Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 13


font

Sconfitte di Eupatore e pace.

1- L’anno centoquarantanove. Giuda seppe che Antioco Eupatore veniva contro la Giudea con gran gente,2e con lui Lisia suo tutore e preposto a’ suoi affari, che aveva seco centodiecimila fanti, cinquemila cavalieri, ventidue elefanti, e trecento carri con falci.3Si era unito a loro anche Menelao, e con molti Inganni s'insinuava presso Antioco, non per la salvezza della patria, ma con ia speranza di riavere il principato.4Ma il Re dei re suscitò contro quel peccatore il malanimo di Antioco, il quale, suggerendogli Lisia che era Menelao la causa di tutt’i mali comandò che fosse preso e messo a morte secondo il costume di quel luogo.5Era ivi una torre alta cinquanta cubiti, avente da ogni parte un ammasso di cenere, e che dava su un precipizio.6Di lassù fece gettare nella cenere il sacrilego, tutti dandogli la spinta per farlo perire.7Per tal legge dovè morire il prevaricatore della legge Menelao, senza aver sepoltura ;8e fu giusta ; perchè, avendo commessi tanti delitti contro L’altare di Dio, del quale era santo il fuoco e la cenere, fu egli stesso condannato a morir nella cenere.9Ma il re d’animo superbo. veniva per mostrarsi verso i Giudei più perverso del padre suo.10Ciò saputo, [Giuda] comandò al popolo che notte e giorno invocassero il Signore affinchè, come sempre, così li aiutasse ora,11che correvano pericolo di perder la legge, la patria ed il tempio santo; e non permettesse che il popolo, il quale ora appena un poco aveva respirato, fosse di nuovo soggetto a nazioni bestemmiatrici.12Tutti insieme dunque così facendo, ed invocando dal Signore misericordia con pianti e digiuni, prostrati per tre giorni continui, li esortò Giuda a tenersi pronti.13Egli poi con gli anziani pensò d’uscir a battaglia, e rimettendo in mano al Signore l’esito degli eventi, prima che il re movesse il suo esercito verso la Giudea, e conquistasse la città.14Riconoscendo dunque la somma del potere in Dio creatore d’ogni cosa, ed esortati i suoi a combatter da valorosi e resistere alla morte per le leggi, il tempio, la città, la patria ed i cittadini, fermò l’esercito presso Modin.15E data a’ suoi per parola d’ordine « La vittoria di Dio », scelti i più forti tra i giovani, assalito di notte il quartiere del re, uccise negli accampamenti quattromila uomini, ed il più grosso degli elefanti con quelli che vi stavano sopra;16e riempito il campo nemico di immenso spavento e di confusione, riuscito tutto bene, se ne tornarono.17Questo fu al primo schiarirsi del giorno, con l’aiuto e protezione del Signore.18Ma il re, avuto tal saggio dell’audacia de’ Giudei, cercava di vincere con l’astuzia la difficoltà delle posizioni.19Strinse il campo intorno a Betsura, piazza forte del Giudei; ma veniva respinto, tornava all’assalto, rimaneva al di sotto.20A quelli poi che v’eran rinchiusi, Giuda mandava il necessario.21Ma fu svelato il segreto ai nemici da uno deireserclto giudeo, un certo Hodoco, il quale fu scoperto, preso ed imprigionato.22Di poi il re aprì trattative con quelli ch’erano in Betsura, offrì pace, la ricevè, se n’andò,23venne alle mani con Giuda, restò sconfitto. Ma quando seppe esserglisl ribellato in Antiochia Filippo, che era rimasto alia testa degli affari, costernato nell’animo si umiliò a supplicar i Giudei, fece loro giuramento di tutto quello che a loro parve giusto; e fatta la pace, offrì un sacrifizio, rese onori al tempio e vi lasciò suol doni;24abbracciò il Maccabeo e lo fece condottiero e principe da Tolemaide sino ai Gerreni.25Ma quando venne in Tolemaide, quelli abitanti sopportavano a malincuore il patto d’amicizia [coi Giudei], e sdegnati tentavano romperlo.26Allora Lisia salì alla tribuna, espose i motivi, e sedò il popolo; poi tornò in Antiochia. Così dunque andò la venuta e il ritorno del re.