Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 11


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Insegna a' discepoli la maniera di orare, dimostrando, che con l'orazione perseverante s'impetra ogni cosa. Avendo cacciato un demonio mutolo, confuta que',che dicevano, che egli cacciava i demonj in virtù di Beelzebub. Una donna dice beate le mammelle, che Cristo aveva succhiate. Del segno di Giona; della regina dell'austro, e de' Niniviti; dell'occhio semplice, e del cattivo. Riprende un Fariseo, da cui era stato invitato, che mormorava, perche egli mangiava senza lavarsi le mani. Biasima l'ipocrisia de' Farisei, e degli Scribi, dicendo, che da quella generazione sarebbe chiesto conto del sangue di tutti i profeti.

1E avvenne, che essendo egli in un luogo a fare orazione, finito che ebbe, uno dei suoi discepoli gli disse: Signore, insegnaci ad orare, come anche Giovanni insegnò a' suoi discepoli.2Ed egli disse loro: Quando farete orazione, dite: Padre, sia santificato il nome tuo. Venga il tuo regno.3Dacci oggi il nostro pane quotidiano.4E rimettici i nostri debiti; mentre anche noi li rimettiamo a chiunque è a noi debitore. E non c'indurre in tentazione.5E disse loro: Chi di voi avrà un amico, e anderà da lui a mezzanotte, dicendogli: Amico, prestami tre pani,6Perché un amico mio è arrivato di viaggio a mia casa, e non ho niente da dargli;7E quegli rispondendo di dentro, dica: Non mi inquietare: la porta è già chiusa, e i miei figliuoli sono coricati meco, non posso levarmi per darteli.8Se quegli continuerà a picchiare: vi dico, che quand'anche non si levasse a darglieli per la ragione, che quegli è un suo amico, si leverà almeno a motivo della sua importunità, e gliene darà, quanti gliene bisogna.9E io dico a voi: Chiedete, e vi sarà dato: Cercate, e troverete: Picchiate, e saravvi aperto.10Imperocché chi chiede, riceve: e chi cerca, trova: e a chi picchia, sarà aperto.11E se al padre domanda un figliuolo tra voi del pane, gli darà egli un sasso? E se un pesce: gli darà egli forse in cambio del pesce una serpe?12E se chiederà un uovo: gli darà egli uno scorpione?13Se adunque voi, che siete cattivi, sapete del bene dato a voi far parte a' vostri figliuoli: quanto più il Padre vostro celeste darà lo spirito buono a coloro, che gliel domandano?14E stava cacciando un demonio, il quale era mutolo. E cacciato che ebbe il demonio, il mutolo parlò, e le turbe ne restarono maravigliate.15Ma certuni di loro dissero: Egli caccia i demonj per virtù di Beelzebub principe de demonj.16E altri per tentarlo gli chiedevano un segno dal cielo.17Ma egli avendo scorti i loro pensieri, disse loro: Qualunque regno incontrarj partiti diviso va in perdizione, e una casa divisa in fazioni va in rovina.18Che se anche Satana è in discordia seco stesso, come sussisterà il suo regno? conciossiachè voi dite, che in virtù di Beelzebub io caccio i demonj.19Che se io caccio i demonj per virtù di Beelzebub: per virtù di chi li cacciano i vostri figliuoli? Per questo saranno essi vostri giudici.20Che se io col dito di Dio caccio i demonj: certamente è venuto a voi il regno di Dio.21Quando il campione armato custodisce la sua casa, è in sicuro tutto quel, che egli possiede.22Ma se un altro più forte di lui gli va sopra, e lo vince, si porta via tutte le sue armi, nelle quali egli poneva sua fidanza, e ne spartisce le spoglie.23Chi non è meco, è contro di me: e chi meco non raccoglie, dissipa.24Quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, cammina per luoghi deserti, cercando requie: e non trovandola dice: Ritornerò alla casa mia, donde sono uscito.25E andatovi, la trova spazzata, e adorna.26Allora va, e seco prende sette altri spiriti peggiori di lui, ed entrano ad abitarvi. E la fine di un tal uomo è peggiore del principio.27E avvenne, che mentre egli tali cose diceva, alzò la voce una donna di mezzo alle turbe, e gli disse: Beato il seno, che ti ha portato, e le mammelle, che hai succhiate.28Ma egli disse: Anzi beati coloro, che ascoltano la parola di Dio, e l'osservano.29E affollandosi intorno a lui le torbe, cominciò a dire: Questa generazione è una perversa generazione: domanda un segno; ma segno non saralle concesso, fuori di quello di Giona profeta.30Imperocché siccome Giona fu un segno pe' Niniviti: così il Figliuolo dell'uomo sarà un segno per questa generazione.31La regina del mezzogiorno si leverà suso nel giudizio contro gli uomini di questa generazione, e li condannerà: perché ella venne dalle estreme parti della terra per udir la sapienza di Salomone: ed ecco qui più che Salomone.32I Niniviti si leveranno suso nel giudizio contro di questa generazione, e la condanneranno: perché essi fecero penitenza alla predicazione di Giona, ed ecco qui più che Giona.33Nessuno, accesa che ha la lampana, la pone in un nascondiglio, o sotto il moggio; ma sopra il candeliere, affinchè chi entra, vegga lume.34La lampana del tuo corpo è il tuo occhio. Se il tuo occhio sarà semplice, tutto il tuo corpo sarà illuminato: se poi (l' occhio) sarà cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso.35Bada adunque, che il lume, che è in te, non sia buio.36Se adunque il tuo corpo sarà tutto illuminato, senza aver parte alcuna ottenebrata, il tutto sarà luminoso, e quasi splendente lampana ti rischiarerà.37E quando egli ebbe parlato, un Fariseo lo pregò, che andasse a pranzo da lui. Ed entrato (in casa) si pose a tavola.38Ma il Fariseo cominciò a pensare, e discorrere dentro di se, per qual ragione egli non si fosse purificato prima di pranzare.39E il Signore gli disse; Ora voi, o Farisei, lavate il di fuori del bicchiere, e del piatto: ma il vostro di dentro è pieno di rapine, e iniquità.40Stolti, chi ha fatto il di fuori, non ha egli fatto anche il di dentro?41Fate anzi limosina di quel, che vi avanza: e tutto sarà puro per voi.42Ma guai a voi, o Farisei, che pagate la decima della menta, e della ruta, e di tutte le civaie, e non fate caso della, giustizia, e della carità di Dio: or bisognava praticar queste, e non omettere quell'altre cose.43Guai a voi, o Farisei, perché amate i primi posti nelle sinagoghe, e di essere salutati nelle piazze.44Guai a voi, perché siete, come i sepolcri, che non compajono, e que', che sopra vi passano, non li ravvisano.45Ma uno de' dottori della legge gli rispose, e disse: Maestro, cosi parlando offendi anche noi.46Ma egli rispose: Guai anche a voi, dottori della legge; perché caricate gli uomini di pesi, che non possono portare; ma voi tali pesi non li tocchereste con uno de' vostri diti.47Guai a voi, che fabbricate monumenti a' profeti: e i padri vostri furono quelli, che gli ammazzarono.48Certamente voi date a conoscere, che approvate le opere de' padri vostri: mentre essi uccisero i profeti, e voi fabbricate loro de' monumenti.49Per questo ancora la sapienza di Dio ha detto: Io manderò loro de' profeti, e degli Apostoli, e altri ne uccideranno, altri ne perseguiteranno:50Affinchè a questa generazione si domandi conto del sangue di tutti i profeti, sparso dalla creazione del mondo in poi:51Dal sangue di Abel fino al sangue di Zaccaria, ucciso tra l'altare, e il tempio. Certamente vi dico, ne sarà domandato conto a questa generazione.52Guai a voi, dottori della legge, che vi siete usurpati la chiave della scienza, e non siete entrati voi, e avete impedito que', che vi entravano.53E mentre tali cose diceva loro, i Farisei, e i dottori della legge cominciarono a opporsegli fortemente, e a sopraffarlo con molte questioni,54Tendendogli insidie, e cercando di cavargli di bocca qualche cosa, onde accusarlo.

Note:

11,2:Padre, sia santificato ec. Questa divina formula di orazione fu chiamata da Tertulliano il ristretto di tutto il Vangelo, e da s. Cipriano il compendio della dottrina celeste. Nel testo Greco questa formula è la stessa in s. Luca, e in s. Matteo. Nella Volgata Latina questa di s. Luca è più ristretta, ed era così anche ai tempi di s. Agostino, il quale dice, che l'orazione di s. Luca più corta nelle parole, quanto al senso non contiene meno, che l'orazione di s. Matteo. Ed è molto probabile, che ne' tempi seguenti fosse al Greco di s. Luca aggiunto quello, che in questa orazione ha di più s. Mal teo. Comunque sia, in due differenti tempi fu insegnato questo modo di orare da Cristo; onde nasce la differenza che è tra l'uno, e l'altro Evangelista; differenza, come si è detto, nelle parole, non già nel senso.

11,28:Anzi beati coloro ec. Non nega, che beata fosse la madre, che lo avea partorito; la qual cosa era stata già detta dallo Spirito santo per bocca dell'Angelo, e di Maria stessa, e di Elisabetta; ma ammesso questo, maggior beatitudine, dice esser riposta nell'udire, e osservare la parola di Dio. L'udir la parola è quasi concepir Gesù Cristo; l'osservarla è come partorirlo, e la gloria della Vergine fatta madre della parola increata non sarebbe stata piena, e perfetta, se ambedue queste beatitudini non avesse in sè riunite.

11,35:Che il lume, che è in te, ec. Bada che quello, che tu prendi per principio, e per regola di tua condotta, non sia una falsa sapienza, e una falsa luce.

11,36:Se adunque il tuo corpo ec. Per togliere l'oscurità, che è in queste parole, si osservi, che elle son relative a quelle del verso 34. La lampana del tuo corpo è il tuo occhio, ec. Dove, come abbiamo detto al cap. VI. di s. Matteo vers. 22., l'occhio significa l'intenzione dell'uomo. Il corpo dell'uomo, vale a dire dell'uomo interiore, sono le facolta, e le potenze dell'anima. Il tutto significa qui tutte le azioni, e le opere dell'uomo. Dice adunque il Signore: se tutte le tue facolta saranno illuminate, e guidate da un occhio semplice, che nulla lasci d'appannato, e di oscuro, le azioni, e le opere tue saranno tutte luminose, e degne di un figliuol della luce; perchè l'occhio tuo quasi splendente lampana ti rischiarerà, affinchè tu non ismarrisca giammai la via della verità, e della giustizia.

11,37:Ed entrato (in casa) si pose a tavola. Entrato che fu, si pose immediatamente a mensa senza lavarsi le mani: la qual cosa fece egli forse a bella posta per pigliare dai rimproveri del Fariseo occasione d'istruirlo. La sola omissione di lavarsi secondo la dottrina de' Farisei rendeva immondo ogni cibo.

11,30:Lavate il di fuori del bicchiere, e del piatto: ec. Tutta la sostanza, e la somma della vostra pietà si riduce da voi, o Farisei, a una mondezza, e santità puramente esteriore, posta la quale nulla vi curate, se l'interno sia pieno d'immondezza, e di iniquità. Voi fate adunque come uno, che fosse attento in lavare l'esterior parte de' bicchieri, e de' piatti, lasciando la parte interiore piena di schifezza, e di sudiciume.

11,40:Stolti, chi ha fatto il di fuori, ec. Possibile, che voi pensiate, che men curi Dio l'interna mondezza dell'anima, che quella de corpi? Se l'anima non meno, che il corpo è opera sua, ragion vuole, che egli dell'una, e dell'altro abbia cura. Mostrerà Cristo in appresso tanto essere di maggior importanza l'interna mondezza, che qualunque immondezza esteriore non può nuocere all'uomo, che il cuore abbia mondo.

11,41:Fate unzi limosina ec. Insegna a costoro la maniera di acquistare quella interiore mondezza, la quale sola può fare accetto l'uomo dinanzi a Dio. Fate limosina, non dei beni, che non sono vostri, perchè gli avete rubati al prossimo, e al prossimo dovete restituirgli; ma di quello che e in vostra potesta (cosi il Grisostomo), e che sopravanza al vostro bisogno. E si osservi, che la limosina particolarmente comanda a questi avari, ingiusti, pieni di rapine, e di iniquità, come disse vers. 39. Si noti ancora, come in una specie di carità è compresa ogni opera di carità, e di misericordia verso del prossimo.

11,44:Siete, come i sepolcri, ec. I sepolcri rendevano immondo chi li toccasse, o vi passasse sopra; e perciò era ordinato, che ogni sepolcro avesse un segnale, e per lo più s'imbiancavano con la calcina. Coll'andare del tempo il segnale spariva, o rimaneva coperto dalla terra, o dall'erbe nate all'intorno, talmente che nulla appariva all'esterno della ascosa immondezza, e i passeggieri non potevano avvertirla. A questi sepolcri siete voi simili, o Farisei (dice Cristo), i quali con grande attenzione ascondete tutto quello che potrebbe farvi conoscere per quei, che siete, ingiusti, immondi, ec.

11,45:Cosi parlando offendi anche noi. I Farisei, e i dottori della legge si sostenevano scambievolmente. I Farisei osservavano con grande esattezza le decisioni de' dottori; e i dottori esaltavano la santità de' Farisei. Così il comune interesse li riuniva contro di Cristo.

11,46:Caricate gli uomini di pesi, ec. Interpretando a tutto rigore la legge, aggiungendo alla stessa legge infinito numero di cerimonie, di osservanze, di riti, ponete sugli omeri del popolo un peso, a cui non può reggere; ma quanto a voi stessi nè della legge vi prendete pensiero, permettendovi ogni cosa, nè del bene del popolo, che ingannate coll'apparenza di zelo, e di santità.

11,49:La sapienza di Dio ha detto. Sapienza di Dio è Cristo. Questa sapienza eterna, increata, avea già prima de' secoli stabilito quello che fece dipoi predire per mezzo de' suoi profeti, vale a dire, che avrebbe mandato agli Ebrei de' profeti, e degli Apostoli, i quali (dopo che la stessa sapienza, compiuta l'opera della redenzione degli uomini, fosse ritornata al cielo nel seno del padre) continuassero a insegnare agli stessi uomini la via della salute.

11,52:Vi siete usurpati la chiave della scienza. La chiave della scienza ella è l'intelligenza delle divine Scritture. Queste Scritture conducevano tutti gli uomini a Cristo, che era il fine della legge. E la scienza di esse se l'erano arrogata come propria i dottori; ma accecati dalla loro malizia non andavano eglino a Cristo, perchè non intendevano, o non volevano intendere quel che di lui era scritto, e impedivano agli altri l'andarvi facendo ogni sforzo per oscurare l'adempimento delle profezie, calunniando i miracoli di Cristo, screditando la sua dottrina, affinchè nissuno lo riconoscesse per vero Messia.