Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Qoelet 1


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 Parole dell'Ecclesiaste, figlio di David, re di Gerusalemme.1 Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme.
2 Vanità delle vanità — disse l'Ecclesiaste — vanità delle vanità. Tutto è vanità.2 Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
3 Qual vantaggio trae l'uomo da tutta la fatica in cui s'affanna sotto il sole?3 Quale guadagno viene all’uomo
per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
4 Una generazione va e l'altra viene, ma la terra rimane sempre al suo posto.4 Una generazione se ne va e un’altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa.
5 Il sole si leva e tramonta, ritorna al suo posto per rinascere,5 Il sole sorge, il sole tramonta
e si affretta a tornare là dove rinasce.
6 gira verso il mezzogiorno e piega all'aquilone. Il vento sì spande in ogni parte sopra tutte le cose e ritorna a prendere i suoi giri.6 Il vento va verso sud e piega verso nord.
Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
7 Tutti i fiumi si gettano in mare, e il mare non trabocca: i fiumi ritornano al luogo dove son nati, per riprendere di nuovo il loro corso.7 Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
eppure il mare non è mai pieno:
al luogo dove i fiumi scorrono,
continuano a scorrere.
8 Tutte le cose son diffìcili: l'uomo non ha parole per spiegarle. L'occhio non è mai sazio di vedere, l'orecchio non è mai pieno di sentire.8 Tutte le parole si esauriscono
e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
Non si sazia l’occhio di guardare
né l’orecchio è mai sazio di udire.
9 Che è mai quello che fu? Quello che sarà. E quello che è stato fatto? Ciò che sarà fatto ancora.9 Quel che è stato sarà
e quel che si è fatto si rifarà;
non c’è niente di nuovo sotto il sole.
10 Non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Di nessuna cosa si può dire: « Questa è nuova »: già fu nei secoli che ci precedettero.10 C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Ecco, questa è una novità»?
Proprio questa è già avvenuta
nei secoli che ci hanno preceduto.
11 Delle cose d'altri tempi non rimane memoria; ma neppure di ciò che sarà nell'avvenire resterà la memoria per quelli che verranno negli ultimi tempi.11 Nessun ricordo resta degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso quelli che verranno in seguito.
12 Io, Ecclesiaste, fui re d'Israele in Gerusalemme,12 Io, Qoèlet, fui re d’Israele a Gerusalemme.
13 e feci nell'animo mio il proposito di fare con sapienza delle ricerche e degli studi sopra tutto ciò che accade sotto il sole. Questa penosissima occupazione Dio l'ha data ai figli degli uomini, perchè vi si affatichino.13 Mi sono proposto di ricercare ed esplorare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. Questa è un’occupazione gravosa che Dio ha dato agli uomini, perché vi si affatichino.
14 Osservai tutto quello che si fa sotto il sole, e vidi che tutto è vanità e afflizione di spirito.14 Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento.
15 I perversi diffìcilmente si correggono, e il numero degli stolti è infinito.15 Ciò che è storto non si può raddrizzare
e quel che manca non si può contare.
16 Io dissi in cuor mio: Ecco, io son diventato grande ed ho sorpassato in sapienza tutti quelli che furono avanti di me in Gerusalemme; la mia mente ha contemplato con sapienza molte cose, e ne ho imparate.16 Pensavo e dicevo fra me: «Ecco, io sono cresciuto e avanzato in sapienza più di quanti regnarono prima di me a Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza».
17 Poi applicai la mia mente a conoscere la prudenza, e la dottrina, e gli errori, e la stoltezza, e riconobbi che anche in questo c'era affanno e afflizione di spirito.17 Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho capito che anche questo è un correre dietro al vento.
18 Perchè dove c'è molta sapienza c'è molto sdegno, e chi moltiplica la scienza moltiplica gli affanni.18 Infatti:
molta sapienza, molto affanno;
chi accresce il sapere aumenta il dolore.