Scrutatio

Lunedi, 6 maggio 2024 - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi)

Sapienza 11


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BIBBIA MARTINIBIBBIA TINTORI
1 Ella diresse i loro passi sotto il governo del santo Profeta.1 Essa diresse le loro imprese per mezzo del santo profeta.
2 Viaggiarono per deserti disabitati, e alzaron capanne in luoghi deserti.2 Attraversarono deserti disabitati, in luoghi deserti alzarono le ten­de.
3 Si affrontarono co' lor nemici, e di vendicarci de' loro avversari.3 Tennero testa ai nemici, si vendicarono degli avversari.
4 Erano assetati, e ti invocarono, e sgorgò acqua per essi da altissimo masso, e il ristoro alla sete da dura pietra.4 Assetati, t'invocarono, e fu per loro fatta sgorgare l'acqua da altis­sima rupe, e il ristoro alla sete ven­ne dalla dura pietra.
5 Perocché in quella giusa, che furon puniti i lor nimici rimasi senza acqua da bere, mentre i figliuoli di Israele godevano per averne abbondanza;5 Ciò che aveva servito di ca­stigo ai nemici, la mancanza di acqua, fu, nell'abbondanza, di gioia per i figli d'Israele.
6 Cosi quando questi ne mancavano, ricevettero insigne favore.6 Così, mentre gli altri ne mancavano, essi furon trattati bene.
7 Conciossiachè in vece delle acque del fiume perenne tu desti agli ingiusti il sangue umano.7 Infatti, invece delle acque del fiume perenne, desti agli ingiusti san­gue umano.
8 E laddove quelli perivano in pena dell'uccisione de' bambini, tu desti a' tuoi inaspettatamente acqua copiosa,8 E mentre essi di­ minuivano in pena dell'uccisione dei bambini, desti agli Israe­liti in abbondanza acqua mai sperata.
9 E colla sete, che fu allora, tu facesti conoscere in qual modo li tuoi tu esaltassi, e facessi scempio de' loro nemici.9 Così mostrasti, colla sete che ci fu allora, come sai esaltare i tuoi e fare scempio dei loro avversari.
10 Conciossiachè quando essi furon tentati, e afflitti, benché con misericordia, vennero ad intendere quai tormenti patissero gli empj puniti con ira.10 Messi alla pro­va, ricevendo un castigo di mi­sericordia, compresero quali tor­menti dovessero patire gli empi, puniti con ira.
11 E gli uni tu li provasti qual padre per ammonirli, gli altri poi qual re inesorabile li mettesti alla tortura per condannarli.11 Gli uni li prova­sti qual padre che ammonisce, gli altri come re inesorabile che tortura per condannare.
12 Or eglino e in assenza, e in presenza erano tormentati egualmente.12 Tan­to assenti che presenti, erano ugualmente tormentati.
13 Imperocché erano punti da doppia tristezza, e crepacuore colla memoria delle cose passate.13 Erano infatti straziati da doppio dolo­ re, e dal pianto per la memoria del passato.
14 Mentre udendo come i loro tormenti divenivano argomento di felicità per quelli, conobber la man del Signore, stupefatti dell'esito delle cose;14 Avendo saputo che i loro tormenti eran di van­taggio agli altri, vi conobbero la mano del Signore, e alla fine ammirarono l'accaduto.
15 Imperocché alla fine de' fatti ammiraron colui, del quale si burlavano come di uomo gettato a perire in quella crudele esposizione, mentre non come i giusti avean essi patita la sete.15 Quello medesimo che nella crudele espo­sizione avevan rigettato e deri­so alla fine degli avvenimenti l'ammirarono, avendo sofferta una sete ben differente da quella dei giusti.
16 E in pena degli stolti, ed iniqui lor pensamenti, secondo i quali eglino adoravano muti serpenti, e bestie vili, tu mandasti contro di loro una turba di muti animali a farne scempio:16 E in pena dei loro sciocchi e ingiusti pensieri, dai quali tratti in errore, adoravano muti serpenti e vili bestie, man­dasti contro di loro gran nume­ro d'animali, a farne scempio,
17 Affinchè conoscessero come per quelle cose, pelle quali uno pecca, per le medesime è tormentato;17 affinché sapessero che ciascu­no è punito per mezzo di quelle cose con cui ha peccato.
18 Imperocché alla onnipotente tua mano, la quale da informe materia avea creato il mondo, non era difficile il mandar contro di loro una moltitudine di orsi, o de' feroci lioni;18 Certamente non era impossibile alla tua mano onnipotente, che creò il mondo da materia informe, mandar contro di loro gran nu­mero di orsi e di audaci leoni,
19 O fiere di nuova specie, ed ignote, piene di furore, o spiranti fiato di fuoco, o che spandessero odor di fumo, o vibrasser dagli occhi scintille orrende:19 o nuova razza d'ignote bestie piene di furore, spiranti fiamme e esalanti fetido fumo e lancianti dagli occhi orrende scintille,
20 Delle quali non solo i morsi avrebbon potuto sterminarli, ma anche la sola vista farli morir di paura.20 delle quali non solo il morso avreb­be potuto sterminarli, ma la so­la vista li avrebbe fatti morir di paura.
21 Ma anche senza nulla di questo potevano essere uccisi in un fiato, per seguitati dalle proprie loro azioni, e dispersi ad un soffio di tua possanza: ma tu le cose tutte disponi con misura numero, e peso.21 Ed anche senza questo con un soffio potevano esser fat­ti morire, perseguitati dalle loro stesse opere, e dispersi dal soffio della tua potenza. Ma tu hai dispo­sto tutto in misura, numero e peso.
22 Perocché tu solo hai sempre potere d'avanzo, e chi può resistere al robusto tuo braccio?22 Di sovrana potenza a te solo ne avanza sempre; e alla forza del tuo braccio chi può resistere?
23 Perocché il mondo tutto dinanzi a te è come il tratto della bilancia, e come una goccia di rugiada, che cade sulla terra al mattino.23 Tutto il mondo è dinanzi a te come un granello sulla bilancia, e come goccia di mattutina rugiada che scende sulla terra.
24 Ma tu hai misericordia di tutti, perché tutto puoi, e dissimuli i peccati degli uomini per amore della penitenza;24 Ma tu hai misericordia di tutti, perchè tutto puoi, e dissimuli i peccati degli uomini, perchè se ne pentano.
25 Perocché tu ami tutte le cose, che esistono, e non ne odj veruna di quelle, che da te furon fatte; conciossiachè se tu odiata l'avessi, noll'avresti ordinata, né fatta.25 Tu ami tutte le cose che esistono, e nulla odii di ciò che hai fatto; infatti, se tu odiassi una cosa, non l'avresti nè ordi­nata nè fatta.
26 E come durar potrebbe una cosa se tu noi volessi, o conservarsi quello, che non fosse stato voluto da te?26 E come potreb­be esistere una cosa, se tu non la volessi? E come si potrebbe conservare, se tu non l'avessi chiamata?
27 Ma tu se' buono verso tutte le cose, perché sono tue, o amatore dell'anime.27 Tu sei indulgente verso tutte le cose, perchè son tue, o Signore, che ami le anime.