Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 9


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1Certo, anche la prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno.2Fu costruita infatti una tenda, la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell’offerta; essa veniva chiamata il Santo.3Dietro il secondo velo, poi, c’era la tenda chiamata Santo dei Santi, con4l’altare d’oro per i profumi e l’arca dell’alleanza tutta ricoperta d’oro, nella quale si trovavano un’urna d’oro contenente la manna, la verga di Aronne, che era fiorita, e le tavole dell’alleanza.5E sopra l’arca stavano i cherubini della gloria, che stendevano la loro ombra sul propiziatorio. Di queste cose non è necessario ora parlare nei particolari.
6Disposte in tal modo le cose, nella prima tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrare il culto;7nella seconda invece entra solamente il sommo sacerdote, una volta all’anno, e non senza portarvi del sangue, che egli offre per se stesso e per quanto commesso dal popolo per ignoranza.8Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era stata ancora manifestata la via del santuario, finché restava la prima tenda.9Essa infatti è figura del tempo presente e secondo essa vengono offerti doni e sacrifici che non possono rendere perfetto, nella sua coscienza, colui che offre:10si tratta soltanto di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni carnali, valide fino al tempo in cui sarebbero state riformate.
11Cristo, invece, è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione.12Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna.13Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne,14quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente?
15Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa.16Ora, dove c’è un testamento, è necessario che la morte del testatore sia dichiarata,17perché un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il testatore vive.18Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue.19Infatti, dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a tutto il popolo da Mosè, secondo la Legge, questi, preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, asperse il libro stesso e tutto il popolo,20dicendo: Questo è il sangue dell’alleanza che Dio ha stabilito per voi.21Alla stessa maniera con il sangue asperse anche la tenda e tutti gli arredi del culto.22Secondo la Legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue, e senza spargimento di sangue non esiste perdono.
23Era dunque necessario che le cose raffiguranti le realtà celesti fossero purificate con tali mezzi; ma le stesse realtà celesti, poi, dovevano esserlo con sacrifici superiori a questi.24Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore.25E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui:26in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso.27E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio,28così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.

Note:

Eb 9,1:anche: viene omesso dalla maggior parte dei codici.

Eb 9,2:il Santo: nella tenda del deserto (Es 25-26 ; cf. il tempio di Salomone, 1Re 6), un velo separava il Santo dal Santo dei santi (Es 26,33). Solo il sommo sacerdote poteva entrare nel Santo dei santi, e una sola volta all'anno, nel giorno dell'espiazione (cf. Lv 16,1+).

Eb 9,4:l'altare d'oro: Es 30,6; Es 40,26 pone l'altare dei profumi (Es 30,1+) nel Santo. Eb segue una tradizione liturgica diversa.

Eb 9,9:il tempo attuale: questo cerimoniale ha un significato spirituale: nell'antica alleanza il popolo non ha accesso a Dio. Nella nuova, Cristo sarà la via per andare al Padre (Gv 14,6 ; cf. Eb 10,19+). L'abrogazione del culto antico sarà quindi simboleggiata dallo squarciarsi del velo del tempio, subito dopo la morte di Gesù (Mt 27,51p).

Eb 9,11:Cristo: il cerimoniale israelitico dell'espiazione (v Eb 7 , Lv 16) è sostituito dall'offerta unica (Eb 7,27+) del sangue di Cristo (v 14; Rm 3,24+) che riapre agli uomini l'accesso a Dio (Eb 10,1; Eb 10,19 ; cf. Gv 14,6+; Ef 2,18). - di beni futuri: una variante ha: «beni realizzati».

Eb 9,12:nel santuario: con l'ascensione, il Cristo risuscitato attraversò i cieli (Eb 4,14+), il «Santo» della tenda celeste (v 11) e giunse alla presenza di Dio nel «Santo dei santi» (v 12).

Eb 9,14:Spirito eterno: una variante ha: «Spirito santo» (cf. Rm 1,4+).

Eb 9,15-28:Questo brano, parallelo a Eb 8,6-13 , dimostra la necessità della morte di Cristo per la sua mediazione. La parola greca diatheke nella Bibbia greca traduceva la parola berit, alleanza, benché avesse correntemente il significato di testamento (cf. Gal 3,17). Tutto il passo giuoca su questo doppio significato della parola. L'«alleanza» (vv 15.18-20) esige la morte del «testatore» (vv 16-17). Inoltre la conclusione di un'alleanza esige uno spargimento di sangue (Es 24,6-8). Il Cristo, quindi, doveva morire per fondare la nuova alleanza (cf. Eb 7,22; Eb 8,6-10; Eb 12,24; Mt 26,28+).

Eb 9,22:tutte... purificate: così l'altare (Lv 8,15; Lv 16,19),; sacerdoti (Lv 8,24; Lv 8,30), i leviti (Nm 8,15), il popolo peccatore (Lv 9,15-18), la madre (Lv 12,7-8 , ecc.).

Eb 9,23:i simboli delle realtà celesti: la purificazione del santuario, terrestre o celeste, non suppone necessariamente che questo sia stato profanato; è un rito di consacrazione e d'inaugurazione.

Eb 9,26:una volta sola: il sacrificio di Cristo è unico (Eb 7,27+): offerto «alla fine dei tempi», a conclusione della storia del mondo, non ha bisogno di essere reiterato; cancellando il peccato non con un «sangue estraneo», ma con il sangue stesso di Cristo (cf. Eb 9,12-14), la sua efficacia è assoluta.

Eb 9,28:La venuta del Cristo nella carne lo aveva messo in relazione diretta con il peccato (Rm 8,3; 2Cor 5,21). Compiuta la redenzione, la nuova e ultima manifestazione del Salvatore non avrà più alcun rapporto con il peccato. I cristiani attendono questo ritorno glorioso, che sarà accompagnato dal giudizio (1Cor 1,8+; Rm 2,6+).