Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 5


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Dopo aver predicato dalla nave di Pietro, gettata pel comando di lui la rete, vien presa gran copia di pesci. Manda il lebbroso guarito ai sacerdoti. Al paralitico (perdonatigli i peccati) comanda, che porti via il suo letto. Cenando con Levi, cui aveva chiamato dalla banca, dà occasione a' Giudei di mormorare, perchè conversava co' peccatori, e perchè i discepoli di lui non digiunavano.

1E mentre intorno a lui si affollavano le turbe per udire la parola di Dio, egli se ne stava presso il lago di Genesaret.2E vide due barche ferme a riva del lago: e ne erano usciti i pescatori, e lavavano le reti.3Ed entrato in una barca, che era quella di Simone, lo richiese di allontanarsi alquanto da terra. E stando a sedere insegnava dalla barca alle turbe.4E finito che ebbe di parlare, disse a Simone: Avanzati in alto, e gettate le vostre reti per la pesca.5E Simone gli rispose, e disse: Maestro, essendoci noi affaticati per tutta la notte, non abbiamo preso nulla: nondimeno sulla tua parola getterò la rete.6E fatto che ebber questo, chiusero, gran quantità di pesci, e si rompeva la loro rete.7E fecero segno ai compagni, che erano in altra barca, che andassero ad aiutargli. E andarono, ed empirono ambedue le barchette, di modo che quasi si affondavano.8Veduto ciò Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: Partiti da me, Signore, perché io son uom peccatore.9Imperocché ed egli, e quanti si trovavan con lui, erano restati stupefatti della presa, che avevano fatta di pesci:10E lo stesso era di Giacomo, e di Giovanni, figliuoli di Zebedeo, compagni di Simone. E Gesù disse a Simone: Non temere: da ora innanzi prenderai degli uomini.11E tirate a riva le barche, abbandonata ogni cosa, lo seguitarono.12E avvenne, che trovandosi Gesù in una città, eccoti un uomo coperto di lebbra, il quale veduto Gesù, si gettò boccone per terra, e lo pregò, dicendo: Signore, se vuoi, tu puoi mondarmi.13Ed egli stesa la mano, lo toccò, dicendo: Lo voglio: sii mondato. E subitamente sparì da lui la lebbra.14Ed ei gli comandò di non farne parola con nessuno: Ma va (disse) fatti vedere al sacerdote, e fa l'offerta per la tua purgazione, come Mosè ha ordinato per loro testimonianza.15E vie più dilatavasi la rinomanza di lui: e si radunavano folte turbe per udirlo, e per esser guarite da' loro malori.16Ma egli si ritirava in luoghi solitari, e faceva orazione.17E avvenne, che un giorno egli se deva insegnando. Ed eranvi a sedere dei Farisei, e dei dottori della legge, venuti da tutti i castelli della Galilea, e della Giudea, e da Gerusalemme: e la virtù del Signore era per dare ad essi salute.18Quand' eccoti degli uomini, che portavano sopra un letticciuolo un paralitico, e cercavano di metterlo dentro affine di presentarlo a lui.19E non trovando la via di introdurvelo a causa della turba, salirono sul tetto, e scoperte le tegole, lo calarono giù in mezzo col suo letticciuolo dinanzi a Gesù.20De' quali veduta la fede, egli disse: O uomo, sono a te rimessi i tuoi peccati.21E gli Scribi, e i Farisei cominciarono a pensare, e dire: Chi è costui, che dice delle bestemmie? Chi può rimettere i peccati fuori del solo Dio?22Ma Gesù, conosciuti i lor pensamenti, rispose ad essi, e disse: Che andate voi pensando in cuor vostro?23Che è più facile il dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati; ovvero il dire: Sorgi, e cammina?24Or affinchè sappiate, che il Figliuolo dell'uomo ha podestà sopra la terra di rimettere i peccati, (disse al paralitico): Io tei comando, sorgi, prendi il tuo letticciuolo, e vattene a casa tua.25E subitamente alzatosi in presenza di essi, prese il letticciuolo, in cui giaceva: e andossene a casa sua, glorificando Dio.26E tutti restarono stupefatti, e glorificavano Dio. E furon ricolmi di timore, dicendo: Mirabili cose abbiamo vedute quest' oggi.27Dopo di ciò usci, e vide un pubblicano per nome Levi, che sedeva a banco, e gli disse: Seguimi.28E quegli, abbandonata ogni cosa, si alzò, e lo seguitò.29E fecegli Levi un gran banchetto in casa sua: e vi si trovò gran numero di pubblicani, e di altra gente, la quale era a tavola con essi.30E i Farisei, e i loro Scribi mormoravan, dicendo ai discepoli di lui: Per qual motivo mangiate, e bevete voi co' pubblicani, e co' peccatori?31Ma Gesù rispose, e disse loro: Non han bisogno del medico i sani, ma i malati.32Non sono' venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a penitenza.33Ma quelli dissero a lui: Per qual motivo i discepoli di Giovanni, come pure quelli de' Farisei, digiunano spesso, e fanno orazione: e i tuoi mangiano, e bevono?34Ed ei disse loro: Potete voi far si, che digiunino i compagni dello sposo, mentre lo sposo è con essi?35Ma tempo verrà, che sarà tolto ad essi lo sposo; e allora al che digiuneranno in que' giorni.36Disse loro oltre di ciò una similitudine: Nissuno attacca a un abito vecchio un pezzo di panno nuovo: altrimenti il nuovo guasta il vecchio, e non fa lega la pezza del nuovo col vecchio.37E nissuno mette vin nuovo in otri vecchi: altrimenti il vin nuovo, rotti gli otri, si versa, e gli otri vanno in malora.38Ma vuolsi il vino nuovo mettere in otri nuovi, e quello, e questi si conservano.39E nissuno, che beve vin vecchio, vuole a un tratto del nuovo; conciossiachè dice: il vecchio è migliore.

Note:

5,1:Il lago di Genesaret. Detto ancora mare di Galilea, e mare di Tiberiade (dopo che sulla riva di esso fu fabbricata da Erode la città di Tiberiade ) dal nome di Tiberio imperatore.

5,7:Fecero segno. Perchè a motivo della lontananza non potevamo far sentire la loro voce ai compagni. Empirono ambedue le barchctte. Con questo miracolo volle Gesù e ricompensare con liberalità grande il padrone della barca, di cui si era servito per indi predicare alle turbe, e adombrare quello, che per ministero di Pietro, e de' compagni voleva fare per salute delle anime. Imperocchè l'entrar, che egli fa nella barca di Pietro piuttosto che in un'altra; il dire a lui particolarmente di avanzarsi in alto; il predire a lui solo: Non temere, da ora innanzi prenderai degli uomini; tutto questo di mostra la speciale prerogativa di Pietro, e il primato, che egli dovea ricever da Cristo. Nello stesso tempo, e col medesimo fatto fa egli intendere a Pietro, e agli altri, che siccome avea preso quella gran quantità di pesci non per propria industria, ma per divino favore, co sì di un gran numero di uomini avrebbe fatto pesca in virtù della grazia di lui, che lo mandava alla pesca, e il quale colla virtù sua onnipotente farebbe, che la pe scagione riuscisse si abbondante, che non una sola ma due barche ne restassero piene, adombrando con queste due barche i due popoli riuniti per la medesima fede sotto il capo comune dei mistici pescatori.

5,8:Partiti da me, Signore, perchè ec. Ammirabile è l'umiltà di Pietro. Egli a imitazione della vedova di Sarepta, la quale temeva, che il contrasto della sua indegnità colla santità di Elia non attirasse sopra di lei i gastighi di Dio, col medesimo spirito prega il Signore a ritirarsi da lui. Per questo merita di essere consolato ne' suoi timori da Gesù, e di avere da lui promessa del frutto grande, che avrebbe fatto nella pesca delle anime; promessa si esattamente adempiuta, che in un solo discorso leggiamo aver lui convertito tremila persone. Atti. II.

5,12:In una città. In Cafarnaum: Non è però necessario di dire, che Gesù fosse dentro la città, quando si presentò a lui il lebbroso; ma che era vicino alla città, come si vede da s. Matteo VIII. 5., e sappiamo, che ai leb brosi era proibito l'ingresso nelle città, Levit. XIII. 46.

5,14:Fa'l'offerta per la tua purgazione, come Mosè ec. Il lebbroso guarito dovea essere ancor purgato legalmente, mediante certi sagritizi, intorno ai quali vedi Levit. XIV. Questa purgazione era piuttosto una dichiarazione della guarigione del lebbroso, dopo la quale poteva e conversare cogli uomini, ed entrare nel tempio.

5,20:De'quali veduta la fede. La fede, a cui sovente è attribuita ne' Vangeli la sanità renduta agli infermi, e l'impetrazione de' benefizi divini, abbraccia e la ferma credenza in Dio, e in Gesù Cristo, e la fiducia nella bontà di Dio, a cui tutto è possibile.
Sono a te rimessi i tuoi peccati. Spera sempre più nel Signore: imperocchè ti fo sapere, che ti son rimessi i tuoi peccati, i quali sono l'ordinaria cagione de' mali del corpo.

5,39:E nissuno, che beve vin vecchio, ec. Siccome colui, che e assuefatto a bere il vino vecchio non ad un tratto, ma a poco a poco s' induce a preferire il vino nuovo; cosi all'austerità, e mortificazione della vita nuova debbo io condurre i miei discepoli passo a passo, fortificandoli coi miei insegnamenti, co' miei esempi, e colla mia grazia; perchè ove si facesse altrimenti, parer potrebbe insopportabile il repentino cambiamento di vita.