Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Sapienza 18


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 Ma i tuoi santi godevano gran­dissima luce; ed essi ne ascoltavan la voce senza vederne la faccia, e perchè non soffrivan le stesse cose ti magnificavano.1 Per i tuoi santi invece c’era una luce grandissima;
quegli altri, sentendone le voci, senza vederne l’aspetto,
li proclamavano beati, perché non avevano sofferto come loro
2 E quelli avanti maltrattati ringraziavano di non esserlo più e chiedevano come grazia che tal differenza durasse.2 e li ringraziavano perché non nuocevano loro,
pur avendo subìto un torto,
e imploravano perdono delle passate inimicizie.
3 Per questo ebbero una colonna di fuoco fiammante qual guida nell'ignoto cammino, e desti loro un sole innocuo nel bel pellegrinaggio.3 Invece desti loro una colonna di fuoco,
come guida di un viaggio sconosciuto
e sole inoffensivo per un glorioso migrare in terra straniera.
4 Ben si meritava­no gli altri d'esser privi di luce e di soffrire il carcere delle tenebre, avendo tenuti prigionieri i tuoi figli pei quali la luce immacolata della tua legge cominciava ad es­sere data al mondo.4 Meritavano di essere privati della luce e imprigionati nelle tenebre
quelli che avevano tenuto chiusi in carcere i tuoi figli,
per mezzo dei quali la luce incorruttibile della legge
doveva essere concessa al mondo.
5 Essi avevan deliberato di uc­cidere i bambini dei santi; ma tu, liberato uno dei bambini esposti, in punizione loro togliesti la mol­titudine dei figli, ed insieme li affogasti nelle onde impetuose.5 Poiché essi avevano deliberato di uccidere i neonati dei santi
– e un solo bambino fu esposto e salvato –,
tu per castigo hai tolto di mezzo la moltitudine dei loro figli,
facendoli perire tutti insieme nell’acqua impetuosa.
6 Quella notte fu fatta conoscere avanti ai nostri padri, affinchè sapendo bene a quali giuramenti avevan creduto, fossero più tran­quilli.6 Quella notte fu preannunciata ai nostri padri,
perché avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.
7 Quindi il tuo popolo già aspettava la salvezza dei giusti e lo sterminio degli empi.7 Il tuo popolo infatti era in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
8 Come castigasti i nemici, così esaltasti noi, chiamandoci a te.8 Difatti come punisti gli avversari,
così glorificasti noi, chiamandoci a te.
9 I pii figli dei buoni facevan sacrifizio in segreto, e concordi stabilirono questa legge di giustizia, che i giusti avrebbero ugualmente pre­so parte ai beni e ai mali, e già cantavano gli inni dei padri.9 I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito le sacre lodi dei padri.
10 Intanto echeggiava lo stonante grido dei nemici, e si sentiva il lu­gubre lamento per i pianti figli.10 Faceva eco il grido discorde dei nemici
e si diffondeva il lamento di quanti piangevano i figli.
11 Il servo e il padrone ebbero la medesima pena, l'uomo del volgo e il re soffrirono lo stesse cose.11 Con la stessa pena il servo era punito assieme al padrone,
l’uomo comune soffriva le stesse pene del re.
12 Nello stesso tempo, col medesi­mo genere di morte, tutti avevan morti senza numero, nè i vivi ba­stavano a seppellire, perchè in un sol momento la loro più no­bile prole fu sterminata.12 Tutti insieme, nello stesso modo,
ebbero innumerevoli morti,
e i vivi non bastavano a seppellirli,
perché in un istante fu sterminata la loro prole più nobile.
13 Mentre a tutto avevan ricusato di credere a causa delle magie, allo­ra per la prima volta, alla morte dei primogeniti, riconobbero che era il popolo di Dio.13 Quanti erano rimasti increduli a tutto per via delle loro magie,
allo sterminio dei primogeniti confessarono
che questo popolo era figlio di Dio.
14 Infatti, mentre un profondo silenzio av­volgeva ogni cosa, e la notte era alla metà del suo corso,14 Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,
e la notte era a metà del suo rapido corso,
15 la tua onnipotente parola, dal cielo, dal trono reale, balzò, inflessibile guerriero, in mezzo alla terra de­stinata allo sterminio,15 la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale,
guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio,
portando, come spada affilata, il tuo decreto irrevocabile
16 portando affilata spada e il tuo irrevocabile decreto; appena giunta riempì tutto di morte, e, stando sulla terra, arrivava fino al cielo.16 e, fermatasi, riempì tutto di morte;
toccava il cielo e aveva i piedi sulla terra.
17 Allora quelli furon d'un tratto turbati da tetri sogni, e oppressi da inaspettate paure.17 Allora improvvisi fantasmi di sogni terribili li atterrivano
e timori inattesi piombarono su di loro.
18 E, but­tati chi qua chi là, mezzi morti, mostravano la causa della loro morte.18 Cadendo mezzi morti qua e là,
mostravano quale fosse la causa della loro morte.
19 Infatti le visioni da cui erano stati agitati li avevano av­vertiti, affinchè non perissero senza sapere perchè soffrivano ta­li mali.19 Infatti i loro sogni terrificanti li avevano preavvisati,
perché non morissero ignorando il motivo delle loro sofferenze.
20 Certo anche i giusti furono alla prova della morte, e nel deserto fa fatta strage del popolo; ma non durò a lungo il tuo sdegno.20 L’esperienza della morte colpì anche i giusti
e nel deserto ci fu il massacro di una moltitudine,
ma l’ira non durò a lungo,
21 Perchè un uomo irreprensibile si affrettò a inter­cedere pel popolo, e, dato di ma­no allo scudo del suo ministero, offrendo preghiere, incenso e sup­pliche, si oppose allo sdegno, pose fine alla sciagura, mostrando di essere tuo servo.21 perché un uomo irreprensibile si affrettò a difenderli,
avendo portato le armi del suo ministero,
la preghiera e l’incenso espiatorio;
si oppose alla collera e mise fine alla sciagura,
mostrando di essere il tuo servitore.
22 Trionfò dei sediziosi non colle forze del corpo, nè col potere delle armi, ma colla parola vinse chi lo af­fliggeva, ricordando i giuramenti fatti ai padri e i patti.22 Egli vinse la collera divina non con la forza del corpo
né con la potenza delle armi,
ma con la parola placò colui che castigava,
ricordando i giuramenti e le alleanze dei padri.
23 Quando già i morti cadevano ammucchia­ti gli uni su gli altri, egli, postosi in mezzo, fiaccò la collera, e le tagliò la strada che la conduceva ai vivi.23 Quando ormai i morti erano caduti a mucchi gli uni sugli altri,
egli, ergendosi là in mezzo, arrestò l’ira
e le tagliò la strada che conduceva verso i viventi.
24 Infatti nella veste ta­lare che portava v'era tutto il mondo, e le glorie dei padri, scolpite in quattro ordini di pietre, e la tua magnificenza era scolpi­ta sul diadema della sua testa.24 Sulla sua veste lunga fino ai piedi portava tutto il mondo,
le glorie dei padri scolpite su quattro file di pietre preziose
e la tua maestà sopra il diadema della sua testa.
25 A queste cose cedette lo ster­minatore, le rispettò; perchè ba­stava la sola prova dell'ira.25 Di fronte a queste insegne lo sterminatore indietreggiò, ebbe paura,
perché bastava questa sola prova dell’ira divina.