Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Giuditta 8


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA TINTORI
1 - Or queste cose giunsero all'orecchio di Giuditta vedova, figlia di Merari, figlio di Idox, figlio di Josef, figlio d'Ozia, figlio di Elai, figlio di Jamnor, figlio di Gedeon, figlio di Rafaim, figlio di Achitob, figlio di Melchia, figlio di Enan, figlio di Natania, figlio di Salatiel, figlio di Simeon, figlio di Ruben.1 Or queste parole furono intese da Giuditta, vedova, figlia di Merari, figlio di Idox, figlio di Giuseppe, figlio di Ozia, figlio di Elai, figlio di Iamnor, figlio di Gedeone, figlio di Rafaim, figlio di Achitob, figlio di Melchia, figlio di Enam, figlio di Natania, figlio di Salatici, figlio di Simeone, figlio di Ruben.
2 il marito suo era stato Manasse, ed era morto a tempo della mietitura dell'orzo.2 Suo marito fu Manasse il quale morì durante la mietitura dell'orzo,
3 Stando infatti egli nel campo a badare a quelli che legavano i fasci dell'orzo, prese un colpo di sole e morì nella sua città di Betulia, ed ivi fu sepolto co' suoi antenati.3 mentre sorvegliava quei che legavano i covoni nel campo, colpito al capo dal caldo, morì in Betulia sua città ed ivi fu sepolto coi suoi padri.
4 Erano ormai tre anni e sei mesi da che Giuditta era rimasta vedova di lui.4 Giuditta era vedova di lui già da tre anni e sei mesi,
5 Nel piano alto di casa sua s'era fatta una camera appartata, ed ivi stava chiusa con le sue ancelle.5 e, nella parte superiore della casa, s'era fatta una stanza appartata, dove se ne stava rinchiusa colle sue ancelle,
6 Portava ai fianchi un cilizio, e digiunava tutt' i giorni della sua vita, eccetto i sabati, i noviluni, e le festività del popolo d' Israele.6 portando sui suoi fianchi un cilizio, e digiunando tutti i giorni di sua vita, eccetto i sabati, i primi del mese e le feste della casa d'Israele.
7 Era poi bellissima di aspetto, ed il marito le aveva lasciate molte ricchezze, copiosa servitù, e delle possessioni con grandi armenti di bovi e greggi di pecore.7 Era bellissima: suo marito le aveva lasciate molte ricchezze, una numerosa famiglia, e dei possessi pieni d'armenti e di greggi di pecore.
8 Era tenuta da tutti in gran stima perchè molto temeva il Signore, e non v'era chi dicesse a carico di lei una sola parola.8 Era in grandissima stima presso tutti, perchè temeva molto Dio, e non v'era chi potesse dir male di lei.
9 Quando dunque seppe che Ozia aveva promesso di consegnar la città dopo cinque giorni, mandò a chiamare i due anziani Cabri e Carmi.9 Or dunque avendo essa sentito dire come Ozia avesse promesso la resa della città passati cinque giorni, mandò a chiamare gli anziani Cabri e Carmi.
10 Venuti questi a lei, disse loro: « Che cos' è questa risoluzione presa da Ozia, di consegnar la città agli Assiri, se dentro cinque giorni non avrete ricevuto soccorso?10 Andati che furono da lei, disse loro: « Che parola è quella con la quale Ozia ha consentito di consegnare la città agli Assiri, se dentro cinque giorni non vi viene soccorso?
11 Chi siete voi che tentate il Signore?11 Chi siete voi da tentare Dio?
12 Non è questo un modo d'ottenere misericordia; ma piuttosto di muover all'ira, e d'incitare allo sdegno.12 Questa non è una parola che ecciti la misericordia: provoca piuttosto l'ira ed accende il furore.
13 Voi avete assegnato il tempo alla misericordia del Signore, e di vostro arbitrio gli avete prefisso il giorno.13 Voi avete fissato un termine alla misericordia del Signore, a vostro arbitrio le avete fissato un giorno.
14 Ma siccome il Signore è paziente, pentiamoci di questa cosa, e con profuse lacrime domandiamo il suo perdono;14 Ma ora, giacché il Signore è paziente, facciamo penitenza anche di questo, e imploriamo con abbondanza di lacrime la sua indulgenza;
15 poiché Dio non minaccia come un uomo, nè s'accende all'ira come un figliuolo d'uomo.15 chè Dio non minaccia come l'uomo, e non si accende di sdegno come il figlio dell'uomo.
16 Umiliamo dunque a lui le anime nostre, e servendo a lui in spirito d'umiltà16 Or dunque umiliamo dinanzi a lui le nostre anime, e, servendo a lui collo spirito umiliato,
17 diciamo piangendo al Signore che usi con noi la sua misericordia, nel modo che a lui piacerà; onde, come per la superbia degli Assiri s'è conturbato il cuor nostro, così per la nostra umiltà possiamo gloriarci.17 diciamo colle lacrime al Signore che ci usi misericordia in quel modo che gli piace, in modo che, come abbiamo agitato il cuore per l'orgoglio degli (Assiri), così possiamo gloriarci della nostra umiliazione,
18 Noi non abbiamo imitato i peccati de' padri nostri, che abbandonarono il loro Dio per adorare dèi stranieri,18 noi, che non abbiamo imitato i peccati dei nostri padri, i quali abbandonarono il loro Dio per adorare gli dèi stranieri,
19 per la quale scelleratezza furon essi abbandonati alla spada, alla rapina, ed allo scherno de' propri nemici; noi invece non conosciamo altro Dio fuor di lui.19 e per questo furono abbandonati alla spada, al saccheggio, alla confusione tra i loro nemici; noi, che fuori di lui non conosciamo altro Dio.
20 Aspettiamo umilmente ch'egli ci consoli, e libererà l'anima nostra dalle afflizioni dei nostri nemici, umilierà qualsiasi nazione che si levi contro di noi, e tutte le svergognerà, il Signore Dio nostro.20 Aspettiamo umilmente la sua consolazione, ed egli vendicherà il nostro sangue dalle oppressioni dei nostri nemici, egli umilierà tutte le nazioni che insorgono contro di noi: il Signore Dio nostro le riricoprirà di confusione.
21 Ed ora, fratelli, giacche siete anziani nel popolo di Dio, e da voi pende la vita d'esso popolo, con le vostre parole risollevate quei cuori, acciò si ricordino che anche i padri nostri furon tentati, onde si vedesse a prova se davvero temevano il loro Dio.21 Ed ora, fratelli, giacché voi siete gli anziani del popolo di Dio e da voi dipende la loro vita, rialzate colle vostre parole i loro cuori, e fate loro ricordare che i nostri padri furon tentati, perchè dessero a conoscere se veramente onorassero il loro Dio.
22 Debbon essi ricordare come fu tentato il padre nostro Abramo, e come provato da molte tribolazioni divenne l'amico di Dio.22 Dovrebbero ricordare come il nostro padre Abramo fu tentato e che attravèrso alla prova di molte tribolazioni divenne l'amico di Dio.
23 Così Isacco, così Giacobbe, così Mosè, e tutti quelli che piacquero a Dio, passarono per molte tribolazioni, [e gli rimasero] fedeli.23 Così Isacco, cosi Giacobbe, così Mosè. Tutti quelli che piacquero a Dio passarono per molte tribolazioni, restando fedeli;
24 Quelli invece che non riceverono nel timor del Signore le loro prove, ma levarono contro il Signore la loro impazienza, e lo rimproverarono con la loro mormorazione,24 quelli poi che invece di accettare col timor del Signore la tentazione, proruppero in impazienze e in vergognose mormorazioni contro il Signore,
25 rimasero sterminati dallo sterminatore, e furon uccisi da'serpenti.25 Furono sterminati dallo sterminatore e perirono morsi dai serpenti.
26 Noi dunque non imprechiamo per quello che soffriamo;26 Or dunque noi non andiamo in escandescenze per quel che soffriamo,
27 ma pensando che questi castighi son più leggeri de' nostri peccati, crediamo che i flagelli del Signore, co'quali noi siam castigati come servi, avvengano per emendarci e non per perderci ».27 ripensiamo invece che questi supplizi sono minori dei nostri peccati, e stiamo sicuri che i flagelli del Signore, coi quali siamo castigati come servi, ci son mandati per nostra emenda e non per nostra rovina ».
28 Ed Ozia e gli anziani le dissero: « Tutto quel che tu hai detto è vero, e nulla è da riprendere nei tuoi discorsi.28 Allora Ozia e gli anziani le dissero: « Tutto quello che hai detto è vero, e non c'è che ridire nelle tue parole.
29 Prega dunque per noi, poiché sei una donna santa che teme Iddio ».29 Or dunque prega per noi; chè sei una santa e temi Dio ».
30 Rispose loro Giuditta: « Poiché avete conosciuto che da Dio viene quel che ho potuto dire,30 Giuditta disse loro: « Come avete riconosciuto che ciò che ho potuto dire viene da Dio,
31 così provate se da Dio viene anche quel che ho disposto di fare, e pregate che Dio rafforzi la mia risoluzione.31 ora provate se vien da Dio quello che ho risoluto di fare, e pregate che Dio confermi la mia risoluzione.
32 Stanotte voi starete alla porta della città, ed io uscirò con la mia serva; pregate acciò, come avete detto, entro questi cinque giorni il Signore riguardi al popolo suo d'Israele.32 Voi questa notte starete alla porta, ed io uscirò colla mia serva. Pregate perchè, come avete detto, entro cinque giorni il Signore rivolga lo sguardo sopra il suo popolo d'Israele.
33 Voglio però che non ricerchiate che cosa io farò; finché io stessa non ve ne dia notizia, altro non si faccia che pregare per me il Signore Dio nostro».33 Però voglio che non cerchiate di sapere i fatti miei e che, fino a tanto che non ve ne porti notizie, non si faccia altro che pregare per me il Signore Dio nostro ».
34 Ed Ozia principe di Giuda le disse: « Va' in pace, ed il Signore sia teco per far vendetta de'nostri nemici». E se n'andarono.34 Allora Ozia, principe di Giuda, le disse: « Va in pace, e il Signore sia teco a far vendetta dei nostri nemici ». Poi, lasciatala, se ne andarono.