Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Sapienza 18


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Gli Ebrei godono la luce, e sono guidati da una colonna di fuoco: sono uccisi dall'Angelo tutti i primogeniti dell'Egitto. Gli Ebrei nella sedizione di Cure provocano a sdegno il Signore, ma in mezzo all'incendio sono liberati, offerendo Aronne l'incenso, e pregando pel popolo.

1Ma i tuoi santi godevano splendidissima luce, e le voci di quelli ascoltavano, ma non li vedevano in, faccia, e a te davan gloria, perché non pativano quelle medesime cose.2E grazie rendevano, perché dopo di essere stali maltrattati, non io erano più, e la grazia chiedevano di tal divario.3Quindi nell'ignoto cammino ebber per guida una ardente colonna di fuoco, e un sole, che non li offendesse desti loro nel buon pellegrinaggio.4E ben meritavan quelli di restar privi di luce, e di soffrire una prigione di tenebre come quelli, che chiusi tenevano i tuoi figliuoli, per mezzo de' quali la luce incorrotta della legge doveva al mondo comunicarsi.5E quando quelli ebbero risoluto uccidere i pargoletti; ed esposto uno di que' figliuoli, fu per loro sciagura salvato, tu li privasti de' molti loro figliuoli, e tutti insieme gli sterminasti sotta la mole dell'acque.6Conciossiaché quella notte fu anticipatamente notificata a' padri nostri, affinchè con certezza veggendo a quali giurate promesse avesser prestata fede, fossore più tranquilli.7E il popol tuo osservò quindi la salvazione de' giusti, indi lo sterminio de' malvagi.8Perocché siccome gastigasti i nemici, così noi esaltasti chiamandoci a te.9Imperocché i giusti figliuoli de' santi di nascosto offerivano il sagrifizio, e di unanime consentimento stabilirono questa legge di giustizia, che i giusti avrebbon del pari avuto parte ai beni, e ai mali; e cantavan già gli inni de' padri.10Rimbombavan però le stuonate voci de' nemici, e flebili lamenti si udivano sopra i morti fanciulli.11E la stessa pena soffrì lo schiavo, e il padrone, e l'uomo plebeo, ed il re furon del pari nel gastigo.12Cosi tutti allo stesso modo si trovavano con numero infinito di morti, periti dello stesso genere di morte; né i vivi sopperivano a dar sepoltura; perocché in un momento il meglio della lor progenie fa sterminato.13E quelli, che a nissuna cosa crederono (a motivo degli incantesimi), allora per la prima volta, quando segui lo sterminio de' primogeniti, riconobbero, che quello era il popol di Dio.14Imperocché meutro un tranquillo silenzio le cose tutte occupava, e la notte facendo suo corso era alla metà del viaggio.15La onnipotente partita tua, o Signore, dal ciclo, dal trono reale, (qual) terrìbil campione discese in mezzo alla terra destinata all'esterminio,16Ella (come) acuta spada portante il tuo irresistibil comando, al suo venire empié tutto di morte, e stando sopra la terra insino al cielo arrivava.17Allora quelli furon subitamente turbati da visioni di tetri sogni, e furon presi da repentine paure.18E gettati semivivi chi in questa, e chi in quella parte indicavano la causa della loro morte;19Imperocché le visioni stesse, ond'erano stati agitati, gli aveano di ciò avvertiti, affinché non perissero senza sapere la ragion del gastigo.20Furono allora anche i giusti in pericolo di morte, e la moltitudine sofferse calamità nel deserto; ma non lungo tempo durò il tuo sdegno.21Perocché quell'uomo irreprensibile si mosse subito ad intercedere a favore del popolo, e dato di mano allo scudo del suo ministero, la orazione, e coll'incenso le preghiere offerendo, si oppose all'ira, e pose fine al disastro, facendosi conoscere tuo servo.22Ed egli calmò lo scompiglio non col valore del corpo, né col potere delle armi, ma colla parola disarmò colui, che lo affliggeva, rammentando i giuramenti fatti a' padri, e l'alleanza;23Perocché quando già a masse cadevano i morti l'un sopra l'altro, egli si pose di mezzo, e fece argine all'ira, tagliò a lei la strada, che menava verso dei vivi.24Conciossiachè nella veste talare, che egli portava, tutto il mondo era rappresentato, e i gloriosi nomi de' Padri ne' quattro ordini di pietre erano scolpiti; e sul diadema, ch'egli portava in testa era scolpito il nome tuo grande.25A tali cose cede lo sterminatore, e a queste portò rispetto: perocché bastava il solo aver dato saggio dell'ira.

Note:

18,1:E le voci di quelli ascoltavano. Udivano gli Ebrei le strida e i gemiti degli Egiziani, ma non gli vedevano a cagione di quelle tenebre.

18,2:È la grazia chiedevano ec. E chiedevano a Dio, che continuasse a porre tal divario tra essi e gli Egiziani, ai quali dava flagello, mentre verso di loro si mostrava buono e clemente.

18,3:E un sole, che non gli offendesse. Chiama sole la colonna di fuoco, che facea la strada agli Israeliti la notte nel loro viaggio pel deserto. Nel buon pellegrinaggio. Ovvero (com'ha il Greco) nel glorioso viaggio. Si potrebbe anche tradurre: Nel luogo ove ebbero buon ospizio, intendendo il deserto, dove furono sostentati da Dio colla manna, e mantenuti con molti e grandi miracoli.

18,4:Chiusi tenerono i tuoi figliuoli, ec. Tenevano schiavi i tuoi figliuoli, il popol tuo, cui tu volevi condurre nel deserto, dove ricever doveano da te quella legge santa e immacolata, che converte le anime, la luce di cui dovea un giorno comunicarsi anche agli altri uomini.

18,5:Ed esposto uno di quei figliuoli, fu.... salvato, ec. Parla di Mosè salvato dalle acque, come si racconta nell'Esodo. Dio punì la crudeltà degli Egiziani, che vollero uccisi tutti i figli maschi degli Ebrei, li punì colla strage dei primogeniti, e col far perire nelle acque del mar Rosso Faraone con tutto il suo esercito.

18,6:Quella notte fu anticipatamente ec. Mosè avea predetto quattro o cinque giorni prima quel, che dovea succedere agli Egiziani la notte della partenza degli Ebrei. Vedi Esodo XI. XII. Ad Abramo ancora avea predetto Dio la schiavitù degli Ebrei nell'Egitto, e la loro liberazione col gastigo de' loro tiranni. Vedi Gen. XV. 13. 14. in veggendo adunque gli Ebrei, come a parte a parte si adempivano le promesse fatte da Dio, e confermate con giuramento, venivano a confermarsi nella speranza del divino soccorso, colla quale doveano sostenersi nel lungo loro pellegrinaggio.

18,7:Indi lo sterminio de' malvagi. Colla strage dei primogeniti.

18,8:Chiamandoci a te. Glorificasti noi, chiamati per grazia ad essere tuo popolo, a onorarti e servirti.

18,9:I giusti figliuoli de' santi ec. Gli Ebrei tuoi servi e figliuoli de' santi Patriarchi offerivano di nascosto il sa crifizio dell'agnello Pasquale, e del sangue dello stesso agnello segnavano le porte delle loro case, Exod. XII. 13.
Questa legge di giustizia, che i giusti ec. Fermarono tra di loro concordemente questa giusta legge di confederazione e di unione perfetta: cioè che tutti gli Israeliti si obbligavano a obbedire al Signore, e ricevere da lui i beni e i mali, che egli avesse loro mandati, essendo tutti risoluti di insieme vivere ed insieme morire in questa indivisibile società. Sembra, che voglia alludere a qualche promessa, che Mosè esigesse da tutti gli Israeliti, di non separarsi giammai per veruna ragione l'uno dall'altro, ma di stare tutti uniti e tra loro e con Dio, e di sopportare insieme il bene e il male, che fosse man dato da Dio. Potevano in fatti non pochi degli Ebrei esser tentati di rimanere nell'Egitto, piuttosto che intraprendere un lungo e disastroso viaggio, col timore di avere gli Egiziani alle spalle. E questa promessa dovette esser fatta da tutto il popolo di comune consentimento, e ratificata col canto degl'inni usati dai padri loro nel celebrare le lodi del Signore, col qual canto venivano a dimostrare, com'ei volevano avere la stessa fede dei Padri, e obbedire a Dio, come quelli avean fatto. Tale, se io nal non mi appongo, è il senso di questo luogo.

18,10:Rimbombavan però ec. Al lieto canto degli Ebrei facean contrasto le strida degli Egiziani, disperatamente afflitti per la strage de' primogeniti.

18,13:A motivo degl'incantesimi. Ovvero per colpa dei maghi, cioè di Gianne e di Mambre, che si opponevano a Mosè, i quali colle loro fattucchierie imponevano al popolo. Vedi II. Timot. III. 8.

18,15-16:La onnipotente parola tua... dal cielo, ec. Descrive con gran forza l'ultimo flagello degli Egiziani. Nel più cupo silenzio della quiete notturna quando era a mezzo il suo corso la notte, l'onnipossente parola (l'ordine cioè di Dio dato ai suoi Angeli) dal trono del medesimo Dio, dal cielo si partì, e qual forte invitto campione venne sopra l'infelice paese, contro di cui era stata pronunziata sentenza di esterminio: questa parola, come acutissima spada affilata dal tuo terribile e irresistibil comando, in un attimo empiè ogni cosa di strage e di morte. L'inevitabile effetto di questa parola è rappresentato vivamente col dire, che ella arrivava dalla terra fino al cielo, onde al potere di essa nissuno ebbe virtù di sottrarsi. Non debbo tacere, come per questa parola può intendersi (anche nel senso letterale secondo alcuni) la Parola sostanziale, il verbo di Dio, a cui si attribuisce la terribil vendetta esercitata contro gli Egiziani, come a lui si appartiene il giudizio, che egli farà alla fine del mondo, di tutti gli empi. Aggiungo ancora, che la Chiesa applica alla Natività di Cristo questo luogo con allegoria molto propria; imperocchè siccome Dio colla sua parola, cioè col suo comando, ovvero col suo Verbo, colla sua Sapienza, col suo Figlio liberò gli Ebrei dall'Egitto collo sterminio dei primogeniti, onde perciò dicesi che questo Verbo nell'Egitto scendesse nel silenzio della notte; così per liberare il genere umano e debellare il peccato e l'inferno, venne sopra la terra lo stesso Verbo fatto carne nel seno della Vergine nell'ora stessa della, mezza notte; perocchè in tal ora si crede per antica tradizione della Chiesa, che Cristo nascesse. Vedi Tertull. cont. Marc. lib. V. 9., e s. Agostino in Psal. 10. 9.

18,17-19:Allora quelli furon, turbati ec. Dio mandò come per annunzio della futura strage, mandò dico sogni tetri e orribili, ed ai primogeniti, che doveano perire, e ai padri loro, ne' quali sogni era loro mostrata la cagione di tanto scempio, affinchè con questo ultimo flagello fiaccata la superbia e l'ostinazione de' nemici, ottenesse il popolo di Dio la libertà di partire; e tanto più, che molti de' primogeniti lasciati semivivi dopo la percossa dell'Angelo, dichiaravano apertamente, che da Dio veniva la loro morte, da Dio sdegnato per le crudeltà esercitate da' Padri loro contro gl'Israeliti, e per la ostinazione, con cui ricusavano di obbedire agli ordini del medesimo Dio inti mati per bocca di Mosè. Mosè avea detto a Faraone: queste cose dice il Signore: Israele è il figliuol mio primo genito. Io ti ho detto: lascia andare il mio figliuolo, affinchè mi serva; e non hai voluto lasciarlo partire. Ecco, che io darò morte al tuo figliuolo primogenito. Exod. IV. 22.

18,20:Furono allora anche i giusti in pericolo ec. Parla della sedizione di Core, Dathan e Abiron, per ragion della quale venne fuoco dal cielo, che abbruciò una parte degli alloggiamenti, e fu estinto da Aronne, il quale si pose di mezzo tra' morti e i vivi, e colla sua orazione, e coll'offerire l'incenso placò la giusta ira di Dio. Vedi Num. XVI. Così si dimostra, che siccome i gastighi, co' quali punì Dio gli Egiziani, tendevano all'esterminio di quella indurata e perversa e incredula nazione, i gastighi per lo contrario, co' quali Dio talora afflisse il suo popolo, furono una correzione di Padre, mediante la quale la pena di un piccol numero servisse a stabilir nella moltitudine la disciplina e la obbedienza ai comandamenti del Signore.

18,21:Quell'uomo irreprensibile. Aronne. Allo scudo del suo ministero. Ovvero (come ha il Greco) l'arme del suo ministero: che è l'orazione come è detto. Perocchè il sacerdote costituito qual mediatore tra Dio e gli uomini ha nell'orazione non solo il mezzo, onde opporsi alla giusta ira del Signore, e placarlo, ma quello ancora di ottenere pel popolo tutti i divini favori.

18,22:Ma colla parola disarmò ec. Colla parola di orazione disarmò l'Angelo sterminatore, ed estinse l'incendio, del quale incendio i tristi, terribili effetti riempiva no di dolore il cuore del santò pontefice: così egli rammentando a Dio la giurata alleanza, contratta già col suo popolo, ottenne per esso misericordia.

18,23:Tagliò a lei la strada, ec. Si pose di mezzo tral fuoco (che molti già avea divorati), e tra' vivi, e colla orazione impedi al fuoco stesso di avanzarsi ad infierire contro di questi; chiuse la via al fuoco e non gli permise di continuare la strage contro gli altri peccatori, pe'quali si oppose egli qual muraglia di salvazione.

18,24:Nella veste talare... tutto il mondo era rappresentato. La veste talare, o sia tonaca del sommo Pontefice, era di fino di colore di giacinto, e aveva al fondo i sonagli di oro tramezzati co'meli granati, fatti di porpora, di giacinto e di cocco. Il color di giacinto, o sia color celeste, rappresentava il cielo e l'aria; il fino rappresentava la terra; la porpora il mare, il cocco il fuoco.
E i gloriosi nomi de' padri ec. I nomi de' dodici patriarchi figliuoli di Giacobbe erano incisi nelle pietre preziose, che erano nel razionale del sommo Sacerdote, come abbiam veduto Exod. XXVIII. 17. 18. ec.E sul diadema... il nome tuo grande. Nella lamina di oro che portava sulla fronte il sommo Sacerdote, ern scritto: la santità al Signore. Exod. XXVIII. 36. Osserverò con un dotto Interprete aversi in questo luogo un illustre argomento della stima, che dee farsi degli scongiuri ed esorcismi della Chiesa contro i demoni, e della forza, che debbono avere a scacciargli sì il legno della santissima croce, e sì le immagini e le reliquie de' santi; perocchè noi qui veggiamo, come Aronne contro lo spirito sterminatore pugnò sì colla orazione a Dio, e sì ancora co' segni sacri e colle memorie de' santi Patriarchi: e parimente negli scongiuri ed esorcismi la Chiesa ricorre prima a Dio colla orazione, indi i sacri segni adopera, de' quali hanno sempre timore i demoni: che se questi a tali cose non sempre cedano, ciò non per altro addiviene, se non perchè Dio non permette loro di cedere ogni volta, ch'ei vede ciò essere utile o, a confondere i cattivi, o a provare e correggere i buoni, affinchè crescano nella fede.

18,25:A tali cose cedè lo sterminatore.Alla maestà del Pontefice ornato delle insegne, onde egli da Dio fu di stinto, orante e offerente l'incenso, portante sopra la fronte il nome ineffabile di Dio, a queste cose cedette, ebbe riguardo l'Angelo sterminatore. Bastava il solo aver dato saggio dell'ira. A correggere il popolo e richiamarlo alla dovuta umile obbedienza bastò l'aver provato per un poco il peso dell'ira tua.