Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Giuditta 8


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Giuditta medita di salvare Betulia.

1- Or queste cose giunsero all'orecchio di Giuditta vedova, figlia di Merari, figlio di Idox, figlio di Josef, figlio d'Ozia, figlio di Elai, figlio di Jamnor, figlio di Gedeon, figlio di Rafaim, figlio di Achitob, figlio di Melchia, figlio di Enan, figlio di Natania, figlio di Salatiel, figlio di Simeon, figlio di Ruben.2il marito suo era stato Manasse, ed era morto a tempo della mietitura dell'orzo.3Stando infatti egli nel campo a badare a quelli che legavano i fasci dell'orzo, prese un colpo di sole e morì nella sua città di Betulia, ed ivi fu sepolto co' suoi antenati.4Erano ormai tre anni e sei mesi da che Giuditta era rimasta vedova di lui.5Nel piano alto di casa sua s'era fatta una camera appartata, ed ivi stava chiusa con le sue ancelle.6Portava ai fianchi un cilizio, e digiunava tutt' i giorni della sua vita, eccetto i sabati, i noviluni, e le festività del popolo d' Israele.7Era poi bellissima di aspetto, ed il marito le aveva lasciate molte ricchezze, copiosa servitù, e delle possessioni con grandi armenti di bovi e greggi di pecore.8Era tenuta da tutti in gran stima perchè molto temeva il Signore, e non v'era chi dicesse a carico di lei una sola parola.9Quando dunque seppe che Ozia aveva promesso di consegnar la città dopo cinque giorni, mandò a chiamare i due anziani Cabri e Carmi.10Venuti questi a lei, disse loro: « Che cos' è questa risoluzione presa da Ozia, di consegnar la città agli Assiri, se dentro cinque giorni non avrete ricevuto soccorso?11Chi siete voi che tentate il Signore?12Non è questo un modo d'ottenere misericordia; ma piuttosto di muover all'ira, e d'incitare allo sdegno.13Voi avete assegnato il tempo alla misericordia del Signore, e di vostro arbitrio gli avete prefisso il giorno.14Ma siccome il Signore è paziente, pentiamoci di questa cosa, e con profuse lacrime domandiamo il suo perdono;15poiché Dio non minaccia come un uomo, nè s'accende all'ira come un figliuolo d'uomo.16Umiliamo dunque a lui le anime nostre, e servendo a lui in spirito d'umiltà17diciamo piangendo al Signore che usi con noi la sua misericordia, nel modo che a lui piacerà; onde, come per la superbia degli Assiri s'è conturbato il cuor nostro, così per la nostra umiltà possiamo gloriarci.18Noi non abbiamo imitato i peccati de' padri nostri, che abbandonarono il loro Dio per adorare dèi stranieri,19per la quale scelleratezza furon essi abbandonati alla spada, alla rapina, ed allo scherno de' propri nemici; noi invece non conosciamo altro Dio fuor di lui.20Aspettiamo umilmente ch'egli ci consoli, e libererà l'anima nostra dalle afflizioni dei nostri nemici, umilierà qualsiasi nazione che si levi contro di noi, e tutte le svergognerà, il Signore Dio nostro.21Ed ora, fratelli, giacche siete anziani nel popolo di Dio, e da voi pende la vita d'esso popolo, con le vostre parole risollevate quei cuori, acciò si ricordino che anche i padri nostri furon tentati, onde si vedesse a prova se davvero temevano il loro Dio.22Debbon essi ricordare come fu tentato il padre nostro Abramo, e come provato da molte tribolazioni divenne l'amico di Dio.23Così Isacco, così Giacobbe, così Mosè, e tutti quelli che piacquero a Dio, passarono per molte tribolazioni, [e gli rimasero] fedeli.24Quelli invece che non riceverono nel timor del Signore le loro prove, ma levarono contro il Signore la loro impazienza, e lo rimproverarono con la loro mormorazione,25rimasero sterminati dallo sterminatore, e furon uccisi da'serpenti.26Noi dunque non imprechiamo per quello che soffriamo;27ma pensando che questi castighi son più leggeri de' nostri peccati, crediamo che i flagelli del Signore, co'quali noi siam castigati come servi, avvengano per emendarci e non per perderci ».28Ed Ozia e gli anziani le dissero: « Tutto quel che tu hai detto è vero, e nulla è da riprendere nei tuoi discorsi.29Prega dunque per noi, poiché sei una donna santa che teme Iddio ».30Rispose loro Giuditta: « Poiché avete conosciuto che da Dio viene quel che ho potuto dire,31così provate se da Dio viene anche quel che ho disposto di fare, e pregate che Dio rafforzi la mia risoluzione.32Stanotte voi starete alla porta della città, ed io uscirò con la mia serva; pregate acciò, come avete detto, entro questi cinque giorni il Signore riguardi al popolo suo d'Israele.33Voglio però che non ricerchiate che cosa io farò; finché io stessa non ve ne dia notizia, altro non si faccia che pregare per me il Signore Dio nostro».34Ed Ozia principe di Giuda le disse: « Va' in pace, ed il Signore sia teco per far vendetta de'nostri nemici». E se n'andarono.