Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 5


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1- Nel medesimo tempo, Antioco preparava una seconda spedizione in Egitto.2Accadde allora che per quaranta giorni, in tutta la città di Gerusalemme, si videro correre in aria cavalieri con mantelli dorati, armati d’aste come le coorti ;3ed incursioni di cavalli schierati a fila, scontri a corpo a corpo, cozzo di scudi, moltitudine d’uomini con elmi e spade sguainate, lancio di frecce, e splendore d’armi dorate e d’ogni genere di corazze.4Laonde, tutti pregavano che quei portenti riuscissero a bene.5Ma essendosi sparsa falsamente la voce che Antocò fosse morto, Giasone, presi con sè non meno che mille uomini, assalì all'improvviso la città e sebbene i cittadini accorressero alle mura, in ultimo, presa la città, Menelao si rifugiò nella cittadella.6Giasone poi non risparmiò stragi a’ suoi concittadini, senza pensare che un successo riportato contro quelli della propria gente è il massimo male; e credendo di riportar un trioonfo su nemici e non su connazionali.7Non però ottenne il principato e per fine del suo tradimento trovò il disonore; e di nuovo fuggiasco, riparò tra gli Ammoniti.8In ultimo, per sommo di sua sciagura, fatto prigioniero da Areta, tiranno degli Arabi, fuggi, e ramingo di città in città, odioso a tutti come esecrabile violator delle leggi, nemico delta patria e della nazione, fu cacciato in Egitto.9Ed egli, che tanti aveva scacciato dalla loro patria, mori fuggitivo in Lacedemone, dove s’era recato sperando di trovarvi un rifugio in nome della fratellanza.10Ed egli, che molti aveva fatto gettare insepolti, fu gettato alla sua volta illacrimato ed insepolto, senza aver in sorte nè una sepoltura straniera né quella de' padri suoi.

Empia persecuzione d'Antioco.

11Per queste cose, il re sospettò che i Giudei volessero romper l’alleanza con lui. Perciò partitosi dall' Egitto con l’animo inferocito, prese a forza la città.12Ed ai soldati comandò che uccidessero senza misericordia quanti incontravano, e trucidassero quelli che salivano per le case.13Fu dunque un macello di giovani e vecchi, uno sterminio di donne e bambini, una strage di fanciulli e ragazzi.14Furono in quei tre giorni ottantamila gli uccisi, quarantamila i prigionieri, circa altrettanti i venduti schiavi.15Nè gli parve abbastanza, che osò entrare nel tempio più santo di tutta la terra, condottovi da quel Menelao che aveva tradito le leggi e la patria.16E presi con mani scellerate gli arredi santi che da altri re e città eran stati posti ad ornamento ed onore del tempio, indegnamente li maneggiava e contaminava.17Cosi Antioco, perso il bene dell' intelletto, non considerava che Dio s’era per un poco sdegnato a causa de' peccati de' cittadini, e che per questo avveniva quella profanazione del tempio.18Che se non fosse stato che quelli eran macchiati di molti peccati, anch’egli Antioco, come già Eliodoro mandato dal re Seleuco a saccheggiare l’erario, subito al suo arrivo sarebbe stato flagellato, ed Impedito di consumare la sua audacia.19Iddio infatti non s’ è scolto un popolo per amor del tempio, ma un tempio per amore del popolo.20Perciò, anche il tempio è divenuto partecipe del mali del popolo; ma in seguito, diverrà compartecipe del beni, e dopo essere stato abbandonato per lo sdegno dell’onnipotente Dio, sarà di nuovo con gran gloria esaltato: quando il Signore grande si riconcilierà.21Antioco dunque, rapiti al tempio milleottocento talenti, tornò prestamente in Antiochia, pensandosi nella sua superbia di poter ridurre la terra ad esser navigabile, ed il mare a potervi camminare, tanto s’era gonfiato d’orgoglio.22E lasciò dei ministri a vessazione del popolo: in Gerusalemme, Filippo, Frigio di stirpe, d’animo più crudele di quel medesimo che ve lo deputò;23in Garizlm poi, Andronico e Menelao, più accaniti degli altri contro i loro cittadini.24Ed essendo pieno di odio contro i Giudei, mandò l'iniquo generale Apollonio con un esercito di ventiduemila soldati, ingiungendogli di uccider tutti gli adulti, e di vender le donne e i ragazzi.25Quegli, venuto a Gerusalemme, simulando pace, non si mosse fino al giorno santo del sabato; allora, essendo i Giudei in riposo, comandò ai suol di prender le armi,26trucidò tutti quelli che eran usciti allo spettacolo, e scorrendo con gli armati la città, uccise gran moltitudine.27Ma Giuda Maccabeo, che era il decimo, ritiratosi in luogo deserto, ivi coi suoi conduceva la vita tra le fiere, pei monti; e continuava a nutrirsi d’erbe, per non partecipare all’altrui contaminazione.