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Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 11


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BIBBIA TINTORILA SACRA BIBBIA
1 Ma il re d'Egitto radunò un esercito innumerevole come l'arena che è sulla spiaggia del mare, e molte navi, e cercava di conquistare per inganno il regno di Alessandro, per aggiungerlo al suo regno.1 Il re dell'Egitto radunò truppe, numerose come la rena che è sulla riva del mare, e navi in quantità, volendo impadronirsi con astuzia del regno di Alessandro per annetterlo al suo proprio regno.
2 E con parole di pace si avanzò nella Siria: gli aprivano le città e gli andavano incontro, perchè il re Alessandro aveva comandato di uscirgli incontro, essendo suo suocero.2 Si mosse alla volta della Siria con parole di pace e gli abitanti delle città gli aprivano le porte e gli andavano incontro, perché il re Alessandro, essendo suo suocero, aveva ordinato di andargli incontro.
3 Ma Tolomeo, entrando nelle città, metteva in tutte presidii di soldati.3 Tolomeo, però, una volta entrato nelle città, lasciava in ognuna le sue truppe per custodirle.
4 E quando fu vicino ad Azoto, gli mostrarono il tempio di Dagon incendiato, Azoto e i suoi dintorni in rovina, e i cadaveri sparsi, e i tumuli che essi avevan fatti lungo la via per quelli che eran morti in battaglia.4 Quando giunse ad Asdòd, gli mostrarono il tempio di Dagon incendiato, Asdòd stessa e i suoi sobborghi distrutti, i cadaveri abbandonati e i resti di quelli che Gionata aveva fatto bruciare in guerra: di questi, infatti, ne avevano fatto dei mucchi lungo il suo percorso.
5 E raccontarono al re che tali cose le aveva fatte Gionata per renderglielo odioso; ma il re tacque.5 Gli raccontarono pure quanto aveva fatto Gionata, pensando che egli lo avrebbe biasimato, ma il re tacque.
6 E Gionata con grande magnificenza andò incontro al re in Ioppe, e si salutarono scambievolmente e vi passarono la notte.6 Gionata, con grande pompa, andò ad incontrare il re a Giaffa; si salutarono l'un l'altro e passarono la notte là.
7 E Gionata andò col re fino al fiume chiamato Eleutero, poi se ne tornò a Gerusalemme.7 Gionata poi andò con il re fino al fiume chiamato Elèutero e quindi se ne tornò a Gerusalemme.
8 Ma il re Tolomeo s'impadronì di tutte le città fino a Seleucia marittima, e meditava cattivi disegni contro Alessandro.8 Il re Tolomeo divenne così padrone delle città del litorale fino a Seleucia marittima, mentre meditava cattivi progetti ai danni di Alessandro.
9 E mandò degli ambasciatori a Demetrio, facendogli dire: «Vieni, facciamo un patto fra di noi e ti darò la mia figlia, sposata ad Alessandro, e regnerai sul trono di tuo padre.9 Egli poi inviò degli ambasciatori al re Demetrio e gli fece dire: "Vieni, facciamo alleanza tra noi. Ti darò mia figlia che Alessandro ha in moglie e regnerai nel regno di tuo padre.
10 Perchè io mi son pentito d'aver data la mia figliola a lui, che ha tentato di uccidermi ».10 Io, infatti, mi sono pentito di avergli dato mia figlia, poiché egli tentò di uccidermi".
11 Così lo infamava, perchè ne voleva il regno.11 In realtà egli lo biasimava perché bramava impossessarsi del suo regno.
12 E gli tolse la figliola e la diede a Demetrio, e si alienò da Alessandro, e le loro inimicizie divennero pubbliche.12 Quindi, toltagli sua figlia, la diede a Demetrio. In questo modo si separò da Alessandro e la loro inimicizia si fece manifesta.
13 E Tolomeo entrò in Antiochia, e pose sul suo capo due diademi: quello dell'Egitto e quello dell'Asia.13 Tolomeo poi entrò in Antiochia e vi cinse il diadema dell'Asia: pose sulla sua testa due diademi, quello dell'Egitto e quello dell'Asia.
14 Il re Alessandro era allora in Cilicia, perchè gli abitanti di quella regione si erano ribellati.14 Il re Alessandro in quei giorni era in Cilicia, perché gli abitanti di quelle zone gli si erano ribellati.
15 Ma quando udì tali cose, Alessandro mosse contro di lui per combatterlo, e Tolomeo, messe in campo le sue schiere, gli andò incontro con grandi forze, e lo sconfisse.15 Quando Alessandro fu informato di ciò, marciò contro di lui in guerra; ma Tolomeo, uscito fuori, gli mosse contro con grande potenza e lo mise in fuga.
16 Alessandro fuggì in Arabia, per mettersi in sicuro, e il re Tolomeo trionfò.16 Alessandro fuggì in Arabia per trovarvi riparo; il re Tolomeo invece fu glorificato.
17 L'arabo Zabdiel troncò il capo ad Alessandro e lo mandò a Tolomeo.17 L'arabo Zabdiel mozzò la testa di Alessandro e l'inviò a Tolomeo.
18 Ma di lì a tre giorni il re Tolomeo morì, e quelli che erano nelle fortezze furono uccisi da quelli che erano negli accampamenti.18 Ma tre giorni dopo anche il re Tolomeo morì e i suoi uomini che erano nelle fortezze furono uccisi dagli altri che erano nelle fortezze stesse.
19 E Demetrio prese possesso dèi regno nell'anno centosessantasette.19 Così Demetrio incominciò a regnare nell'anno 16 7.
20 In quei giorni Gionata adunò quelli che erano nella Giudea, per espugnare la cittadella di Gerusalemme, ed alzò contro di essa molte macchine da guerra.20 In quei giorni Gionata radunò gli uomini della Giudea per attaccare l'Acra che era in Gerusalemme, e fece fare molte macchine militari per usarle contro di essa.
21 Ma alcuni, nemici della propria nazione e uomini iniqui, andarono dal re Demetrio a riferirgli che Gionata assediava la cittadella.21 Allora alcuni uomini iniqui, che odiavano la propria gente, andarono dal re e gli riferirono che Gionata assediava l'Acra.
22 A tal notizia (il re) arse di sdegno, e subito andò a Tolemaide, e scrisse a Gionata di cessar l'assedio della cittadella e di andar subito a parlare con lui.22 Udito ciò, il re si adirò e, avutane conferma, levò subito il campo e si recò a Tolemaide e scrisse a Gionata di togliere l'assedio e di andargli incontro al più presto a Tolemaide per conferire con lui.
23 Udito ciò, Gionata ordinò di continuare l'assedio, e, presi seco degli anziani d'Israele e dei sacerdoti, si espose al pericolo.23 Udito ciò, Gionata comandò di continuare l'assedio; poi, scelti alcuni anziani d'Israele e sacerdoti, affrontò il pericolo.
24 E, portando seco oro, argento, vesti e molti altri regali, andò a trovare il re a Tolemaide, e trovò grazia davanti a lui.24 Preso argento, oro, vestiti e molti altri doni, si recò dal re a Tolemaide e trovò grazia presso di lui.
25 Alcuni iniqui della sua nazione portarono delle accuse contro di lui;25 Alcuni empi della sua nazione tentarono di intervenire contro di lui,
26 ma il re lo trattò come avevan fatto i suoi predecessori, e lo ricolmò di onori dinanzi a tutti i suoi amici,26 ma il re lo trattò come lo avevano trattato i suoi predecessori e lo esaltò davanti a tutti i suoi amici.
27 e lo confermò nel sommo pontificato, e in tutti i distintivi d'onore che aveva precedentemente, e lo fece il primo dei suoi amici.27 Gli confermò il sommo sacerdozio e tutte le altre dignità che aveva per l'innanzi e volle che fosse annoverato tra i primi amici.
28 E Gionata chiese al re l'immunità per la Giudea, per lo tre Toparchie, e per la Samaria e per tutto il suo territorio, promettendogli trecento talenti.28 Gionata chiese al re di rendere la Giudea esente dalle imposte, al pari delle tre toparchie e della Samaria, promettendogli trecento talenti.
29 Il re acconsenti, e riguardo a tutte queste cose scrisse a Gionata una lettera in questi termini:29 Il re accondiscese e scrisse a Gionata, intorno a tutte queste cose, lettere così concepite:
30 « il re Demetrio al fratello Gionata e alla nazione dei Giudei, salute.30 "Re Demetrio al fratello Gionata e alla nazione dei Giudei, salute!
31 Vi mandiamo, per farvela conoscere, la copia della lettera che noi abbiamo scritta a Lastene, padre nostro, riguardo a voi.31 Una copia della lettera che abbiamo scritta a Làstene, nostro parente, a vostro riguardo, la scriviamo anche per voi affinché ne prendiate conoscenza.
32 Il re Demetrio a Lastene, suo padre, salute.32 Il re Demetrio al padre Làstene, salute!
33 Abbiamo risoluto di fare del bene alla nazione dei Giudei, nostri amici, e che osservano ciò che è giusto riguardo a noi, per la benevolenza che hanno verso di noi.33 Alla nazione dei Giudei, che sono nostri amici e osservano ciò che è giusto verso di noi, abbiamo giudicato opportuno far loro del bene in ragione dei buoni sentimenti che hanno per noi.
34 Confermiamo adunque ad essi tutto il territorio della Giudea, e le tre città, (Afcrema), Lida e Ramata, che sono state aggiunte alla Giudea dalla Samaria, con tutto il loro territorio; in favore di tutti quelli che vanno a sacrificare a Gerusalemme rimettiamo ciò che prima il re esigeva e per i frutti della terra delle piante;34 Pertanto confermiamo loro il possesso dei territori della Giudea e dei tre distretti di Afèrema, Lidda e Ramatàim. Essi, con le loro dipendenze, dalla Samaria furono annessi alla Giudea a favore di tutti quelli che offrono sacrifici in Gerusalemme, in compenso delle imposte regali che il re prendeva da essi per l'innanzi ogni anno, sui prodotti della terra e sui frutti degli alberi.
35 e fin da ora condoniamo loro ciò che a noi è dovuto delle decime, dei tributi, e le saline, e le corone che eran portate a noi.35 Quanto agli altri diritti che abbiamo sulle decime e sui tributi che ci si devono, sulle saline e le corone che ci erano dovute, da questo momento vi rinunziamo completamente.
36 Tutto ciò loro concediamo, e tutto irrevocabilmente da questo momento per sempre.36 Nessuna di queste disposizioni sarà revocata a partire da questo momento e per sempre.
37 Or dunque procurate di fare un esemplare di queste cose, e sia dato a Gionata, affinchè sia depositato sul monte Sion, in luogo distinto ».37 Abbiate dunque cura di fare una copia della presente e di consegnarla a Gionata affinché sia collocata sul monte santo in luogo ben visibile".
38 Or il re Demetrio, visto che la terra era tranquilla davanti a lui, e che nessuno gli resisteva, congedò tutto il suo esercito, rimandando ciascuno a casa sua, eccettuate le truppe straniere che aveva assoldate dalle isole delle nazioni: per questo si inimicò tutte le milizie dei suoi padri.38 Il re Demetrio, vedendo che il paese era calmo davanti a lui e che nessuno gli si opponeva, licenziò tutte le sue truppe, ognuno al proprio paese, ad eccezione delle truppe straniere, che egli aveva reclutato dalle isole delle nazioni. Allora tutte le truppe che erano state con i suoi padri incominciarono ad osteggiarlo.
39 Or vi era un certo Trifone, che era prima del partito d'Alessandro, il quale, vedendo che tutto l'esercito mormorava contro Demetrio, andò a trovare l'arabo Emalcuel, il quale educava Antioco figlio di Alessandro.39 Trifone ch'era stato per l'innanzi dalla parte di Alessandro, vedendo che tutte le truppe mormoravano contro Demetrio, si recò presso l'arabo Imalcue, che allevava Antioco, il giovane figlio di Alessandro,
40 E lo pressò a consegnarlo a lui, per farlo regnare in luogo di suo padre, e gli raccontò tutto quello che aveva fatto Demetrio e come era odiato da tutto l'esercito. E stette lì molto tempo.40 e lo circuiva affinché glielo consegnasse per farlo regnare al posto di suo padre. Gli parlò pure delle cose che Demetrio aveva ordinato e dell'inimicizia che i suoi soldati nutrivano per lui; e rimase lì per molti giorni.
41 Or Gionata mandò a chiedere al re Demetrio di far ritirare quelli che erano nella cittadella di Gerusalemme e negli altri presidii, perchè facevano la guerra a Israele.41 Gionata mandò a chiedere al re Demetrio di rimuovere da Gerusalemme gli uomini che erano nell'Acra e gli altri che erano nelle fortezze, perché facevano guerra a Israele.
42 E Demetrio mandò a dire a Gionata: « Io non farò soltanto questo per te e per la tua nazione, ma colmerò di splendidi onori te e la tua nazione, quando ne avrò l'occasione.42 Demetrio però mandò a dire a Gionata: "Non solo questo farò per te e per la tua nazione, ma colmerò di onori te e la tua nazione, appena mi si presenti la buona occasione.
43 Ma ora farai bene a mandare in mio aiuto degli uomini, perchè il mio esercito se n'è andato tutto ».43 Ora però farai bene a inviarmi uomini che combattano con me, poiché tutte le truppe mi si sono allontanate".
44 E Gionata gli mandò ad Antiochia tremila uomini valorosi, che andarono dal re, il quale ebbe gran piacere del loro arrivo.44 Gionata gli inviò in Antiochia tremila uomini molto valorosi e, quando questi giunsero presso il re, il re si rallegrò per il loro arrivo.
45 E gli abitanti di quella città si adunarono, in numero di centoventi mila uomini, e volevano uccidere il re.45 Gli abitanti della città si radunarono al centro della città in numero di circa centoventimila e volevano eliminare il re.
46 Il re si rifugiò nella reggia, e gli abitanti della città, occupate le strade, cominciarono a combattere.46 Il re però si rifugiò nel palazzo, mentre gli abitanti della città invadevano le vie della città e incominciavano a combattere.
47 Allora il re chiamò in suo aiuto i Giudei, i quali si radunarono tutti insieme intorno a lui, e poi si sparsero tutti per la città,47 Il re allora chiamò in soccorso i Giudei e questi si radunarono presso di lui tutti insieme; poi si dispersero per la città e ne uccisero, in quel giorno, circa centomila.
48 e vi uccisero in quel giorno cento mila uomini, e vi appiccarono il fuoco, e presero molte spoglie in quel giorno, e liberarono il re.48 Diedero fuoco alla città, raccolsero molte spoglie in quel giorno e salvarono il re.
49 E quelli della città, vedendo come i Giudei erano padroni assoluti della città, si persero di coraggio, e supplichevoli gridarono al re, dicendo:49 Ora gli abitanti della città, quando videro che i Giudei si erano impadroniti della città a loro piacimento, si persero d'animo e incominciarono ad elevare suppliche al re dicendo:
50 « Porgici la destra, e cessino i Giudei di combattere contro di noi e contro la città! ».50 "Dacci la destra e cessino i Giudei di combattere contro di noi e contro la città!".
51 E, gettate le armi, fecero la pace; e i Giudei acquistarono molta gloria davanti al re e davanti a tutti quelli che erano nel suo regno, e divennero famosi nel regno, e se ne tornarono a Gerusalemme ricchi di spoglie.51 Deposero le armi e fecero la pace. Così i Giudei si coprirono di gloria davanti al re e a tutti i cittadini del suo regno e ritornarono a Gerusalemme con molte spoglie.
52 Ma quando Demetrio fu nel sicuro possesso del suo regno, e la terra stette tranquilla davanti a lui,52 In questo modo il re Demetrio poté sedersi sul trono del suo regno e il paese rimase tranquillo sotto di lui.
53 mancò a tutto quello che aveva promesso, si alienò da Gionata, e non lo trattò secondo i benefizi da lui ricevuti, ma assai lo vessava.53 Egli poi, però, rinnegò tutto ciò che aveva promesso, si mostrò ostile a Gionata e non ricambiò i favori che questi gli aveva reso; anzi incominciò a vessarlo duramente.
54 Dopo tali cose tornò Trifone, e con lui era Antioco, ancor fanciullo, il quale fu proclamato re e cinse il diadema.54 Dopo queste cose, Trifone ritornò con Antioco, ancora molto giovane. Incominciò a regnare e cinse il diadema.
55 E si radunarono intorno a lui tutti i soldati mandati via da Demetrio, i quali combatterono contro Demetrio, che fuggì e fu disfatto.55 Si radunarono attorno a lui tutte le truppe che Demetrio aveva congedato e combatterono contro costui, il quale fu messo in fuga e travolto,
56 Allora Trifone, prese le bestie, occupò Antiochia.56 mentre Trifone catturò gli elefanti e si impadronì di Antiochia.
57 E il giovane Antioco scrisse a Gionata in questi termini: « Ti confermo nel sacerdozio, ti stabilisco sopra le quattro città, e ti dò il posto tra gli amici del re ».57 Il giovanetto Antioco scrisse a Gionata dicendogli: "Ti confermo il sommo sacerdozio, ti pongo a capo dei quattro distretti e ti annovero tra gli amici del re".
58 E gli mandò dei vasi d'oro pel servizio (da tavola) e l'autorizzò a bere in (coppe) d'oro, a vestir di porpora, a portar la fibbia d'oro.58 Gl'inviò vasellame d'oro e un servizio da tavola, gli diede facoltà di bere in vasi d'oro, d'indossare la porpora e di portare una fibbia d'oro.
59 E il suo fratello Simone lo creò governatore dei confini di Tiro fino a quelli dell'Egitto.59 Inoltre costituì suo fratello Simone stratega dalla Scala di Tiro sino ai confini dell'Egitto.
60 E Gionata si mosse e si mise a percorrere le città al di là del fiume; intorno a lui si radunò tutto l'esercito della Siria, per aiutarlo; ed egli giunse ad Ascalona, e quelli della città gli uscirono incontro ad onorarlo.60 Gionata cominciò a percorrere la regione d'oltre il fiume e le varie città, e tutto l'esercito di Siria si unì a lui per combattere insieme. Andò ad Ascalòna e gli abitanti della città lo ricevettero con onore.
61 E di lì passò a Gaza. Avendogli quelli di Gaza chiuse le porte, egli l'assediò, diede alle fiamme i suoi dintorni e li saccheggiò.61 Di qui andò a Gaza; ma quelli di Gaza gli chiusero le porte. Allora egli l'assediò, incendiò i suoi sobborghi e li saccheggiò.
62 Allora quelli di Gaza si raccomandarono a Gionata, ed egli diede loro la destra, e, presi come ostaggi i loro figlioli, li mandò a Gerusalemme, e scorse per la regione fino a Damasco.62 Quelli di Gaza allora supplicarono Gionata ed egli diede loro la destra in segno di pace; prese tuttavia come ostaggi i figli dei loro capi e li spedì a Gerusalemme. Quindi attraversò la regione fino a Damasco.
63 E Gionata intese come i capitani di Demetrio s'erano raccolti in Cades, che è nella Galilea, con numeroso esercito, volendo allontanarlo dagli affari del regno.63 Ma poi, avendo saputo che i generali di Demetrio si trovavano a Cades in Galilea con un grande esercito e che volevano fargli abbandonare l'impresa,
64 Ed egli si mosse contro di essi, lasciando nella provincia Simone suo fratello.64 marciò contro di loro, lasciando suo fratello Simone nella regione.
65 Simone andò ad attaccare Betsura, e siccome li tenne assediati e rinchiusi per molto tempo,65 Simone venne ad accamparsi sotto Bet-Zur e per molti giorni combatté contro di essa tenendola assediata.
66 gli chiesero di avere la destra, ed egli la concesse, e, cacciatili via, prese possesso della città e vi pose un presidio.66 Lo supplicarono di accettare la loro destra ed egli acconsentì. Tuttavia li espulse di lì, occupò la città e vi pose una guarnigione.
67 Intanto Gionata e il suo esercito erano arrivati alle acque di Genezar, e avanti l'alba (del giorno dopo) giunsero nella campagna di Asor.67 Gionata e il suo esercito, invece, andarono ad accamparsi presso le acque di Genesaret e di buon mattino giunsero nella pianura di Casòr.
68 Ed ecco si videro davanti gli accampamenti degli stranieri, i quali avevan loro tesa un'imboscata. Mentre (Gionata) andava loro incontro,68 Ed ecco che l'esercito degli stranieri stava loro davanti nella pianura, mentre altri organizzavano un'imboscata contro di lui sui monti. Quelli avanzarono frontalmente,
69 quelle erano nell'imboscata, vennero fuori loro nascondigli, e attaccarono la battaglia.69 quando gl'imboscati, usciti dai loro luoghi, attaccarono battaglia.
70 Allora quelli che erano con Gionata si diedero tutti alla fuga: non restò nessuno, ad eccezione di Matatia, figlio di Absalom, e di Giuda, figlio di Calfi, capo dell'esercito.70 Gli uomini di Gionata fuggirono, nessuno di loro rimase, all'infuori di Mattatia, figlio di Assalonne, e Giuda, figlio di Calfi, capi dell'esercito.
71 Allora Gionata si stracciò vesti, si gettò della terra sul capo, e pregò.71 Gionata si stracciò le vesti, si cosparse il capo di polvere e pregò.
72 Poi tornò contro di essi a combatterli, e li mise in fuga, dopo averli attaccati.72 Quindi si voltò contro i nemici combattendo, li mise in rotta e fuggirono.
73 E la sua gente che fuggiva, veduto questo, tornarono a lui, e inseguirono tutti insieme con lui il nemico fino a Cades, dove aveva il campo: arrivaron fin là.73 Visto ciò, quelli che erano fuggiti tornarono da lui e con lui li inseguirono fino al loro accampamento a Cades. Quivi si accamparono.
74 E degli stranieri in quel giorno ne perirono tre mila, e Gionata tornò in Gerusalemme.74 Gli stranieri caduti in quel giorno furono circa tremila uomini. Quindi Gionata fece ritorno a Gerusalemme.