Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 6


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1Perciò, lasciando da parte il discorso iniziale su Cristo, passiamo a ciò che è completo, senza gettare di nuovo le fondamenta: la rinuncia alle opere morte e la fede in Dio,2la dottrina dei battesimi, l’imposizione delle mani, la risurrezione dei morti e il giudizio eterno.3Questo noi lo faremo, se Dio lo permette.
4Quelli, infatti, che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo5e hanno gustato la buona parola di Dio e i prodigi del mondo futuro.6Tuttavia, se sono caduti, è impossibile rinnovarli un’altra volta portandoli alla conversione, dal momento che, per quanto sta in loro, essi crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all’infamia.7Infatti, una terra imbevuta della pioggia che spesso cade su di essa, se produce erbe utili a quanti la coltivano, riceve benedizione da Dio;8ma se produce spine e rovi, non vale nulla ed è vicina alla maledizione: finirà bruciata!
9Anche se a vostro riguardo, carissimi, parliamo così, abbiamo fiducia che vi siano in voi cose migliori, che portano alla salvezza.10Dio infatti non è ingiusto tanto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e che tuttora rendete ai santi.11Desideriamo soltanto che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine,12perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che, con la fede e la costanza, divengono eredi delle promesse.
13Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso14dicendo: Ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza.15Così Abramo, con la sua costanza, ottenne ciò che gli era stato promesso.16Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore di loro, e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine a ogni controversia.17Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa l’irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento,18affinché, grazie a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi, che abbiamo cercato rifugio in lui, abbiamo un forte incoraggiamento ad afferrarci saldamente alla speranza che ci è proposta.19In essa infatti abbiamo come un’àncora sicura e salda per la nostra vita: essa entra fino al di là del velo del santuario,20dove Gesù è entrato come precursore per noi, divenuto sommo sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchìsedek.

Note:

Eb 6,1:perciò: malgrado la debolezza dei suoi lettori, l'autore proporrà loro per stimolarli, la difficile dottrina che egli aveva annunciato in Eb 5,11 . - opere morte: le opere compiute senza la fede e la vita divina sono peccato (Rm 1,18-3,20) che porta alla morte (Rm 5,12; Rm 5,21; Rm 6,23; Rm 7,5+; 1Cor 15,56; Ef 2,1; Col 2,13 ; cf. Gc 1,15; Gv 5,24; 1Gv 3,14).

Eb 6,2:battesimi: non si riferisce solo al sacramento della rigenerazione cristiana (cf. At 1,5+; Rm 6,4+), ma a tutte le lustrazioni o riti di purificazione in uso in quel tempo, tra gli altri il battesimo di Giovanni (At 18,25; At 19,1-5).

Eb 6,6:sono caduti: si tratta dell'apostasia, catastrofe irreparabile, poiché per definizione l'apostata rigetta il Cristo e non crede più alla potenza del suo sacrificio, unici mezzi di salvezza.

Eb 6,10:Espressioni simili sono in Rm 15,25; Rm 15,31; 2Cor 8,4; 2Cor 9,1; 2Cor 9,12 , ricordano la colletta a favore della chiesa di Gerusalemme. I «santi» sono i cristiani, specialmente i membri della chiesa-madre, e soprattutto gli apostoli (cf. At 9,13+).

Eb 6,18:due atti irrevocabili: la promessa di Dio e il giuramento aggiunto (cf. Gen 12,1+ . Rm 4,11+), perché Dio non mente (Tt 1,2; 2Tm 2,13; Eb 10,23; Eb 11,11).

Eb 6,19:àncora: simbolo classico della stabilità, l'àncora diventerà nella iconografia cristiana, durante il II sec., l'immagine privilegiata della speranza.