Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 7


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BIBBIA TINTORILA SACRA BIBBIA
1 Forse ignorate, o fratelli (siccome parlo con periti nella legge) che l'uomo è sotto l'impero della legge finché vive?1 O ignorate, fratelli, -- parlo a gente che conosce la legge -- che la legge ha potere sull'uomo per tutto il tempo che egli vive?
2 Così la donna inaritata è legata per legge al marito vivente; ma se le muore è sciolta dalla legge del marito.2 Infatti la donna sposata, per legge, è legata all'uomo finché questi vive; ma se l'uomo viene a morire, essa rimane sciolta dalla legge che la lega all'uomo.
3 Infatti sarà chiamata adultera se, vivente il marito, starà con mi altro uomo; se poi le muore il marito, è liberata dalla legge del marito, in modo da non essere adultera, dato che stia con altro nomo.3 Perciò, se, essendo vivo l'uomo, si dà a un altro uomo, viene dichiarata adultera. Se invece viene a morire l'uomo, è libera dalla legge, in modo da non essere adultera se si dà a un altro uomo.
4 Così, anche voi, miei fratelli, siete morti alla legge pel corpo di Cristo, per appartenere ad un altro, che è risuscitato da morte, affinchè portiamo dei frutti a Dio.4 Così, fratelli miei, anche voi siete stati fatti morire alla legge mediante il corpo di Cristo per essere dati a un altro, a Colui che è risorto da morte perché portiamo frutti degni di Dio.
5 Mentre vivevamo secondo la carne, le passioni peccaminose, occasionate dalla legge, agivano nelle nostre membra in maniera da produrre frutti per ia morte.5 Quando infatti eravamo in balìa della carne, le passioni che inducono al peccato, attivate dalla legge, agivano nelle nostre membra facendoci portare frutti degni di morte.
6 Ma ora siamo stati liberati dalla legge, essendo morti alla legge che ci legava, e possiamo servire Dio secondo il nuovo spirito e non secondo l'antiquata lettera.6 Adesso, invece, siamo stati sottratti all'effetto della legge, morti a quell'elemento di cui eravamo prigionieri, affinché serviamo a Dio nell'ordine nuovo dello Spirito e non in quello vecchio della lettera.
7 Che diremo dunque? La legge è peccato? No, certamente. Ma io non ho conosciuto il peccato se non per mezzo della legge. Infatti non avrei conosciuto la concupiscenza se la legge non avesse detto: Non desiderare.7 Che diremo allora? La legge è peccato? Non sia mai detto! Ma io non conobbi peccato se non attraverso la legge: non avrei infatti conosciuto il desiderio passionale se la legge non dicesse: Non desiderare.
8 Ma il peccato, presa l'occasione da quel comandamento, fé' nascere in me ogni sorta di concupiscenza; mentre senza la legge il peccato non esisteva.8 E il peccato, trovato un punto di appoggio, mediante il comando ha suscitato in me tutti i desideri passionali; il peccato infatti senza la legge è morto.
9 Io poi una volta vivevo senza legge; ma, venuto il comandamento, ebbe vita il peccato,9 Ma io un tempo senza la legge vivevo; ma venuto il comando, il peccato si destò a vita,
10 ed io morii, ed il comandamento che doveva darmi la vita mi risultò cagione di morte.10 ma io morii; e il precetto che doveva darmi la vita, divenne per me causa di morte.
11 Perchè il peccato, presa l'occasione dal comandamento, mi sedusse, e per mezzo di esso mi diè la morte.11 Il peccato, infatti, trovato un punto di appoggio, per mezzo del comandamento mi sedusse e per suo mezzo mi uccise.
12 E santa dunque la legge, e santo e giusto e buono il comandamento.12 Quindi la legge è santa, il comandamento è santo, giusto e buono.
13 Una cosa buona m'è dunque divenuta causa di morte? Non può essere. Ma il peccato, per apparire peccato, mi ha data la morte per mezzo d'una cosa buona, in modo da mostrarsi estremamente colpevole attraverso il precetto.13 Ciò che è buono divenne morte per me? Non sia mai detto: ma il peccato, per manifestarsi peccato, per mezzo di ciò che è buono opera in me la morte, per diventare peccaminoso al massimo per mezzo del comandamento.
14 Noi sappiamo di fatti che la legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto e soggetto al peccato.14 Sappiamo infatti che la legge è spirituale, io invece sono di carne, venduto schiavo del peccato.
15 Io non so quello che faccio: non fo il bene che voglio, ma il male che odio.15 Non capisco infatti quello che faccio: non eseguo ciò che voglio, ma faccio quello che odio.
16 Or se faccio quel che non voglio, riconosco che la legge è buona;16 E se faccio ciò che non voglio, riconosco la bontà della legge.
17 però in questo caso non sono io che opero, ma il peccato che abita in me.17 Ora non sono già io a farlo, ma il peccato inabitante in me.
18 Difatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: è in me certamente la volontà di fare il bene, ma non trovo la via di compierlo,18 So infatti che non abita in me, e cioè nella mia carne, il bene: poiché volere è a mia portata, ma compiere il bene, no.
19 poiché, non il bene che voglio io fo, ma il male che non voglio quello io faccio.19 Infatti non faccio il bene che voglio, bensì il male che non voglio, questo compio.
20 Or se io fo quello che non voglio, non son più io che lo faccio, ma il peccato che abita in me.20 Ora, se faccio ciò che non voglio, non sono già io a farlo, ma il peccato che abita in me.
21 Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male mi è già a lato.21 Trovo infatti questa legge: che quando voglio compiere il bene, è il male che incombe su di me.
22 Infatti, mi diletto nella legge di Dio, secondo l'uomo interiore;22 Mi compiaccio della legge di Dio secondo l'uomo interiore,
23 ma vedo nelle mie membra un'altra legge che si oppone alla legge della mia mente, e mi fa schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra.23 ma vedo una legge diversa nelle mie membra che osteggia la legge della mia mente e mi rende schiavo alla legge del peccato che sta nelle mie membra.
24 Oh, me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?24 Uomo infelice che sono! Chi mi libererà dal corpo che porta questa morte?
25 La grazia di Dio per Gesù Cristo Signor nostro. Dunque io stesso colla mente servo alla legge di Dio, colla carne invece alla legge del peccato.25 Grazie a Dio per mezzo di Cristo nostro Signore! Dunque allora io stesso, da una parte con la mente servo alla legge di Dio, dall'altra con la carne servo alla legge del peccato.