Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 23


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Accusato dinanzi a Pilato è mandato ad Erode, il quale lo disprezza, e schernisce. Pilato proccura di liberarlo, proponendo Barabba omicida, e promettendo di castigarlo per correzione. Ma pe' clamori de' Giudei egli è condannato a morte, e condotto al supplizio. Dice alle donne,che non piangano sopra di lui. Crocifisso insieme co' ladroni, prega il Padre per i crocifissori. E schernito da' principi, e da' soldati, che lo porgono dell'aceto. E' posta sopra di lui una iscrizione. E bestemmiato da uno de' ladroni, e promette all'altro, che sarà teco in paradiso. Dopo le tenebre, e altri segni gridando spira. Il centurione dice altamente, che egli era giusto. Giuseppe dà sepoltura al corpo di Cristo.

1E alzatasi tutta l'adunanza lo condussero da Pilato.2E cominciarono ad accusarlo, dicendo: Abbiamo trovato costui, che seduce la nostra nazione, e proibisce di pagare il tributo a Cesare, e dice se essere Cristo re.3Pilato adunque lo interrogò, dicendo: Se' tu il re dei Giudei: Ma Gesù gli rispose, e disse: Tu lo dici.4E Pilato disse a' principi de' sacerdoti, e alla turba: Non trovo delitto alcuno in questo uomo.5Ma quelli si riscaldavano dicendo: Solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, avendo principiato dalla Galilea fin qua.6E Pilato udendo nominare la Galilea domandò, se egli fosse Galileo.7E inteso, che egli era della giurisdizione di Erode, lo rimandò ad Erode, che si trovava anch' egli in que' di in Gerusalemme.8Ed Erode ebbe molto piacere di veder Gesù: perché da gran tempo bramava di vederlo, conciossiacchè avea sentito parlar molto di lui, e sperava di vedergli fare qualche miracolo.9E gli fe' molte interrogazioni. Ma Gesù non gli rispose nulla.10Ed eran presenti i principi de' sacerdoti, e gli Scribi, che lo accusavano fortemente.11Ed Erode co' suoi soldati lo disprezzò: e fecelo vestir per ischerno di bianca veste, e lo rimandò a Pilato.12E diventarono amici Erode, e Pilato in quel giorno: imperocché per l'avanti era stata tra loro nimicizia.13Pilato poi radunati i principi de' sacerdoti, e i Magistrati, e il popolo,14Disse loro: Mi avete presentato quest'uomo, come sollevatore del popolo, ed ecco che avendolo io interrogato alla vostra presenza, non ho trovato in quest'uomo delitto alcuno di quegli, onde voi l'accusate.15Anzi nemmeno Erode: imperocché a lui vi ho rimessi, ed ecco che nulla è stato a lui fatto, che sia da reo di morte.16Lo gastigherò adunque, e lo libererò.17Or egli era tenuto nella festa a dare ad essi libero un uomo.18E tutto il popolo insieme sclamò: Leva dal mondo costui, e rendi a noi libero Barabba.19Questi per causa di certa sedizione fatta in città, e per omicidio era stato messo in prigione.20E Pilato parlò nuovamente ad essi, bramoso di liberar Gesù.21Ma essi gli davano sulla voce, dicendo: Crocifiggilo, crocifiggilo.22Ed ei disse loro per la terza volta: Ma che male ha fatto costui? non trovo in lui delitto alcuno capitale: lo gastigherò adunque, e lo libererò.23Ma quegli incalzavano sempre più, con grandi strida chiedendo, ch'ei fosse crocifisso: e i loro clamori andavan crescendo.24E Pilato decretò, che fosse eseguita la loro domanda.25Liberò adunque in grazia loro colui, che per causa di sedizione, e di omicidio era stato messo in prigione, e il quale essi chiedevano: e abbandonò Gesù alla loro volontà.26E nel menarlo via arrestarono un certo Simone Cireneo, che tornava di campagna: e gli misero addosso la croce, perché la portasse dietro a Gesù.27E lo seguiva turba grande di popolo, e di donne: le quali battevansi il petto, e lo piangevano.28Ma Gesù ad esse rivolto, disse: Figliuole di Gerusalemme, non piangete sopra di me; ma piangete sopra voi stesse, e sopra i vostri figliuoli.29Imperocché ecco, che verrà tempo, in cui ai dirà: Beate le sterili, e i seni, che non han generato, e le mammelle, che non hanno allattato.30Allora comincieranno a dire alle montagne: Cadete sopra di noi: e alle colline: Ricopriteci.31Imperocché se tali cose fanno nel legno verde, del secco che sarà?32Ed eran condotti con lui anche due altri, che erano malfattori, per esser fatti morire.33E giunti che furono al luogo detto Calvaria, quivi crocifissero lui; e i ladroni, uno a destra, e l'altro a sinistra.34E Gesù diceva: Padre, perdona loro: conciossiachè non sanno quel, che si fanno. E spartendo le vesti di lui, le tirarono a sorte.35E il popolo se ne stava ad osservare, e con esso i caporioni lo sbeffavano dicendo: Ha salvato altri, salvi se stesso, se egli è il Cristo di Dio eletto.36Insultavanlo anche i soldati, i quali si accostavano a lui, e offerivangli dell'aceto,37Dicendo: Se tu se' il re de' Giudei, salva te stesso.38Era anche stata posta sopra di lui un'iscrizione in Greco, e Latino, ed Ebraico: questi è il Re de' Giudei.39E uno de' ladroni pendenti lo bestemmiava, dicendo: Se tu se' il Cristo, salva te stesso, e noi.40E l'altro rispondeva sgridandolo, e dicendo: Nemmen tu temi Iddio, trovandoti nello stesso supplizio?41E quanto a noi certo che con giustizia: perché riceviamo quel, che era dovuto alle nostre azioni: ma questi nulla ha fatto di male.42E diceva a Gesù: Signore, ricordati di me, giunto che tu sia nel tuo regno.43E Gesù gli disse: In verità ti dico, che oggi sarai meco nel paradiso.44Ed era circa la sesta ora, e si fe' buio per tutta la terra sino all'ora nona.45E si oscurò il sole: e il velo del tempio si divise per mezzo.46E Gesù sclamando ad alta voce, disse: Padre, nelle mani tue raccomando il mio spirito. E in ciò dicendo, spirò.47E vedendo il centurione quel, che era accaduto, glorifìcò Dio, dicendo: Certamente quest' uomo era giusto.48E tutta la moltitudine di coloro, che si trovavan presenti allo spettacolo, e vedevano quello che succedeva, se ne tornavan indietro picchiandosi il petto.49E tutti i conoscenti di Gesù stavano alla lontana, come anche le donne, che l'avevano seguito dalla Galilea, osservando tali cose.50Allora un uomo chiamato Giuseppe, che era decurione, uomo dabbene, e giusto:51Il quale non aveva avuto parte nei consigli, e nell'operato degli altri, cittadino di Arimatea, città della Giudea, che aspettava anch' esso il regno di Dio:52Questi presentossi a Pilato, e gli chiese il corpo di Gesù:53E depostolo lo rinvolse in un lenzuolo, e lo pose in un sepolcro scavato nel sasso, in cui nessuno fino allora era stato sepolto.54Egli era il giorno di Parasceve, e stava per principiare il sabato.55E avendo tenuto dietro a lui le donne venute con Gesù dalla Galilea, videro il sepolcro, e in che modo fosse collocato il corpo di lui.56E nel riterno prepararon gli aromi, e gli unguenti: e in quanto al sabato non si mossero secondo la legge.

Note:

23,4:Non trovo delitto ec. Da s. Giovanni, cap. XVII. 36, sappiamo, che Gesù disse a Pilato com'egli era re di una maniera differente da' sovrani della terra, non essendo il suo regno di questo mondo. Così Pilato a vendo potuto agevolmente conoscere, che le due prime accuse eran false, non fece caso nemmen di questa.

23,9:Non gli rispose nulla. Le interrogazioni di Erode, come il desiderio di vedere un miracolo, nascevano da mera curiosità; onde non ebbe la soddisfazione nè di vedere un miracolo, e nemmen di udire una parola di Gesù.

23,15-16:Nulla è stato a lui fatto, che sia da reo di morte. Erode lo ha rimandato a me senza dar segno di credere, che Gesù abbia commesso delitto, che meriti la morte. Lo ha trattato come uomo che possa credersi stolto, o imprudente, non maligno, o facinoroso; e per quello ch'ei possa avere per imprudenza mancato, io lo gastigherò, e lo porrò in libertà. Cercava egli con questo di dare una soddisfazione agli Ebrei, e di placarli; ma il ripiego non ad altro servì, che a fargli commettere un' ingiustizia di più.

23,29:Verrà tempo, ec. Questo tempo è quello dell'ultimo assedio di Gerusalemme, quando tragli altri esempi di tragica miseria si videro fino delle nobili e delicate matrone giungere a mangiar le carni dei propri parti

23,31:Se tali cose fanno nel legno verde, ec. Legno, o albero verde chiama se stesso, perchè pieno della divina grazia, verdeggiante mai sempre, e carico di buoni frutti; albero secco chiama il popolo Ebreo, il quale abbandonato da Dio niun frutto più dava di buone opere, nè ad altro era buono, che ad esser tagliato, e gettato al fuoco.

23,40:E l'altro rispondeva sgridandolo... Nemmen tu temi ec. Vale a dire, che non temano Dio i principi de' sacerdoti, che sono in prosperità, e per ciò insultino ai patimenti, e alle ignominie del Giusto, non dee recare gran maraviglia; ma che tu ancora confitto come lui a una croce abbi ardire di disprezzar Dio medesimo, disprezzando il Giusto perseguitato, ciò non era da aspettarsi.

23,41-42:E' quanto a noi certo che con giustizia. Questo uomo confessa umilmente d'aver peccato, si riconosce meritevole della pena, a cui fu condannato; si volge a Gesù con isperanza di ottener pietà, riconoscendo, e confessando, che egli è Dio padrone del paradiso. E quanto straordinaria è la fede di lui, che in mezzo agli orrori del suo supplizio crede in uno, che mira confitto a un patibolo simile al suo! Ella è immagine, e figura di quella subitanea vocazione, colla quale nei primi dì della Chiesa un grandissimo numero di Gentili fu tratto a Cristo. Ed è degno di molta osservazione, che quello che dagli Ebrei era stato inventato per maggior vergogna, e obbrobrio di Cristo, il farlo cioè morire tra due malfattori, dalla sapienza divina è convertito in una pubblica, magnifica testimonianza della innocenza, e della divinità del Salvatore. S. Cipriano, e s. Agostino contarono nel numero dei martiri il buon ladrone, battezzato, com'ei dicono, nel suo proprio sangue.