Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Isaia 64


font
NOVA VULGATADIODATI
1 Sicut ignis succendit sarmenta,
aquam ebullire facit ignis,
ut notum facias nomen tuum inimicis tuis,
a facie tua gentes turbentur,
1 Oh! fendessi tu pure i cieli, e scendessi, sì che i monti colassero per la tua presenza!
2 cum feceris mirabilia,
quae non sperabamus.
Descendisti, et a facie tua montes defluxerunt.
2 a guisa che il fuoco divampa le cose che si fondono, e fa bollir l’acqua; per far conoscere il tuo Nome a’ tuoi nemici, onde le genti tremassero per la tua presenza!
3 A saeculo non audierunt, neque aures perceperunt;
oculus non vidit Deum, absque te,
qui operaretur pro sperantibus in eum.
3 Quando tu facesti le cose tremende che noi non aspettavamo, tu discendesti, e i monti colarono per la tua presenza.
4 Occurris laetanti, facienti iustitiam
et his, qui in viis tuis recordantur tui.
Ecce tu iratus es, et peccavimus;
in ipsis a saeculo nos salvabimur.
4 E giammai non si è udito, nè inteso con gli orecchi; ed occhio non ha giammai veduto altro Dio, fuor che te, che abbia fatte cotali cose a quelli che sperano in lui.
5 Et facti sumus ut immundus omnes nos,
et quasi pannus inquinatus universae iustitiae nostrae;
et marcuimus quasi folium universi,
et iniquitates nostrae quasi ventus abstulerunt nos.
5 Tu ti facevi incontro a chi si rallegrava, ed operava giustamente; essi si ricorderanno di te nelle tue vie; ecco, tu ti sei gravemente adirato, avendo noi peccato; noi ci ricorderemo di te in perpetuo in quelle, e saremo salvati
6 Non est qui invocet nomen tuum,
qui consurgat et adhaereat tibi,
quia abscondisti faciem tuam a nobis
et dissolvisti nos in manu iniquitatis nostrae.
6 E noi siamo stati tutti quanti come una cosa immonda, e tutte le nostre giustizie sono state come un panno lordato; laonde siamo tutti quanti scaduti come una foglia, e le nostre iniquità ci hanno portati via come il vento.
7 Et nunc, Domine, pater noster es tu,
nos vero lutum; et fictor noster tu,
et opera manuum tuarum omnes nos.
7 E non vi è stato alcuno che abbia invocato il tuo Nome, che si sia destato per attenersi a te; perciocchè tu hai nascosta la tua faccia da noi, e ci hai strutti per mano delle nostre proprie iniquità.
8 Ne irascaris, Domine, nimis
et ne ultra memineris iniquitatis;
ecce, respice: populus tuus omnes nos.
8 Ma ora, o Signore, tu sei nostro Padre; noi siamo l’argilla, e tu sei il nostro formatore; e noi tutti siamo l’opera della tua mano.
9 Urbes sanctitatis tuae factae sunt in desertum,
Sion deserta facta est,
Ierusalem desolata est.
9 O Signore, non essere adirato fino all’estremo, e non ricordarti in perpetuo dell’iniquità; ecco, riguarda, ti prego; noi tutti siamo tuo popolo.
10 Domus sanctitatis nostrae et gloriae nostrae,
ubi laudaverunt te patres nostri,
facta est in exustionem ignis,
et omnia desiderabilia nostra versa sunt in ruinas.
10 Le città della tua santità son divenute un deserto; Sion è divenuta un deserto, Gerusalemme un luogo desolato.
11 Numquid super his continebis te, Domine,
tacebis et affliges nos vehementer?
11 La Casa della nostra santità, e della nostra gloria, dove già ti lodarono i nostri padri, è stata arsa col fuoco; e tutte le cose nostre più care sono state guaste.
12 O Signore, ti ratterrai tu sopra queste cose? tacerai tu, e ci affliggerai tu infino all’estremo?