Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Numeri 22


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1Poi gli Israeliti partirono e si accamparono nelle steppe di Moab, oltre il Giordano di Gerico.
2Balak, figlio di Sippor, vide quanto Israele aveva fatto agli Amorrei,3e Moab ebbe grande paura di questo popolo, che era così numeroso; Moab fu preso da spavento di fronte agli Israeliti.4Quindi Moab disse agli anziani di Madian: «Ora questa assemblea divorerà quanto è intorno a noi, come il bue divora l’erba dei campi».
Balak, figlio di Sippor, era in quel tempo re di Moab.
5Egli mandò messaggeri a Balaam, figlio di Beor, a Petor, che sta sul fiume, nel territorio dei figli di Amau, per chiamarlo e dirgli: «Ecco, un popolo è uscito dall’Egitto; ha ricoperto la faccia della terra e si è stabilito di fronte a me.6Ora dunque, vieni e maledici questo popolo per me, poiché esso è più potente di me. Forse riuscirò a batterlo, per scacciarlo dalla terra; perché io lo so: colui che tu benedici è benedetto e colui che tu maledici è maledetto».
7Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono con in mano il compenso per l’oracolo. Arrivarono da Balaam e gli riferirono le parole di Balak.8Balaam disse loro: «Alloggiate qui stanotte e vi darò la risposta secondo quanto mi dirà il Signore». I capi di Moab si fermarono da Balaam.
9Ora Dio venne da Balaam e gli disse: «Chi sono questi uomini che stanno da te?».10Balaam rispose a Dio: «Balak, figlio di Sippor, re di Moab, mi ha mandato a dire:11“Ecco, il popolo che è uscito dall’Egitto ha ricoperto la superficie della terra. Ora vieni, maledicilo per me; forse riuscirò a batterlo e potrò scacciarlo”».12Dio disse a Balaam: «Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché esso è benedetto».
13Balaam si alzò la mattina e disse ai prìncipi di Balak: «Andatevene nella vostra terra, perché il Signore si è rifiutato di lasciarmi venire con voi».14I prìncipi di Moab si alzarono, tornarono da Balak e dissero: «Balaam si è rifiutato di venire con noi».
15Allora Balak mandò di nuovo dei prìncipi, in maggior numero e più influenti di quelli di prima.16Vennero da Balaam e gli dissero: «Così dice Balak, figlio di Sippor: “Nulla ti trattenga dal venire da me,17perché io ti colmerò di grandi onori e farò quanto mi dirai; vieni dunque e maledici per me questo popolo”».18Ma Balaam rispose e disse ai ministri di Balak: «Quand’anche Balak mi desse la sua casa piena d’argento e oro, non potrei trasgredire l’ordine del Signore, mio Dio, per fare cosa piccola o grande.19Nondimeno, trattenetevi qui anche voi stanotte, perché io sappia ciò che il Signore mi dirà ancora».
20La notte Dio venne da Balaam e gli disse: «Questi uomini non sono venuti a chiamarti? Àlzati dunque, e va’ con loro; ma farai ciò che io ti dirò».21Balaam quindi si alzò di buon mattino, sellò l’asina e se ne andò con i capi di Moab.
22Ma l’ira di Dio si accese perché egli stava andando; l’angelo del Signore si pose sulla strada per ostacolarlo. Egli cavalcava la sua asina e aveva con sé due servitori.23L’asina vide l’angelo del Signore che stava ritto sulla strada con la spada sguainata in mano. E l’asina deviò dalla strada e cominciò ad andare per i campi. Balaam percosse l’asina per rimetterla sulla strada.24Allora l’angelo del Signore si fermò in un sentiero infossato tra le vigne, che aveva un muro di qua e un muro di là.25L’asina vide l’angelo del Signore, si serrò al muro e strinse il piede di Balaam contro il muro e Balaam la percosse di nuovo.26L’angelo del Signore passò di nuovo più avanti e si fermò in un luogo stretto, tanto stretto che non vi era modo di deviare né a destra né a sinistra.27L’asina vide l’angelo del Signore e si accovacciò sotto Balaam. L’ira di Balaam si accese ed egli percosse l’asina con il bastone.
28Allora il Signore aprì la bocca dell’asina ed essa disse a Balaam: «Che cosa ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?».29Balaam rispose all’asina: «Perché ti sei beffata di me! Ah, se avessi una spada in mano, ti ucciderei all’istante!».30L’asina disse a Balaam: «Non sono io la tua asina, sulla quale hai cavalcato da quando hai iniziato fino ad oggi? Sono forse abituata ad agire così?». Ed egli rispose: «No».
31Allora il Signore aprì gli occhi di Balaam ed egli vide l’angelo del Signore che stava ritto sulla strada, con in mano la spada sguainata. Balaam si inginocchiò e si prostrò con la faccia a terra.32L’angelo del Signore gli disse: «Perché hai percosso la tua asina già tre volte? Ecco, io sono uscito a ostacolarti, perché il tuo cammino contro di me è rovinoso.33L’asina mi ha visto e ha deviato davanti a me per tre volte; se non avesse deviato davanti a me, certo ora io avrei già ucciso proprio te e lasciato in vita lei».34Allora Balaam disse all’angelo del Signore: «Ho peccato, perché non sapevo che tu ti fossi posto contro di me sul cammino; ora, se questo è male ai tuoi occhi, me ne tornerò indietro».35L’angelo del Signore disse a Balaam: «Va’ pure con questi uomini; ma dirai soltanto quello che io ti dirò». Balaam andò con i prìncipi di Balak.
36Balak udì che Balaam arrivava e gli uscì incontro a Ir-Moab, che è sulla frontiera dell’Arnon, all’estremità del territorio.37Balak disse a Balaam: «Non avevo forse mandato a chiamarti con insistenza? Perché non sei venuto da me? Non sono forse in grado di trattarti con onore?».38Balaam rispose a Balak: «Ecco, sono venuto da te; ma ora posso forse dire qualsiasi cosa? La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò».39Balaam andò con Balak e giunsero a Kiriat-Cusòt.40Balak immolò bestiame grosso e minuto e mandò parte della carne a Balaam e ai prìncipi che erano con lui.
41La mattina Balak prese Balaam e lo fece salire a Bamòt-Baal, e di là vide un’estremità del popolo accampato.

Note:

Nm 22,1:oltre il Giordano verso Gerico: alla lettera «al di là del Giordano di Gerico», cioè all'altezza di Gerico ma dall'altro lato del Giordano, dal punto di vista di un abitante della Palestina.

Nm 22,2-21:I racconti che inquadrano gli oracoli di Balaam combinano le due tradizioni jahvista ed elohista, con predominio di quella elohista. Gli oracoli stessi devono essere più antichi. - Questo lungo episodio presenta un caso singolare di profetismo. Balaam è un indovino delle sponde dell'Eufrate; riconosce Jahve come suo Dio (Nm 22,18 , ecc.) e benedice Israele (Nm 23,11-12; Nm 23,25-26; Nm 24,10 ; cf. Mi 6,5). Ma le tradizioni più recenti considerano Balaam come un nemico, costretto dall'onnipotenza di Dio a benedire, contro sua voglia, Israele (Dt 23,5-6; Gs 24,9-10 ; cf. Ne 13,2) e che spinse Israele all'idolatria di Peor (Nm 31,8; Nm 31,16). Questa tradizione verrà ripresa dal NT.

Nm 22,5:Petor (che sta sul Fiume, cioè l'Eufrate) e il paese di Amau, Ammaw (con il TM `ammo, contro «Ammon» di sam., sir., volg.) sono conosciuti dai testi cuneiformi.

Nm 22,21:L'asina era una cavalcatura d'onore nel secondo millennio a.C. (cf. Gdc 5,10; Gdc 10,4; Gdc 12,14).

Nm 22,22:Signore: con sam. e alcuni mss greci; il TM ha: «Dio» - La contraddizione con il v 20 sembra indicare un cambio di tradizione (cf. Nm 22,2+). Questo racconto, più colorito e più popolare del precedente, è attribuito allo jahvista. In esso parlano gli animali come in Gen 3,1s .

Nm 22,32:il cammino... va in precipizio: alla lettera «il cammino sprofonda». Altra traduzione: «Perché questo viaggio non mi piaceva».

Nm 22,34:Ogni azione dell'uomo, cosciente o no, che si trovi in opposizione alla volontà divina, viene qui considerata come un peccato.

Nm 22,36:Ir-Moab: il testo porta `ir Mo'ab, «una città di Moab», ma si tratta di Ar, roccaforte che domina la gola dell'Arnon (cf. Nm 21,15). Balaam però va a pronunziare i suoi oracoli spostandosi verso il nord fino al monte Nebo, costeggiando l'orlo dell'altipiano che domina la steppa occupata dagli israeliti. Si è molto a nord dell'Arnon, frontiera di Moab, e nell'antico territorio di Sicon, conquistato dagli israeliti. Questi racconti riflettono una situazione posteriore alla conquista, ma anteriore all'epoca di Davide, quando Moab si era esteso verso nord. Ad un certo momento arriverà fino a Gerico (cf. Gdc 3,13).

Nm 22,40:E' un sacrificio di comunione (Lv 3,1+) seguito (Nm 23,2) dall'olocausto, che prepara la manifestazione divina (cf. Gdc 6,25s).

Nm 22,41:un'estremità dell'accampamento del popolo: alla lettera «la estremità del popolo».