio, come egli ha promesso».

Note:

Dt 26,1-11:Come i primogeniti degli uomini e degli animali che appartengono a Dio (Es 13,11+), le primizie dei prodotti del suolo sono consacrate a lui (Es 22,28; Es 23,19; Es 34,26; Lv 2,12; Lv 2,14; Lv 23,10-17; Dt 18,4). Secondo Nm 18,12 esse spettano ai sacerdoti (cf. Ez 44,30). Questa offerta dei prodotti della terra, che, nell'antico calendario religioso (cf. Es 23,16; Es 23,19), è legata alle feste, di origine cananea, della mietitura e del raccolto, viene qui messa in relazione con un evento della storia della salvezza: l'ingresso nella terra promessa (vv 1.3.9-10). Riappare ancora, in questo modo, il tema del dono della terra, che è centrale nel Dt 1,5+).

Dt 26,5:La confessione di fede dei vv 5-9 riassume la storia della salvezza, centrata sulla liberazione dall'Egitto. Gli stessi elementi si riscontrano nelle «confessioni« di Dt 6,20-23 e, con alcuni sviluppi, di Gs 24,1-13 e Ne 9,7-25 . L'insistenza sul dono della terra dove scorrono latte e miele (v 9) conviene a questa dichiarazione che è collegata con l'offerta delle primizie. Il silenzio sugli avvenimenti del Sinai non significa che questa confessione risalga a una tradizione che li ignorava. Il testo non è molto antico e il richiamo alla promulgazione della legge non entrava nella sua prospettiva.

Dt 26,12-15:Il prodotto della decima, consacrato a Jahve, deve essere sottratto a ogni profanazione: rito di lutto (cf. Os 9,4) o impurità (cf. Ag 2,13). L'offerta per un morto può ancora riferirsi a riti di lutto o al culto idolatrico di un dio morto e risorgente (Baal-Adonide), cf. Dt 14,1+ .

Dt 26,16-28,68:Qui riprende il secondo discorso di Mosè (cf. Dt 4,44+) che giungerà al suo termine in Dt 28,68 . Esso è interrotto dal c Dt 27 , che è un'inserzione. Il c 28 è composito.

Dt 26,16-19:Il codice deuteronomico, che precede, è il documento dell'alleanza presentata come un contratto; Jahve sarà il Dio di Israele e Israele sarà il suo popolo, a condizione che osservi i comandi. Le benedizioni e le maledizioni (c 28) saranno la sanzione dell'osservanza di questo contratto.