Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Qoelet 10


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BIBBIA TINTORINOVA VULGATA
1 Le mosche che vi muoiono guastan la soavità dell'unguento. Val più della sapienza e della gloria una piccola stoltezza a tempo.1 Muscae morientes perdunt et corrumpunt oleum unguentarii.
Gravior quam sapientia et gloria est parva stultitia.
2 Il cuore del sapiente va a destra, il cuore dello stolto va a sinistra.2 Cor sapientis in dextera eius,
et cor stulti in sinistra illius.
3 Di più lo stolto, per qualunque via vada, essendo egli sciocco, crede che tutti gli altri siano sciocchi.3 Sed et in via stultus ambulans, cum ipse insipiens sit, omnes stultosaestimat.
4 Se l'animo del sovrano si inalbera contro di te, non abbandonare il tuo posto, perchè la calma impedirà molti peccati.4 Si spiritus potestatem habentis ascenderit contra te, locum tuum ne dimiseris,quia lenitas faciet cessare peccata maxima.
5 C'è anche un altro male che ho veduto sotto il sole, e come per errore procede dal principe:5 Est malum, quod vidi sub sole quasi errorem egredientem a facie principis:
6 lo stolto collocato in altissima dignilà, e i nobili a sedere in basso.6 positum stultum in dignitate sublimi et divites sedere deorsum.
7 Vidi gli schiavi a cavallo, e i principi camminare a piedi come schiavi.7 Vidi servos inequis et principes ambulantes super terram quasi servos.
8 Chi scava la fossa vi cascherà dentro e chi distrugge la siepe sarà morso dal serpente.8 Qui fodit foveam,incidet in eam;
et, qui dissipat murum, mordebit eum coluber.
9 Chi smuove le pietre ne resterà offeso, e chi spacca le legna si farà del male.9 Qui excidit lapides, affligetur in eis;
et, qui scindit ligna, periclitabitur ex eis.
10 Se il ferro è diventato ottuso e non è come prima, ma ha perso il taglio, si affila con molta fatica, così dall'industre lavoro verrà la sapienza.10 Si retusum fuerit ferrum, et aciem eius non exacueris, labor multiplicabitur,sed lucrum industriae erit sapientia.
11 Se il serpente morde in silenzio, nulla ha meno del serpente l'occulto detrattore.11 Si mordeat serpens incantatione neglecta, nihil lucri habet incantator.
12 Le parole della bocca del sapiente (son piene di) grazia e le labbra dello stolto ne saranno la rovina.12 Verba oris sapientis gratia,
et labia insipientis praecipitabunt eum.
13 Il principio del suo parlare è la stoltezza, e la fine dei suoi discorsi è errore funestissimo.13 Initium verborum eius stultitia,
et novissimum oris illius insipientia mala.
14 Lo stolto moltiplica le parole. Non sa l'uomo ciò che è stato, e quello che sarà chi glielo potrà indicare?14 Stultus verba multiplicat:
“ Ignorat homo quid futurum sit;
et, quid post se futurum sit, quis ei poterit indicare?”.
15 Le fatiche degli stolti saran il loro tormento, essi non sanno la strada per andare alla città.15 Labor stultorum affliget eos,
qui nesciunt in urbem pergere.
16 Guai a te, o terra, che hai per re un fanciullo, e principi che mangiano la mattina.16 Vae tibi, terra, cuius rex puer est,
et cuius principes mane comedunt.
17 Beata la terra che ha un re nobile e principi che mangiano a loro tempo, per ristorarsi e non per gozzovigliare.17 Beata terra, cuius rex nobilis est,
et cuius principes vescuntur in tempore suo
ad reficiendum et non ad luxuriam.
18 A causa delle pigrizie andrà giù il palco, e a causa dell'infingardaggine delle mani pioverà in casa.18 In pigris manibus humiliabitur contignatio,
et in remissis perstillabit domus.
19 Fan conviti per stare allegri, il vino per render gaia la vita, e tutto obbedisce al danaro.19 In risum faciunt epulas;
vinum laetificat vitam,
et pecunia praestat omnia.
20 Non parlar male del re, nemmen col pensiero, non dir male del ricco, nemmeno nel segreto della tua camera, perchè gli uccelli dell'aria porteranno la tua, voce, e i volatili riferiranno i tuoi sentimenti.20 In cogitatione tua regi ne detrahas
et in secreto cubiculi tui ne maledixeris diviti,
quia et aves caeli portabunt vocem tuam,
et, qui habet pennas, annuntiabit sententiam.