Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Sapienza 6


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Esorta i regi, e i giudici ad abbracciar la sapienza, e la giustizia, dimostrando il terribil supplizio, a cui saranno condannati gli ingiusti rettori di popoli. La sapienza va incontro a que', che la cercano, ed è utilissimo l'acqisto di essa. L'invidioso non può ottenerla.

1Val più in sapienza, che la robustezza, e l'uomo prudente val più, che il valoroso.2Udite pertanto voi, o re, e ponete mente: imparate voi, che giudicate tutta la terra.3Porgete le orecchie voi, che avete il governo de' popoli, e vi gloriate di aver soggette le molte nazioni:4La potestà è stata data a voi dal Signore, e la dominazione dall'Altissimo; il quale disaminerà le opere vostre, e sarà scrutator de' pensieri.5Perchè essendo voi ministri del suo Regno non avete giudicato con rettitudine, e non avete osservata la legge di giustizia, e non avete camminato secondo la volontà di Dio.6Con orrore vi avvedrete ben presto, come giudizio rigorosissimo si farà di quei, che sovrastano.7Imperocché co' piccoli si userà compassione; ma i grandi soffriranno grandi tormenti.8Perocché non darà esenzione a chicchessia Iddio dominatore di tutti gli uomini, e non avrà riguardo alla grandezza di alcuno; perché egli è, che fece il piccolo, e il grande, ed egli ha egual cura di tutti.9Ma ai maggiori maggior supplizio sovrasta.10A voi dunque, o regi, sono in diritte le mie parole, affinchè appariate saggezza, e non venghiate a cadere.11Imperocché quelli, che avran fatte giustamente le opere giuste, saranno giustiticati; e quelli, che avranno apprese queste cose, troveranno come difendersi.12Bramate pertanto li miei insegnamenti; teneteli cari, e sarete istruiti.13Luminosa, ed immarcessibile ell'è la saggezza, ed è facilmente veduta da quei, che l'amano, ed è trovata da quei, che la cercano.14Ella previene color, che la bramano, ed ella la prima ad essi si fa vedere.15Chi di gran mattino anderà in cerca di lei, non avrà da stancarsi; perocché la troverà assisa alla sua porta.16L'averla poi presente al pensiero è perfetta prudenza, e chi per amor di lei veglierà, ben presto sarà tranquillo;17Perocché ella va attorno cercando chi è degno di lei, e pelle strade ad essi dolcemente si mostra, e con ogni sollecitudine va incontro ad essi.18Perocché il principio di lei egli è un sincerissimo amore della disciplina.19La brama adunque della disciplina è dilezione; e la dilezione è la osservanza delle sue leggi: è l'osservanza delle sue leggi è la purezza perfetta:20E la purezza fa, che uno a Dio si avvicina.21Cosi l'amore della sapienza al regno eterno conduce.22Se adunque vi compiacete de' troni, e degli scettri, o regi delle nazioni, amate la sapienza, affin di regnare per sempre.23Aiuute la luce della sapienza tutti voi, che siete al governo de' popoli:24Or io vi dirò quel, che sia la sapienza, e come ella sia nata, e a voi non celerò i misterj di Dio; ma anderò investigando la sua prima origine, e di lei darò chiara notizia senza occultare la verità:25Nè io mi farò compagno di chi si strugge, d'invidia, perché un tal uomo non sarà a parte della sapienza.26Or la moltitudine de' sapienti salute del mondo, e il saggio re è fermo sostegno del popolo.27Apparate adunque dalle mie parole la disciplina, ed ella sarà utile a voi.

Note:

6,1: V'al più la sapienza, ec. Questa sentenza è simile a quella de' Proverbi cap. XVI. 33.

6,2:Udite pertanto voi, o re, ec. È parte non piccola di saviezza l'udire i buoni consigli, e le ammonizioni de' saggi. Quindi Salomone chiede a Dio un cuor docile, o (come legge l'Ebreo) un cuore che ascolti, III. Reg. III. 9. Vedi anche II. Tim. II. 24.

6,4:La potestà è stata data a voi dal Signore. Così l'Apostolo: Non è potestà se non da Dio. Rom. IX.

6,5:Essendo voi ministri del suo regno ec. Iinistri di Dio sono pur chiamati da Paolo i regi più volte, Rom. XIII. 4. 6.; onde la loro potestà debbono impiegare secondo il volere del supremo Padrone, promovendo con tutto il loro potere l'onor di Dio, e l'osservanza della sua legge, e raffrenando i cattivi col timor della pena, e animando i buoni col favnrir la virtù. Rom. XXIII. 4.

6,6:Giudizio rigorosissimo si farà ec. Particolarmente perchè i peccati de' grandi sono occasione grandissima di caduta per gl'inferiori; e perchè quanto più i grandi son debitori a. Dio, che gl'innalzò e li distinse sopra degli altri, tanto è peggiore la loro ingratitudine, se l'offendono.

6,8:Non darà esenzione a chicchessia. Non esenterà verun uomo nè dalla osservanza della sua legge, nè dal suo giudizio. Vedi Job, XXXIV. 19.
Ed egli ha egual cura di tutti. Non ama, e non ha maggior cura del grande, che del piccolo, del ricco, che del povero, del nobile, che dell'ignobile, ma a tutti con eguale affetto pensa e provede.

6,13:E facilmente veduta da quei che l'amano, ec. La carità col suo lume fa conoscere la vera sapienza, e col suo ardore accende le menti degli uomini a cercare, e trovar la stessa sapienza. La sapienza è la virtù, la santità, come si è detto altre volte.

6,14:Previene color, che la bramano, ec. La sapienza, cioè Dio, e la divina sua grazia previene quelli, che desiderano di aver parte al dono della sapienza, ed ella è, che in essi la brama e il desiderio di sè accende ed avviva.

6,15:La troverà assisa alla sua porta. La sapienza stessa così parla di sè nell'Apocalisse III. 20.: Io sto alla porta, e picchio: se uno ascolterà la mia voce, ed aprirammi la porta, io entrerò nella casa di lui. E s. Agostino confess. XI. 2: Per mezzo di Cristo tu, o Dio, cercasti di noi, affinchè noi cercassimo te.

6,16:L'averla poi presente al pensiero ec. Perfetta prudenza ella è il cercar la sapienza, e trovatala, nella con siderazione di lei occupare la mente e i pensieri. Chi fa questo (dice s. Agostino) fa appunto quella cosa,per cui fare egli è nato. Cont. academ. lib. I. 3.

6,17:Chi è degno di lei. Chi è già renduto degno di lei mediante il desiderio, che ella di sè gli ha dato.
E pelle strade ad essi dolcemente si mostra, ec. Con tutte queste metafore vien dimostrato, come Dio con somma benignità la sua sapienza comunichi con quelli, che la desiderano, anzi che egli con gran genio e con somma liberalità i suoi favori e i suoi lumi celesti profonde sopra di quelli, che ne sono bramosi.

6,18:Il principio di lei egli è un sincerissimo ec. Il sincerissimo fervente amore della diseiplina, cioè della buona vita, egli è il principio e il fondamento della sapienza.

6,19:La brama adunque della disciplina ec. Con bellissima gradazione dimostra in questo e nei due seguenti versetti fin dove conduca l'uomo il desiderio della disciplina, il desiderio del bene. in primo luogo questo desiderio è amore, perchè o accende nell'animo l'amore della sapienza, od acceso lo infervora; e l'amore è osservanza della legge,perocchè, come dice l'Apostolo, la dilezione è la pienezza della legge. Nell'osservanza della legge sta la perfetta purezza dell'anima; e questa perfetta purezza fa, che l'uomo sia simile a Dio per la grazia e per la santità, e farà ch'egli a lui sia simile un giorno per la immortalità e per la gloria; onde finalmente concludesi, che l'amore della sapienza al regno eterno conduce.

6,22:Amate la sapienza, affin di regnare ec. Il desiderio vostro di regnare lungamente, ed anche per sempre, sarà adempiuto,se la sapienza amerete; conciossiachè per mezzo di lei saggiamente e felicemente regnerete sopra la terra, e dal regno della terra ad un altro regno, che non finisce, farete passaggio.

6,24:Or io vi dirò quel che sia la sapienza, ec. Come se dicesse: Finora vi ho esortati ad abbracciar la sapienza; adesso poi la natura, l'origine, la dignità di lei a voi spiegherò, e la maniera di farne acquisto. Notisi, che si parla qui della Sapienza increata, l'amor della quale egli di sopra raccomandò; ma di tal sapienza egli parla in guisa che viene di tanto in tanto a parlare anche della creata sapienza, la qual sapienza (come si è detto più volte) ella è la scienza pratica della virtù e della salute.
È come ella sia nata. Com' ella da Dio sia generata.
Non celerò i misteri di Dio. L'origine della increata Sapienza è un mistero grande: ell'era nascosta ab eterno in Dio, e da lui fu di poi rivelata agli uomini. Vedi Job, XXVIII. 20.
La sua prima origine. Il Greco legge: La sua generazione: nel capo seguente si parla della generazione della Sapienza increata vers. 25.

6,25:Nè io mi farò compagno ec. Non imiterò il costume degl'invidiosi, i quali cercano di nascondere altrui il bene, ch'essi conoscono. Si dimostra vero saggio chi nma di comunicare agli altri la sapienza, perchè questa è la stessa vera e perfetta carità, e la carità è benigna, cioè liberale, e cerca di giovare ai prossimi. Vedi il capo seguente versetto 13.

6,26:È salute del mondo. I veri sapienti reggono il mondo coi buoni loro consigli, correggono e riparano gli errori degli stolti, e colla santità della loro vita calmano sovente l'ira di Dio accesa contro il suo popolo.