Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Jó 17


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VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Spiritus meus attenuabitur ;
dies mei breviabuntur :
et solum mihi superest sepulchrum.
1 Il mio spirito è turbato, i miei giorni si spengono: mi attende il cimitero.
2 Non peccavi,
et in amaritudinibus moratur oculus meus.
2 Non sono io circondato da beffardi? Nelle amarezze passa le notti il mio occhio.
3 Libera me, Domine, et pone me juxta te,
et cujusvis manus pugnet contra me.
3 Deponi, dunque, la mia cauzione presso di te; altrimenti chi stringerebbe per me la mano?
4 Cor eorum longe fecisti a disciplina :
propterea non exaltabuntur.
4 Dato che tu hai privato il loro cuore della ragione, perciò non potranno prevalere;
5 Prædam pollicetur sociis,
et oculi filiorum ejus deficient.
5 come chi invita gli amici a parte del suo pranzo, mentre gli occhi dei suoi figli languiscono.
6 Posuit me quasi in proverbium vulgi,
et exemplum sum coram eis.
6 Mi hai fatto la favola delle genti; sono uno cui si sputa in faccia.
7 Caligavit ab indignatione oculus meus,
et membra mea quasi in nihilum redacta sunt.
7 Il mio occhio si offusca per il cruccio, e tutte le mie membra non sono che ombra.
8 Stupebunt justi super hoc,
et innocens contra hypocritam suscitabitur.
8 I giusti si stupiscono di ciò e l'innocente si indigna contro il malvagio.
9 Et tenebit justus viam suam,
et mundis manibus addet fortitudinem.
9 Però il giusto si conferma nella sua condotta e chi ha le mani pure raddoppia il coraggio.
10 Igitur omnes vos convertimini, et venite,
et non inveniam in vobis ullum sapientem.
10 Quanto a voi, ritornate tutti, venite dunque, sebbene non trovi un sapiente tra voi!
11 Dies mei transierunt ;
cogitationes meæ dissipatæ sunt,
torquentes cor meum.
11 I miei giorni sono passati, sono svaniti i miei progetti, i desideri del mio cuore.
12 Noctem verterunt in diem,
et rursum post tenebras spero lucem.
12 Pretendono che la notte sia giorno, che la luce sia imminente, quando giungono le tenebre.
13 Si sustinuero, infernus domus mea est,
et in tenebris stravi lectulum meum.
13 Che cosa posso sperare? Gli inferi sono la mia dimora; nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
14 Putredini dixi : Pater meus es ;
Mater mea, et soror mea, vermibus.
14 Al sepolcro io grido: "Tu sei mio padre!" e ai vermi: "Mia madre e mie sorelle!".
15 Ubi est ergo nunc præstolatio mea ?
et patientiam meam quis considerat ?
15 Dov'è dunque la mia speranza? Il mio benessere chi l'ha visto?
16 In profundissimum infernum descendent omnia mea :
putasne saltem ibi erit requies mihi ?
16 Scenderà con me negli inferi, quando caleremo insieme nella polvere".