Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 6


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1- Ma dopo poco, il re fraudò un certo vecchio antiocheno a costringer i Giudei a rinnegare le leggi della patria e di Dio;2ed inoltre, a contaminar il tempio di Gerusalemme, intitolandolo a Giove Olimpio, e quello del Garizlm a Giove Ospitale, come ospitali eran quelli che v’abitavano.3Orribile, ed. a tutti insopportabile era quel cumulo di mali;4perchè il tempio era pieno della lussuria e delle crapule de’ gentili, e di quelli che vi tripudiavano con le meretrici; le donne di proprio arbitrio entravano ne' luoghi santi, portandovi quel che non era lecito;5l’altare era pieno di cose vietate che dalle leggi eran proibite;6non s’osservavano i sabati, nè le patrie solennità venivan celebrate, nè alcuno professava apertamente di esser Giudeo.7Il giorno natalizio del re, per dura necessità, venivan condotti a sacrificare, e quando si celebravano i misteri di Bacco, eran costretti ad andar in giro coronati di edera in onore di Bacco,8Ad istigazione poi de' Tolomei, usci un editto nelle vicine città dei Gentili, affinchè nella stessa maniera essi pure agissero sul Giudei per farli sacrificare,9e quelli che non volesser passare alle usanze gentili, li uccidessero. Era dunque una miseria a vedersi,10Infatti, di due donne fu riferito che avevan circonciso i loro figliuoli, e dopo averle pubblicamente condotte attorno per la città coi bambini attaccati al petto, le precipitarono dalle mura.11Altri, che s’erano riuniti nelle vicine spelonche, e vi celebravano di nascosto il giorno di sabato, essendo stati denunziati a Filippo, vi furono bruciati vivi, perchè per rispetto alla santità della legge non vollero difendersi.12Ora io prego quelli che leggeranno questo libro, di non si scandalizzare per questa avversità, ma di credere che quel che accadde fu non per la rovina ma per l’ammaestramento della nostra gente.13Invero, non lasciar che i peccatori lungamente agiscano e proprio capriccio, ma presto castigarli, è segno di grande benevolenza.14Con le altre nazioni, il Signore aspetta pazientemente, per punirle nella pienezza de' loro peccati quando verrà il giorno dei giudizio; non cosi con noi ;15nè con noi ha stabilito di castigarci alla fine, quando i nostri peccati hanno colma la misura.16Perciò non mai da noi ritira la sua misericordia, e castigandoci con le avversità non abbandona il suo popolo.17Sia ciò detto brevemente ad ammonizione de' lettori; ora, riprendiamo il racconto.

Martirio d'Eleazaro.

18Eleazaro, dunque, dei principali tra gli scribi, anziano d’età, di nobile aspetto, apertogli a forza la bocca, volevan costringerlo a mangiare carne di porco.19Ma egli preferendo una gloriosissima morte ad una spregevole vita, volontariamente s'incamminava al supplizio;20perchè, riflettendo come gli convenisse condursi e sopportar fortemente, deliberò di non voler commettere cose illecite per salvarsi la vita.21Quelli però ch’eran presenti, mossi da falsa compassione per l’antica amicizia che gli avevano, chiamandolo da parte, gli suggerivano di farsi portar carni lecite, fingendo di mangiare, secondo l’editto del re, di quelle sacrificate,22e cosi esser libero dalla morte; per l’antica amicizia con lui, gli usavano tal riguardo.23Ma egli si mise a pensare all’eminente dignità della sua vecchiezza, all’ingenita nobiltà della sua canizie, alla sua illibata condotta sin da fanciullo; e secondo gli statuti della santa legge da Dio stabilita rispose subito che voleva piuttosto esser messo a morte.24e disse: « Non conviene alla mia età fingere, in modo che molti tra i giovani, credendo che Eleazaro di novantanni sia passato ai costumi dei Gentili,25restino anch’essi tratti in errore dalla mia simulazione, per amore d’un altro poco di questa corruttibile vita, e cosi lo mi attiri il disonore e la maledizione sulla mia vecchiezza.26Perchè, anche se nella vita presente mi risparmierò i supplizi degli uomini, nè vivo nè morto sfuggirò alla mano dell’ Onnipotente.27Perciò, uscendo fortemente di vita, mi mostrerò degno della mia vecchiezza,28e lascerò ai giovani un nobile esempio, se con prontezza e costanza incontrerò un’onorata morte per leggi cosi venerabili e sante». Ciò detto, veniva senz’altro condotto al supplizio.29Quelli però che ve lo conducevano, e poco fa gli erano stati benevoli, montarono in furia per le sue parole, che essi pensavano provenire da arroganza.30Ma egli, vicino a morire sotto i colpi, gemendo, disse: « Signore che hai scienza santa, tu sai chiaramente che io, mentre avrei potuto liberarmi dalla morte, sostengo nel corpo acerbi dolori ; ma nell’animo li sopporto volentieri per il tuo timore ».31Così quegli passò di vita, lasciando non solo ai giovani ma all’ intera nazione la memoria della sua morte, ed un esempio di virtù e di fortezza. Martirio di sette fratelli e della loro madre.