Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Sapienza 16


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Gli Egiziani sono puniti per la loro idololatria: gli Ebrei da Dio ricevono cibo, e sono dipoi gastigati per metto di serpenti, dalle morsicature de quali risanano mediante il serpente di bronzo: gli empi sono straziati dalle locuste, dalle mosche, e dal fuoco misto colla grandine: Agli Ebrei è data la manna.

1Per questo ancora mediante simili; cose furon quelli giustamente i tormentati, e sterminati da una turba di bestie.2Ma in luogo di tali pene, tu facesti de' favori al tuo popolo concedendogli le bramate delizie di nuovo sapore, le quaglie:3Talmente che quelli bramosi di cibo, a motivo di quelle bestie, che l'avevano sotto degli occhi mandate contro di loro, perdevano l'appetito del necessario, questi poi ridotti per poco tempo all'inopia gustarono nuove vivande;4Perocché conveniva che irremediabile rovina venisse sopra di quelli, che la facevano da tiranni: a questi poi solamente si dimostrasse in qual guisa straziati fossero i loro nemici.5E allora quando contro di questi infierirono bestie crudeli, eglino erano messi a morte pelle morsicature di velenosi serpenti;6Ma non per sempre durò il tuo adegno, ma per poco tempo furono spaventati per loro emendazione, avendo ricevuto il segno di salute, perché si ricordassero de' comandamenti della tua legge.7Al qual segno chi si rivolgeva, diventava sano, non in virtù di quel, ch'ei vedeva, ma per grazia di te Salvatore di tutti:8E con ciò facesti vedere a nostri nemici come tu se' colui, che liberi da ogni male.9Perocché quelli perirono morsicati dallo locuste, e dalle mosche, nò si trovò rimedio per la loro vita, perché eran degni di essere sterminati da bestie tali:10Ma i tuoi figliuoli neppur dai velenosi dragoni furono vinti, perché la tua misericordia venne a sanarli:11Conciossiaché per farli ricordare de' tuoi precetti erano punti, e tosto erano salvati; affinchè non avvenisse, che perdutane affatto la memoria goder non potessero del tuo ajuto;12Imperocché non fu né un'erba, né un lenitivo, che li guarì, ma la tua parola, o Signore, la quale tutto risana;13Perocché tu, o Signore, se' quello, che hai in tua balìa la vita, e la morte, e conduci fino alle porte di morte, e indietro richiami:14Or l'uomo ben puo uccidere un altro per malvagità; ma partito, che sia lo spirito, egli non può far, che ritorni, nè richiamerà indietro l'anima altrove già ricettata.15Ma di fuggire dalla tua mano non è possibile,16Quindi gli empj, che negavano di conoscerti, furon flagellati dal forte tuo braccio, perseguitati da acque nuove, e grandini, e tempeste, e consunti dal fuoco.17E questo era il mirabile, che il fuoco attività maggiore aveva nell'acqua, la quale spegne ogni cosa, perché il mondo tutto fa le vendette de' giusti,18Talora poi il fuoco si ammansiva, affinchè non ne fosser brugiate le bestie spedite contro degli empj, ond'eglino ciò veggendo sapessero come per giudizio divino erano straziati.19E in altro tempo il fuoco sopra la natural forza ardeva per ogni parte nell'acqua, affin di sperdere della iniqua terra le produzioni.20Ma all'opposto il popolo tuo nutristi col cibo degli Angeli, e dal cielo somministrasti ad essi un pane bell'e fatto senza loro fatica, contenente in se ogni delizia, ed ogni soave sapore;21Perocché quella tua sostanza dimostrava come tu se' dolce inverso i figliuoli, e addattandosi al genio di ciascheduno, ella diventava quello, che ciascuno voleva:22Ma la neve, ed il ghiaccio reggevano alla forza del fuoco senza liquefarsi; affinché (i tuoi) vedessero come i frutti de' nemici erano distrutti dal fuoco ardente, che folgoreggiava in mezzo alla grandine, ed alla pioggia.23E qui all'opposto perché i giusti avessero onde sostentarsi, si scordò egli della sua stessa virtù.24Perocché la creatura, che serve a te suo facitore, gli ardori raddoppia e a tormentare gli ingiusti, e mite diventa in pro di quelli, che in te confidano.25E quindi ancora (la creatura) trasfigurandosi allora in tutte guise serviva alla tua benignità nutrice di tutti secondo i voti di quelli, che a te ricorrevano.26Affinchè i tuoi figliuoli amati da te, o Signore, riconoscessero come non i frutti rinascenti pascono gli uomini, ma la tua parola è quella che conserva chi crede in te.27Perocché quello, che non poteva esser consunto dal fuoco, riscaldato a un piccol raggio del sole squagliavasi.28Affinché sapessero tutti, come dee prevenirsi il sole per la benedizione, e si dee alla levata del sole adorarti.29Perocché la speranza dell'ingrato, come il ghiaccio dell'inverno si scioglie, e si sperde come acqua inutile.

Note:

16,1:Per questo ancora mediante ec. Per la loro idolatria, in pena della loro turpissima idolatria furon essi tormentati e sterminati mediante cose simili a quelle, che adoravano, cioè da una turba di bestie, dai mosconi, dalle mosche, dalle cavallette ec. Vedi l'Esodo.

16,2:Le quaglie. Due volte mandò Dio le quaglie al suo popolo. Vedi Exod. XVI. 13. Num. XXIII.31. Cibo di nuovo sapore: vuol dire di squisito sapore, di sapore eccellente. In questo senso la voce nuovo è usata più volte nelle Scritture. La voce ortygometra significa propriamente la madre delle quaglie che è più grande di tutte, e va innanzi ad esse quando si levano, ma qui è usata a significare tutta la moltitudine delle quaglie. Plin. X. 23.

16,3:Quelli bramosi di cibo... perdevano l'appetito del necessario; ec. Gli Egiziani bramosi e bisognosi di cibo non potevano mangiare perchè toglieva loro ogni appetito la schifezza e sordidezza delle bestie che avevano da vanti, le quali erano state mandate da Dio per punirli; onde non poteano prendere il necessario ristoro: gli Ebrei poi dopo avere per poco tempo sofferta penuria di viveri ebber da Dio nuovo, eccellente cibo, le quaglie.

16,4:A questi poi solamente si dimostrasse ec. Agli Ebrei poi colla breve fame che patirono, si facesse comprender quel che patissero i loro nemici nella lunga e rabbiosa lor fame.

16,5-6:E allora quando contro di questi infierirono ec. E quando nel deserto tu, o Signore, punisti le mormorazioni del popolo mandando contro di essi bestie crudeli, cioè serpenti infuocati che uccidevano col morso loro velenoso; per poco tempo durò il gastigo mandato per loro. Emendazione, avendo comandato a Mosè, che alzasse quel serpente di bronzo segno di salute, che risanava tutti quelli, che lo miravano. Vedi quel che si è detto Numer. XXI.; così tu facevi ad essi vedere quanto salutare sia l'obbedienza ai tuoi comandamenti, e quanto pericoloso sia il trasgredirli.

16,11:Erano punti ec. Erano feriti dal morso de' serpenti, perchè si svegliassero dalla lor sonnolenza, e ravvivassero la memoria de' tuoi comandamenti, la dimenticanza de' quali avrebbe lor fatto perdere la tua protezione.

16,12:Ma la tua parola. Sopra disse, che furon sanati da Dio Salvatore di tutti; qui, dalla parola di Dio, e lo stesso dicesi Ps. CVI. 20.; dalle quali cose apparisce come il serpente di bronzo era figura di Cristo, che venne a sanare l'uomo da tutti i suoi mali. Vedi Numer. XXI. Alla parola ancora di Dio scritta si appartiene di essere universale rimedio di tutte le spirituali malattie dell'uomo; onde dice s. Agostino: ogni male dell'anima ha sua medicina nelle Scritture; e lo stesso prova il Grisostomo Hom. XII. in Gen.

16,14:Nè richiamerà indietro l'anima ec. Non farà ritornare nel suo corpo l'anima, che ne è già partita, ed è già stata ricettata nel luogo, che secondo le sue opere a lei conveniva, o nel purgatorio, o nell'inferno, o nel paradiso.

16,16:Gli empi, che negavano di conoscerti.<7em> Faraone avea detto: Io non conosco il Signore, e non lascerò partire Israele. Exod.v.2.; ma dopo il flagello della grandine con fessò il suo peccato e quel del suo popolo. Exod. IX. 27.
Da acque nuove ec. Si sa, che nell'Egitto piove di rado, e non piove mai in certe stagioni e in certe parti di quel paese: intendono adunque alcuni per le acque nuove le pioggie straordinarie, ma altri spiegano le stesse parole delle acque tramutate in sangue. La grandine, la tempe sta (o sia l'impetuosa pioggia) accompagnata da tuoni, lampi, folgori e fuoco celeste, tuttociò è descritto anche nell'Esodo, cap. IX.

16,17:Il fuoco attività maggiore aveva nell'acqua. Così il fuoco venuto dal cielo alle preghiere di Elia, lambiva le acque sparse sopra l'altare, 3. Reg. XXIII. 19. 40.
Perchè il mondo tutto ec.
Perchè tutte le creature per volere di Dio cospirano a far le vendette degl'innocenti oppressi dai loro persecutori.

16,18:Talora poi il fuoco si ammansiva, ec. Si ammansiva e perdeva la sua divoratrice possanza il fuoco quando gli Egiziani tentavano di liberarsi per mezzo di esso dalle ranocchie, dalle mosche ec.: perocchè allora il fuoco era senza possanza, e non offendeva quelle bestiuole mandate da Dio a punire i nemici suoi e del suo popolo.

16,19:Della iniqua terra le produzioni. Tutto quello, che nasceva da quella terra abitata da iniqua gente, l'erbe, i legumi, il grano, ec.

16,20:Col cibo degli Angeli. Col cibo fatto dagli Angeli nelle nuvole, ovvero con cibo prestantissimo, degno degli stessi Angeli, se questi avesser bisogno di cibo. Era però anche in un mistico senso cibo degli Angeli la manina, in quanto ell'era figura di Cristo velato sotto le specie sa cramentali nella divina Eucaristia. Vedi Ps. LXXVII,25., e l'Esodo capo XVI.

16,21:Diventava quello che ciascuno voleva. S. Agostino lib. II. Retract. cap. 20. afferma, che la manna prendeva il gusto e il sapore che uno bramava a consolazione solamente degli Ebrei fedeli, non già per quelli, che mancanti di fede mormoravan sovente, e ai quali venne a noia la stessa manna; e lo stesso sentimento ebbe s. Gregorio, Lib. VI. Moral. cap. 9., e s. Girolamo, e sembra ancora, che ciò venga accennato in quello che segue. Per la qual cosa anche in questo particolare la manna viene ad essere una degna figura della Eucaristia, che è ogni lbene ed ogni cosa per gli uomini spirituali, non per li carnali, i quali dal pane ordinario non la distinguono. Vedi pr. Cor. XI. 29.

16,22:Ma la neve ed il ghiaccio reggevano ec. Torna a parlare della settima piaga, che fu di grandine mescolata col fuoco, nella qual piaga, siccome disse vers. 17. che il fuoco non era spento dalla gelata acqua e grandine, così nota adesso, che il fuoco non iscioglieva la neve e il ghiaccio, collegandosi insieme creature tanto tra di loro opposte per servire alla volontà del lor Creatore in rovi na degli Egiziani. La neve e il ghiaccio significa in questo luogo la gelata e fredda e dura grandine.

16,23:E qui all'opposto... si scordò egli ec. Ma riguardo alla manna, la quale era simile alla brinata, e al sole fondevasi come suoi fondersi la brinata, riguardo alla manna il fuoco si scordò della naturrale sua virtù, e non la scioglieva, ma la rassodava e la cuoceva, affinchè dive nisse cibo e sostentamento de' tuoi figliuoli. Vedi Num. xXI. 8.

16,25:E quindi ancora (la creatura) trasfigurandosi ec. Ho ripetuto la voce creatura del vers.precedente, la qual voce dinota adesso la manna, che si trasmutava in tutti i sapori, servendo alla divina benignità nutrice di tutti gli tonini, e secondando i voti di quelli, che a te ricorre vano, ovvero di quelli che te ne pregavano,perocchè anche in tal guisa può tradursi il greco.

16,26:Non i frutti rinascenti ec. Facesti comprendere ai tuoi figliuoli come non tanto i prodotti della terra (che ogni anno tornano a nascere), non il cibo sensibile, che tu dai agli uomini secondo le disposizioni di tua providenza, ma la tua parola è quella, che l'uomo nutrisce e conserva; onde questa tua parola, che è il tuo comando, e la tua volontà, può conservare un uomo senza ch'ei prenda alcun cibo, come Mosè ed Elia conservò nel di giuno di quaranta giorni, e può a qualsivoglia cosa dar la virtù li sostentar la vita dell'uomo,

16,28:Per la benedizione. Ho voluto ritenere la stessa voce, perchè ella ha doppio senso secondo l'uso delle Scritture, e qui ella gli ha ambedue. Dee prevenirsi il sole, dee aversi sollecitudine e brama ardente dei beni tuoi per ottenerli; dee aversi sollecitudine e premura di bene dirti e renderti grazie prevenendo la levata del sole: onde tante volte Davidde rammenta, com'egli di gran mattino sorgeva a lodarè il Signore. Ciò veniva a significarsi in quella proprietà della manna, che si perdeva, e andava in acqua se non era raccolta prima del levare del sole. E quindi il costume della Chiesa, costume vegnente da Apostolica tradizione, di prevenire colla pubblica orazione il nascimento del sole, del qual costume infiniti documenti abbiamo nella Ecclesiastica Istoria, onde intollerabile abuso sarebbe il permettere, che una istituzione sì santa e antica quanto la Chiesa, e di tanta edificazione pei popoli, si andasse a poco a poco alterando e perdendosi presso di quelle persone, che alla stessa orazione pubbli ca in virtù dello stato loro son destinate.

16,29:La speranza dell'ingrato come il ghiaccio ec. L'ingrato, che non è niente sollecito di benedire e rendere grazie a Dio pei precedenti favori, merita di nulla ottenere in futuro, onde le speranze di lui si dilegueranno, anderanno in fumo e vapore, come il ghiaccio d'in verno ai raggi del sole di primavera si scioglie e si sperde. Quello che avveniva agli Israeliti negligenti nell'andare a raccoglier la manna (i quali più non ne trovavano) era una lezione grande pei Cristiani pigri e infingardi nel rendere a Dio le benedizioni e le laudi dovute a lui pei suoi benefizi.