Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Deuteronomio 9


font

Israele deve attribuire a Dio la conquista della Palestina.

1Ascolta, Israele; oggi tu passerai il Giordano per assoggettare le nazioni più grandi e più potenti di te, città grandi e fortificate fino al cielo,2un popolo grande e di alta statura, i figli d'Enac che tu stesso hai veduti e uditi, ai quali nessuno può stare a fronte.3Sappi adunque oggi che il Signore Dio tuo, egli stesso marcerà alla tua testa come un fuoco divoratore e consumante che li abbatterà, li sterminerà, li disperderà in un momento dinanzi a te, come t'ha detto.4Ma quando il Signore li avrà sterminati nel tuo cospetto, allora non dire in cuor tuo: Per la mia giustizia il Signore mi ha fatto entrare in possesso di questa terra: infatti quelle nazioni sono state sterminate per la loro empietà.5No! Non è per la tua giustizia nè per la rettitudine del tuo cuore che tu entrerai in possesso delle loro terre, ma il Signore ha fatto sparire quelle nazioni, perchè operarono da empie, ed ha voluto adempire la parola giurata ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe.6Sappi adunque che non per la tua giustizia, il Signore Dio tuo ti dà quest'ottima terra in dominio, giacché tu sei un popolo di cervice durissima.

Le infedeltà d'Israele.

7Ricordati, e non lo dimenticare, che tu provocasti ad ira il Signore Dio tuo nel deserto. Dall'uscita d'Egitto fin qui tu sei sempre stato ribelle al Signore,8Anche all'Oreb lo provocasti, lo facesti adirare in modo che voleva sterminarti.9Quando io salii sul monte per ricevere le tavole di pietra, le tavole del patto che il Signore fece con voi, io rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti senza mangiar pane, senza ber acqua;10e il Signore mi diede le due tavole di pietra scritte col dito di Dio, contenenti tutte le parole che egli vi disse sul monte, di mezzo al fuoco, quando fu adunata l'assemblea del popolo.11Passati poi quaranta giorni e quaranta notti, il Signore mi diede le due tavole di pietra, le tavole dell'alleanza,12e mi disse: « Levati e scendi subito di qui, perchè il tuo popolo che tu hai tratto dall'Egitto ha già abbandonata la strada che gl'insegnasti e s'è fatto una statua di getto ».13Poi il Signore mi aggiunse: « Vedo bene che questo popolo è di dura cervice!14Lascia che lo distrugga e cancelli il suo nome di sotto il cielo: ti farò capo di una nazione più grande e più potente di lui ».15Or quando io, sceso dalla montagna ardente, con le due tavole nell'una e nell'altra mano,16vidi che voi avevate peccato contro il Signore Dio vostro e che avevate fatto un vitello di getto, abbandonando ben presto la via che egli vi aveva mostrata,17gettai dalle mie mani le tavole e le spezzai sotto i vostri occhi.18Se mi prostrai, come prima, davanti al Signore, per quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane, nè bere acqua, a causa di tutti i vostri peccati da voi commessi contro il Signore, da provocarlo ad ira,19e tali datarmi temere che egli nella sua indignazione e nella sua ira, eccitato contro di voi, non volesse sterminarvi. Ma il Signore mi esaudì anche questa volta.20Si sdegnò pure fortemente contro Aronne e voleva farlo morire, ma pregai anche per lui.21Poi presi quel vostro peccato da voi fatto, il vitello, e lo bruciai col fuoco, e, dopo averlo fatto in pezzi e ridotto tutto in polvere, lo gettai nel torrente che scende dal monte.22Anche al luogo dell'incendio, a quello della Tentazione, e ai Sepolcri della concupiscenza provocaste ad ira il Signore.23E quando vi mandò da Cadesbarne, dicendo: « Salite a posseder la terra che io vi ho data », voi disprezzaste il comando del Signore Dio vostro, non gli credeste e non voleste ascoltare la sua voce,24ma foste sempre ribelli dal dì che cominciai a conoscervi.25Io stetti adunque postrato dinanzi al Signore, per quaranta giorni e quaranta notti, durante i quali lo scongiurai umilmente a non sterminarvi, come aveva minacciato.26E pregando dissi: O Signore Dio, non distruggere il tuo popolo, la tua eredità da te redenta colla tua grandezza e tratta dall'Egitto con mano forte.27Ricordati dei tuoi servi Abramo, Isacco e Giacobbe: non guardare alla durezza di questo popolo, alla sua empietà, al suo peccato,28chè gli abitahti del paese onde ci hai tratti fuori non abbiano a dire: Il Signore, essendo incapace di farli entrare nella terra che aveva loro promessa e odiandoli, li ha tratti fuori per farli morire nel deserto.29Essi sono il tuo popolo e la tua eredità che hai tratta con la tua gran forza e col tuo braccio steso.