Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 16


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BIBBIA MARTININOVA VULGATA
1 E disse ancora a' suoi discepoli: Eravi un ricco, che aveva un l'attore: il quale fu accusato dinanzi a lui, come se dissipati avesse i suoi beni.1 Dicebat autem et ad disci pulos: “ Homo quidam erat dives, qui habebatvilicum, et hic diffamatus est apud illum quasi dissipasset bona ipsius.
2 E chiamatolo a se, gli disse: Che è quello, che io sento dire di te? rendi conto del tuo maneggio: imperocché non potrai più esser fattore.2 Etvocavit illum et ait illi: “Quid hoc audio de te? Redde rationem vilicationistuae; iam enim non poteris vilicare”.
3 E disse il fattore drento di se: Che farò, mentre il padrone mi leva la fattoria? Non sono buono a zappare: mi vergogno a chiedere la limosina.3 Ait autem vilicus intra se: “Quidfaciam, quia dominus meus aufert a me vilicationem? Fodere non valeo, mendicareerubesco.
4 So ben io quel, che farò, affinchè, quando mi sarà levata la fattoria, vi sia, chi mi ricetti in casa sua.4 Scio quid faciam, ut, cum amotus fuero a vilicatione, recipiant mein domos suas”.
5 Chiamati pertanto ad uno ad uno i debitori del suo padrone, disse al primo: Di quanto vai tu debitore al mio padrone?5 Convocatis itaque singulis debitoribus domini sui, dicebatprimo: “Quantum debes domino meo?”.
6 E quegli disse: Di cento barili d'olio. Ed ei gli disse: Prendi il tuo chirografo: mettiti a sedere, e scrivi tosto cinquanta.6 At ille dixit: “Centum cados olei”.Dixitque illi: “Accipe cautionem tuam et sede cito, scribe quinquaginta”.
7 Di poi disse a un altro: E tu di quanto se' debitore? E quegli rispose: di cento staja di grano. Ed ei gli disse: prendi il tuo chirografo, e scrivi ottanta.7 Deinde alii dixit: “Tu vero quantum debes?”. Qui ait: “Centum corostritici”. Ait illi: “Accipe litteras tuas et scribe octoginta”.
8 E il padrone lodò il fattore infedele, perché prudentemente avea operato: imperocché i figliuoli di questo secolo sono nel loro genere più prudenti dei figliuoli della luce.8 Etlaudavit dominus vilicum iniquitatis, quia prudenter fecisset, quia filii huiussaeculi prudentiores filiis lucis in generatione sua sunt.
9 E io dico a voi: Fatevi degli amici per mezzo delle inique ricchezze; affinchè, quando venghiate a mancare, vi dian ricetto ne' tabernacoli eterni.9 Et ego vobis dico: Facite vobis amicos de mammona iniquitatis, ut, cumdefecerit, recipiant vos in aeterna tabernacula.
10 Chi è fedele nel poco, è fedele anco nel molto: e chi è ingiusto nel poco, è ingiusto anche nel molto.10 Qui fidelis est in minimo, et in maiori fidelis est; et, qui in modicoiniquus est, et in maiori iniquus est.
11 Se adunque non siete stati fedeli nelle false ricchezze, chi fiderà a voi le vere?11 Si ergo in iniquo mammona fideles non fuistis, quod verum est, quis credetvobis?
12 E se non siete stati fedeli in quel d'altri, chi fiderà a voi il vostro?12 Et si in alieno fideles non fuistis, quod vestrum est, quis dabitvobis?
13 Niun servidore può servire a due padroni: conciossiaché od odierà l'uno, e amerà l'altro: o si affezionerà al primo, e disprezzerà il secondo: non potete servire a Dio, e all'interesse.13 Nemo servus potest duobus dominis servire: aut enim unum odiet et alterumdiliget, aut uni adhaerebit et alterum contemnet. Non potestis Deo servire etmammonae ”.
14 E i Farisei, che erano avari, udivano tutte queste cose: e si burlavano di lui.14 Audiebant autem omnia haec pharisaei, qui erant avari, et deridebant illum.
15 Ed ei disse loro: Voi siete quelli, che vi dimostrate giusti nel cospetto degli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori: imperocché quello, che è sublime secondo gli uomini, è abominevole avanti a Dio.15 Et ait illis: “ Vos estis, qui iustificatis vos coram hominibus; Deus autemnovit corda vestra, quia, quod hominibus altum est, abominatio est ante Deum.
16 La legge, e i profeti sino a Giovanni: da indi in poi vien predicato il regno di Dio, e tutti entrano in esso a forza.16 Lex et Prophetae usque ad Ioannem; ex tunc regnum Dei evangelizatur, et omnisin illud vim facit.
17 Or è più facile, che passi il cielo, e la terra di quel, che cada a terra un solo apice della legge.17 Facilius est autem caelum et terram praeterire, quam de Lege unum apicemcadere.
18 Chiunque ripudia la propria moglie, e ne prende un'altra, commette adulterio: e chiunque sposa quella, che è stata ripudiata dal marito, commette adulterio.18 Omnis, qui dimittit uxorem suam et ducit alteram, moechatur; et, qui dimissama viro ducit, moechatur.
19 Egli era un certo uomo ricco, il quale si vestiva di porpora, e di bisso: e faceva ogni giorno sontuosi banchetti.19 Homo quidam erat dives et induebatur purpura et bysso et epulabatur cotidiesplendide.
20 Ed era un certo mendico, per nome Lazzaro, il quale pieno di piaghe giaceva all'uscio di lui,20 Quidam autem pauper nomine Lazarus iacebat ad ianuam eiusulceribus plenus
21 Bramoso di satollarsi de' minuzzoli, che cadevano dalla mensa del ricco, e niuno gliene dava: ma i cani andavano a leccargli le sue piaghe.21 et cupiens saturari de his, quae cadebant de mensa divitis;sed et canes veniebant et lingebant ulcera eius.
22 Or avvenne, che il mendico morì, e fu portato dagli Angeli nel seno di Abramo. Mori anche il ricco, e fu sepolto nell'inferno.22 Factum est autem utmoreretur pauper et portaretur ab angelis in sinum Abrahae; mortuus est autem etdives et sepultus est.
23 E alzando gli occhi suoi, essendo ne' tormenti, vide da lungi Abramo, e Lazzaro nel suo seno:23 Et in inferno elevans oculos suos, cum esset intormentis, videbat Abraham a longe et Lazarum in sinu eius.
24 E sclamò, e disse: Padre Abramo, abbi misericordia di me, e manda Lazzaro, che intinga la punta del suo dito nell'acqua per rinfrescar la mia lingua; imperocché io son tormentato in questa fiamma.24 Et ipse clamansdixit: “Pater Abraham, miserere mei et mitte Lazarum, ut intingat extremumdigiti sui in aquam, ut refrigeret linguam meam, quia crucior in hac flamma”.
25 E Abramo gli disse: figliuolo, ricordati, che tu hai ricevuto del bene nella tua vita, e Lazzaro similmente del male: adesso egli è consolato, e tu sei tormentato:25 At dixit Abraham: “Fili, recordare quia recepisti bona tua in vita tua, etLazarus similiter mala; nunc autem hic consolatur, tu vero cruciaris.
26 E oltre a tutto questo un grande abisso è posto tra noi, e voi: onde chi vuoi passare di qua a voi, nol può, né da codesto luogo tragittare fin qua.26 Et inhis omnibus inter nos et vos chaos magnum firmatum est, ut hi, qui volunt hinctransire ad vos, non possint, neque inde ad nos transmeare”.
27 Ed egli disse: Io ti prego dunque, o Padre, che tu lo mandi a casa di mio padre:27 Et ait: “Rogoergo te, Pater, ut mittas eum in domum patris mei
28 Imperocché io ho cinque fratelli, perché gli avverta di questo, acciocché non vengano anch'essi in questo luogo di tormenti.28 — habeo enim quinquefratres — ut testetur illis, ne et ipsi veniant in locum hunc tormentorum”.
29 E Abramo gli disse: Eglino hanno Mosè, e i profeti: ascoltino quelli.29 Ait autem Abraham: “Habent Moysen et Prophetas; audiant illos”.
30 Ma egli disse: No padre Abramo: ma se alcun morto anderà ad essi, faranno penitenza.30 Atille dixit: “Non, pater Abraham, sed si quis ex mortuis ierit ad eos,paenitentiam agent”.
31 Ed ei gli disse: Se non odono Mosè, e i profeti, nemmeno se risuscitasse uno da morte, crederanno.31 Ait autem illi: “Si Moysen et Prophetas non audiunt,neque si quis ex mortuis resurrexerit, credent” ”.