Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Ester 9


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Rivincita de' Giudei.

1- Pertanto, ai tredici del dodicesimo mese che già abbiam detto essere chiamato Adar proprio quando era stata preparata la strage di tutti i Giudei, ed i loro nemici anelavano al loro sangue, cambiate invece le sorti, i Giudei si trovarono superiori, e da potersi vendicare degli avversari.2Si radunarono dunque in ogni città, luogo e castello, per assalire i loro nemici e persecutori; nè alcuno osò loro resistere, perchè in tutti i popoli era entrato il timore della loro potenza.3Poichè anche i giudici e capi e governatori delle province, e tutti quelli che avevano autorità sui singoli luoghi e lavori, sostenevano i Giudei, per timore di Mardocheo4il quale sapevano essere primo a corte, e molto potente. La fama del nome suo cresceva ogni giorno, ed era sulle bocche di tutti.5Fecero dunque i Giudei grande strage de' loro nemici, uccidendoli, e rendendo ad essi quel che s'erano apparecchiati a far loro;6così che anche in Susa uccisero cinquecento uomini, oltre i dieci figli di Aman l'Agageo nemico de' Giudei, che avevano nome7Farsandata, Delfon, Esfata,8Forata, Adalia, Aridata,9Fermesta, Arisai, Aridai e Jezata.10Ma dopo averli uccisi, non vollero toccare nè predare le loro sostanze.11Subito fu riferito al re il numero degli uccisi in Susa.12Disse egli alla regina: «I Giudei hanno ucciso in Susa cinquecento uomini, ed altri dieci, figli di Aman. Quale strage credi tu che faranno in tutte le province? Che cosa chiedi ancora e che cosa vuoi ch'io dia ordine si faccia?».13Essa rispose: «Se piace al re, si dia facoltà ai Giudei di fare anche domani in Susa come hanno fatto oggi; ed i [corpi dei] dieci figli di Aman siano appesi alle forche».14Il re comandò che così fosse fatto, e subito ne fu affisso in Susa l'editto, ed i dieci figli d'Aman furono appiccati.15Radunatisi pertanto i Giudei il giorno quattordici del mese di Adar, uccisero in Susa altri trecento uomini; ma nulla presero delle loro sostanze.16Così pure, in tutte le province soggette all'impero del re, i Giudei difesero la propria vita uccidendo i propri nemici e persecutori, così che s'arrivò al numero di settantacinquemila uccisi; ma nessuno prese nulla de' loro averi.17Il giorno tredici del mese di Adar fu dunque per tutti il primo della strage, ed il giorno quattordici cessarono dall'uccisione. Stabilirono pertanto che questo fosse un giorno solenne, e che d'allora in poi sempre l'avrebbero celebrato con banchetti, feste e conviti.18Quelli invece che avevano preso le armi in Susa, nei giorni tredici e quattordici di quel mese le usarono uccidendo, ed il giorno quindici le posarono. Perciò stabilirono questo per giorno solenne di banchetti e di feste.19Gli altri Giudei, che dimoravano in città non murate e villaggi, presero il giorno quattordici del mese di Adar per fare festa e convito ed in quello fanno allegria, e si mandano scambievolmente doni di vivande e di cibi.

Istituzione della festa di Purim.

20Mardocheo dunque scrisse tutte queste cose, e fattane una lettera la mandò ai Giudei che dimoravano in tutte le province del re, tanto vicine quanto lontane,21acciò annoverassero tra i giorni di festa il quattordici ed il quindici del mese di Adar, ed al tornare d'ogni anno li celebrassero solennemente;22perchè in quei giorni i Giudei presero la rivincita sui loro nemici, e la tristezza ed il lutto si cambiarono in allegrezza e tripudio. Fossero dunque questi giorni di banchetti e di feste, e tutti si mandassero vicendevolmente doni di cibi, e facessero regali ai poveri.23Ed i Giudei adottarono per rito solenne tutto quello che allora avevano cominciato a fare, e che Mardocheo per lettera aveva ordinato.24Poichè Aman figlio d'Amadati, della stirpe di Agag, nemico e persecutore dei Giudei, aveva ai loro danni fatto il proposito d'ucciderli e sterminarli; ed aveva gettato il Pur, che nella nostra lingua [ebraica] significa Sorte.25Ma poi Ester si presentò al re, supplicando che quelle macchinazioni fossero sventate da una lettera reale, e che il male di Aman preparato contro i Giudei ricadesse sul capo di lui. Ed infine, egli ed i suoi figliuoli erano stati appiccati ad un patibolo.26Perciò, da allora in poi, quei giorni furono chiamati Purim, cioè delle Sorti, perchè era stato gettato nell'urna, il Pur, cioè la Sorte. E tutto quel che avvenne trovasi descritto in quella lettera e nel presente libro.27Ora, per quello che ebbero allora a soffrire, e per quello in che poi gli eventi si cambiarono, i Giudei obbligarono sè, i loro discendenti, e tutti quelli che volessero abbracciare la loro religione, di guisa che a nessuno sia lecito passare senza solennità questi due giorni; di ciò fa fede questo scritto e ne torna a suo tempo la memoria al succedersi d'un anno all'altro.28Questi son giorni, che mai potranno passare in dimenticanza, e di generazione in generazione verranno celebrati in ogni provincia su tutta la terra; nè v'è città, nella quale i giorni di Purim, cioè delle Sorti, non siano festeggiati da' Giudei e dalla loro stirpe, obbligata com'è a queste osservanze.29La regina Ester figlia di Abiail, e Mardocheo giudeo, scrissero ancora una seconda lettera, acciò con tutta esattezza s'osservasse anche in avvenire questa solennità.30E la mandarono a tutti i Giudei che dimoravano nelle centoventisette province del re Assuero, acciò godessero la pace, e ritenessero la verità,31osservando i giorni delle Sorti, e celebrandoli al tempo dovuto con allegrezza. E come Mardocheo ed Ester avevano stabilito, così essi per sè e pei loro figli presero ad osservare i digiuni, le grida, i giorni delle Sorti, Ester 9:32 e tutto quello che è contenuto nella storia di questo libro detto di Ester.