Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 9


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Manda i discepoli a predicare, e insegna loro le regole, che debbono osservare. Erode, sentita la fama di Gesù, desidera di vederlo. Con cinque pani, e due pesci sazia cinquemila uomini. Pietro confessa, che egli e il Cristo di Dio. Predice la sua passione. Del portare la propria croce. Trasfigurato Gesù, si uniscono a lui Mosè, ed Elia in maestà. Alle preghiere di un padre caccia dal figliuolo il Demonio. Disputa fra gli Apostoli intorno alla preminenza. I figliuoli di Zebedeo vogliono, che il fuoco dal cielo distrugga i Samaritani, che non voglion ricever Cristo. Non riceve uno, che vuol seguitarlo. Chiama un altro, nè gli permette, che prima seppellisca il padre.

1E convocati i dodici Apostoli, diede loro virtù, e potere sopratutti i demonj, e di curare le malattie.2E mandogli a predicare il regno di Dio, e a render agli infermi la sanità.3E disse loro: Non porterete nulla pel viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né avrete due vestiti.4E in qualunque casa sarete entrati, ivi restate, e non la lasciate.5E dovunque non vi ricevano: uscendo da quella città, scuotete anche la polvere de' vostri piedi in testimonianza contro di essi.6Ed essi si partirono, a andavan girando di castello in castello, evangelizzando, e facendo guarigioni per ogni dove.7E giunse a notizia di Erode tetrarca tutto quel, che facevasi da Gesù, ed egli stava con l'animo sospeso, perché alcuni dicevano:8Che Giovanni era risuscitato da morte: altri poi: Che era comparso Elia: altri: Che uno degli antichi profeti era risorto.9Ed Erode diceva: A Giovanni feci io tagliare la testa. Ma chi è costui, del quale sento dire sì fatte cose? E cercava di vederlo.10E ritornati gli Apostoli, raccontarono a lui tutto quello, che avevano fatto: ed egli, presili seco, si ritirò a parte in un luogo deserto del territorio di Betsaida.11La qual cosa risaputasi dalle turbe, gli tenner dietro: ed egli le accolse, e parlava loro del regno di Dio, e risanava quei, che ne avevan bisogno.12E il giorno principiava a declinare. E accostatisi a lui i dodici gli dissero: Licenzia le torbe, affinchè andando po' castelli, e pe' villaggi all'intorno, cerchino alloggio, e si trovino da mangiare: perché qui siamo in luogo deserto.13Ed egli disse loro: Date voi lor da mangiare. Ed essi risposero: Non abbiamo altro, che cinque pani, e due pesci: se per sorte non andiamo noi a comperare il vivere per tutta questa turba.14Imperocché erano quasi cinque mila uomini. Ed egli disse a' suoi discepoli: Fateli sedere a truppe di cinquanta uomini l'una.15E fecer cosi, e li fecero tutti sedere.16E presi i cinque pani, e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, e gli benedisse: e gli spezzò, e li distribuì a' suoi discepoli, perché li ponessero davanti alle turbe.17E mangiaron tutti, e si saziarono. E di quel, che loro avanzò, furono raccolti dodici panieri di frammenti.18E avvenne, che essendosi egli appartato per fare orazione, avendo seco i suoi discepoli, domandò loro: Chi dicon le turbe, ch'io mi sia?19E quelli risposero, e dissero: Giovanni Batista: altri poi Elia: altri, che uno degli antichi profeti è risuscitato.20Ed egli disse loro: E voi chi dite che io sia? Simon Pietro rispose, e disse: Il Cristo di Dio.21Ma Gesù sgridandogli, comandò loro di non dir questo a nessuno.22Dicendo: Fa d'uopo, che il figliuolo dell'uomo patisca molto, e sia riprovato dagli anziani, e dai principi de' sacerdoti, e dagli Scribi, e sia ucciso, e risusciti il terzo giorno.23Diceva poi a tutti: Se alcuno vuole tenermi dietro, rinneghi se stesso, e prenda dì per dì la sua croce, e mi seguiti.24Imperocché chi vorrà salvare l'anima sua, la perderà: e chi perderà l'anima sua per causa mia, la salverà.25Imperocché che giova all'uomo il guadagnare tutto il mondo, ove perda se stesso, e di se faccia scapito?26Imperocché chi si vergognerà di me, e delle mie parole: si vergognerà di lui il Figliuolo dell'uomo, quando verrà con la maestà sua, e del Padre, e de' santi Angeli.27Vi dico però veracemente, che vi sono alcuni qui presenti, che non gusteranno la morte, fino a tanto che veggano il regno di Dio.28E avvenne, che circa otto giorni dopo dette queste parole, prese seco Pietro, e Giacomo, e Giovanni, e salì sopra un monte per orare.29E mentre era in orazione, l'aria del suo volto divenne tutt' altra: e il suo vestito divenne bianco, e risplendente.30Ed ecco che due uomini parlavano con lui. E questi erano Mosé, ed Elia,31I quali apparsi con gloria discorrevano della sua partenza, la quale egli stava per eseguire in Gerusalemme.32Ma Pietro, e i suoi compagni erano aggravati dal sonno. Ma svegliatisi videro la maestà di lui, e i due personaggi, che stavano con esso.33E nel mentre, che questi si separavan da lui, Pietro disse a Gesù: Maestro, è buona cosa per noi lo star qui: facciamo tra padiglioni, uuo per te, uno per Mosè, e uno per Elia: non sapendo egli quel che si dicesse.34Ma nel tempo, ch'egli diceva questo, si levò una nuvola, dalla quale quelli furono involti: ed essi si intimorirono, quando quegli entrarono nella nuvola.35E dalla nuvola usci una voce, che disse: Questi è il mio Figliuolo diletto, ascoltatelo.36E dopo quella voce Gesù rimase solo. Ed essi si tacquero, e non dissero in quella stagione a nissuno niente di quel, che avevano veduto.37Il di seguente scesi che furono dal monte, si fece loro incontro una gran turba.38E a un tratto un uomo di mezzo alla turba esclamò, dicendo: Maestro, di grazia volgi lo sguardo al mio figliuolo, che è l'unico, che io mi abbia:39E dal vedere, al non vedere lo invade lo spirito, e di repente urla, e lo getta per terra, e lo sconvolge spumante, e appena da lui si ritira dopo di averlo tutto infranto:40E ho pregato i tuoi discepoli, che lo scacciassero, e non han potuto.41E Gesù rispose, e disse: O generazione infedele, e perversa fin a quando sarò a voi d'appresso, e vi sopporterò? Conduci qua il tuo figliuolo.42E mentre questo si avvicinava, il Demonio gettollo per terra, e lo straziava.43Ma Gesù sgridò lo spirito im mondo, e risanò il fanciullo, e lo rendette a suo padre.44E tutti restavano stupefatti della grandezza di Dio; e mentre tutti ammiravano tutte le cose, che egli faceva, disse a' suoi discepoli: Ponete in cuor vostro queste parole: Il Figliuolo dell'uomo sta per essere tradito nelle mani degli uomini.45Ed essi non intendevano nulla di questo fatto, ed era oscuro per essi talmente, che non lo capivano: e non avevano ardire di interrogarlo sopra queste parole.46E vennero a disputare tra di loro, sopra chi fosse il maggiore.47Ma Gesù vedendo i pensieri del loro cuore, prese per mano un fanciullo, e se lo pose accanto,48E disse loro: Chiunque accoglierà un tal fanciullo nel nome mio, accoglie me: e chiunque accoglie me, accoglie colui, che mi ha mandato. Imperocché colui, che è il minimo tra tutti voi, quegli è il maggiore.49E Giovanni prese adirgli: Maestro, Abbiamo veduto un tale, che nel nome tuo cacciava i demonj, e glielo abbiamo proibito: imperocché non segue (te) insieme con noi50E Gesù dissegli: Non vogliate proibirglielo: imperocché chi non è contro di voi, è per voi.51E avvenne, che approssimandosi il tempo della sua assunzione, ed egli si mostrò risoluto di andare a Gerusalemme.52E spedì avanti a se i suoi nunzj: e questi andarono, ed entrarono in una città de' Samaritani per preparargli l'ospizio.53Ma non vollero riceverlo, perché dava a conoscere, che andava a Gerusalemme.54E veduto ciò i discepoli di lui, Giacomo, e Giovanni dissero: Signore, vuoi tu, che noi comandiamo, che piova fiamma dal cielo, e li divori?55Ma egli rivoltosi a essi gli sgridi, dicendo: Non sapete a quale spirito appartenghiate.56Il Figliuolo dell'uomo non è venuto per isperdere gii uomini, ma per salvarli. E andarono a un altro borgo.57E avvenne, che mentre facevan sua strada, vi fu uno, che dissegli: Verrò teco, dovunque tu vada.58E Gesù gli rispose: Le volpi hanno le tane, e gli uccelli dell'aria i nidi: ma il Figliuol dell'Uomo non ha dove posare la testa.59Disse poi a un altro: Seguimi: ma questi rispose: Signore, permettimi, che prima io vada, e seppellisca mio padre.60Ma Gesù gli rispòse: Lascia, che i morti seppelliscano i loro morti: ma tu va, e annuncia il regno di Dio.61E un altro gli disse: Signore, io ti seguirò; ma permetti, che prima io vada a dire addio a que' di mia casa.62E Gesù rispostigli: Nissuno, che dopo aver messa la mano all'aratro volga indietro lo sguardo, è buono pel regno di Dio.

Note:

9,2:A predicare... e a render agli infermi la sanità. È molto bella in questo luogo la riflessione di Teofilatto: E' necessario, che colui, il quale prende a insegnare, e divulghi la dottrina, e opere faccia miracolose; conciossiachè la predicazione pe' miracoli si conferma, e i miracoli per la dottrina; imperocchè molti molte volte fecero de' miracoli per virtù de' demoni; ma la loro dottrina non era sana; e perciò non eran da Dio i loro miracoli.

9,13:Se per sorte non andiamo noi a comperare il vivere ec. È detto per una specie d'ironia, per fare intendere, quanto si stupivano, che Cristo volesse ordinar loro di dar da mangiare a quell'esercito, quando era si scarsa la provvisione, che avevano pel proprio bisogno, ed eran senza denaro.

9,31:Discorrevano della sua partenza. La morte presso i Greci non meno, che presso i Latini era significata col nome di partenza, ovvero uscita. E sono queste di quelle maniere di parlare, le quali, come osservò Tertulliano, sono evidente prova della costante tradizione, sparsa per tutte le genti intorno all'immortalità dell'anima umana, cui la morte non è se non un viaggio, e una trasmigrazione da questo visibil mondo in un altro invisibile, ed un uscire della carcere del corpo corruttibile, nel quale si sta ristretta, per volare alla sua libertà nel seno del Creatore.

9,34:Quelli furono involti. Mosè, Elia, e anche Gesù.

9,36:In quella stagione. Fintantochè Gesù non fu risuscitato da morte, Matt. XVII. 9.

9,44:Restavano stupefatti della grandezza di Dio. Vale a dire della potenza infinita, di cui dava Dio continui, e grandi segni per mezzo del suo Cristo.

9,45:Non intendevano. Era molto difficile, che gli Apostoli, dopo aver vedute le stupende cose operate da Gesù per la salute spirituale, e corporale degli uomini, potessero immaginarsi, che una vita accompagnata da segni continui di bontà, di potenza, e di carità infinita, terminar potesse con una morte violenta, e crudele come quella della croce, e che ingratitudine, e furor così gran die potesse darsi tragli uomini di uccidere l'autor della vita. Ma Gesù dava loro una prova grande si della sua sapienza, colla quale tutto vedeva, e ne' cuori stessi de' suoi nemici leggeva quello, che meditavano contro di lui, e sì ancora della perfetta liberta, colla quale si preparava a patire, e a bere il calice datogli dal Padre suo, quando in mezzo agli applausi di tutto il popolo, stupe fatto della novità, e grandezza dei suoi miracoli, non lasciava di parlare con tanta chiarezza, e fermezza di sua passione, vers. 44.

9,47:Vedendo i pensieri del loro cuore, prese ec. Alla maniera dei profeti volle non solo colle parole, ma anche col fatto persuadere ai discepoli, che è molto importuna la loro disputa intorno alla maggioranza, mentre se ciascheduno di loro non si umiliera, e non si farà piccolo, come quel fanciullo, non potrà entrare nel regno de' cieli.

9,48:Chiunque accoglierà ec. Tutto questo tende a far conoscere la stima, che fa Cristo degli umili, e dei piccoli, i quali, perchè sono simili a lui, con tale affetto li riguarda, che prende per fatto a se stesso quello, che per essi si faccia.

9,51:Il tempo della sua assunzione. Quella, che sopra disse partenza, vers. 31, è detta qui assunzione, significando il tempo, in cui Gesù, tolto al mondo per la passione e la morte, ritornar doveva al cielo, donde era di sceso. È adunque notata da s. Luca la morte del Salvatore con vocabolo conveniente alla dignità, e maestà di Cristo, cui la morte non era, se non un passaggio dal mondo al Padre, Joan. XIII. I.

9,52:Spedì avanti ec. Questi nunzi, pare, che fossero Giacomo, e Giovanni,perchè di loro si parla (vers. 54.) come sdegnati del rifiuto fatto dai Samaritani di dare al bergo a Gesù, e alla sua comitiva.

9,53:Non vollero riceverlo, perchè dava a conoscere, ec. Essendo imminente una festa (credesi, che fosse quella de' tabernacoli), e vedendo, che Gesù, senza fermarsi in alcun luogo per predicare, camminava verso Gerusalemme per adorare Dio nel tempio, i Samaritani ricusarono di dargli ospizio per dimostrare, che non riconoscevano la necessita di andare al tempio di Gerusalemme, che era il punto principale di divisione tra loro, e gli Ebrei; e avendo eglino il loro tempio sul monte di Garizim, il vedere, che Gesù trascurato questo, andasse altrove ad adorare il Signore, dovette parere ad essi, come una condanna del loro scisma: la qual cosa per l'autorità, e riputazione grande, in cui era Gesù, non poteva non recar loro grandissimo dispiacere.

9,55:Non sapete a quale spirito ec. Lo spirito della legge è spirito di timore, spirito adattato alle circostanze di quei tempi. Lo spirito di Gesù Cristo, e lo spirito del Vangelo è tutto mansuetudine, dolcezza, e amore. Ad Elia dunque si conveniva (dice Cristo) di vendicare con simil gastigo l'empietà de' falsi profeti; a voi si conviene il soffrire, e il render bene per male. Ciò però non vuol dire, che secondo il Vangelo non sia lecito di usare talora severità contro de' peccatori, come fece Pietro con Anania e Saffira, e Paolo coll'incestuoso di Corinto. Ma Gesù Cristo dichiarò più volte, che la sua missione sulla terra non era per condannare, e punire, ma per usar misericordia, e salvare.

9,62:Nissuno, che dopo aver messa la mano ec. Si dice, che ha messo mano all'aratro chiunque si è consacrato al servizio di Dio, e ad una vita migliore, e più perfetta. A questi è proibito assolutamente di ritornar col pensiero a quelle cose, che debbono aver già abbandonate; e questa divisione di cuore tra Dio, e il mondo, tra l'amore della giustizia, e gl'interessi temporali biasimò Cristo in questo uomo, fino a dichiararlo non buono pel regno di Dio. La metafora è presa dagli aratori, i quali fa d'uopo, che abbiano sempre gli occhi all'aratro per fare diritto il solco, e non delirare, come dicevano i Latini, cioè uscire della retta linea. Alludesi ancora alla storia della moglie di Lot.