Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 12


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA TINTORI
1 Se bisogna vantarsi – ma non conviene – verrò tuttavia alle visioni e alle rivelazioni del Signore.1 Se c'è bisogno di gloriarsi (veramente non sarebbe utile!) verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore.
2 So che un uomo, in Cristo, quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo.2 Io conosco un uomo in Cristo, il quale quattordici anni fa (se fu col corpo o senza il corpo non lo so, lo sa Dio) fu rapito, quest'uomo, fino al terzo cielo.
3 E so che quest’uomo – se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio –3 E so che quest'uomo (se nel corpo, o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio)
4 fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunciare.4 fu rapito in Paradiso e udì parole arcane che non è lecito all'uomo di proferire.
5 Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò, fuorché delle mie debolezze.5 Riguardo a quest'uomo, potrei gloriarmi; ma riguardo a me non mi glorierò che delle mie debolezze.
6 Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato: direi solo la verità. Ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi più di quello che vede o sente da me6 Però, anche se volessi gloriarmi, non sarei un pazzo, perchè direi la verità; ma me ne astengo, pel timore che qualcuno non mi stimi più di quello che vede in me o che sente da me.
7 e per la straordinaria grandezza delle rivelazioni.
Per questo, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia.
7 E affinchè la grandezza delle rivelazioni non mi facesse insuperbire, m'è stato dato lo stimolo della mia carne, un angelo di Satana che mi schiaffeggi.
8 A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me.8 Tre volte ne pregai il Signore, perchè lo allontanasse da me.
9 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.9 Ed Egli mi ha detto: Ti basta la mia grazia, perchè la mia potenza si fa meglio sentire nella debolezza. Volentieri adunque mi glorierò nelle mie infermità, affinchè abiti in me la potenza di Cristo.
10 Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.
10 Per questo, io mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angustie per Cristo, perchè quando son debole allora sono potente.
11 Sono diventato pazzo; ma siete voi che mi avete costretto. Infatti io avrei dovuto essere raccomandato da voi, perché non sono affatto inferiore a quei superapostoli, anche se sono un nulla.11 Ho parlato da pazzo, ma mi riavete costretto; perchè stava a voi a raccomandarmi, dopo che io non sono stato da meno dei sommi Apostoli, quantunque sia un niente.
12 Certo, in mezzo a voi si sono compiuti i segni del vero apostolo, in una pazienza a tutta prova, con segni, prodigi e miracoli.12 Ma i segni del mio apostolato sono stati manifestati a voi con ogni sorta di pazienza, con miracoli e prodigi e virtù.
13 In che cosa infatti siete stati inferiori alle altre Chiese, se non in questo: che io non vi sono stato di peso? Perdonatemi questa ingiustizia!
13 E che avete avuto di meno delle altre Chiese, se non questo: che io non vi sono stato d'aggravio? Perdonatemi questa ingiuria.
14 Ecco, è la terza volta che sto per venire da voi, e non vi sarò di peso, perché non cerco i vostri beni, ma voi. Infatti non spetta ai figli mettere da parte per i genitori, ma ai genitori per i figli.14 Ecco che per la terza volta mi accingo a venire da voi, e non vi sarò d'aggravio, perchè io cerco non i vostri beni, ma voi; infatti non sono i figli che devon tesoreggiare pei genitori, ma i genitori per i figli.
15 Per conto mio ben volentieri mi prodigherò, anzi consumerò me stesso per le vostre anime. Se vi amo più intensamente, dovrei essere riamato di meno?
15 In quanto a me ben volentieri sacrificherò il mio, anzi me stesso, per le anime vostre, sebbene amandovi di più, io sia amato di meno.
16 Ma sia pure che io non vi sono stato di peso. Però, scaltro come sono, vi ho preso con inganno.16 E sia pure: io non vi sono stato d'aggravio; « ma, da furbo qual sono, v'ho presi con inganno ».
17 Vi ho forse sfruttato per mezzo di alcuni di quelli che ho inviato tra voi?17 Vi ho forse sfruttati per mezzo di alcuno di quelli che vi ho mandato?
18 Ho vivamente pregato Tito di venire da voi e insieme con lui ho mandato quell’altro fratello. Tito vi ha forse sfruttati in qualche cosa? Non abbiamo forse camminato ambedue con lo stesso spirito, e sulle medesime tracce?
18 Pregai Tito, mandai con lui un fratello. Vi ha forse sfruttati Tito? Non abbiamo camminato col medesimo spirito e seguito le medesime orme?
19 Da tempo vi immaginate che stiamo facendo la nostra difesa davanti a voi. Noi parliamo davanti a Dio, in Cristo, e tutto, carissimi, è per la vostra edificazione.19 Pensate ancora che vogliamo difenderci davanti a voi? Noi parliamo davanti a Dio, in Cri­sto, e tutto, diletti, per vostra edificazione.
20 Temo infatti che, venendo, non vi trovi come desidero e che, a mia volta, venga trovato da voi quale non mi desiderate. Temo che vi siano contese, invidie, animosità, dissensi, maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini,20 Temo infatti, al mio arrivo, di trovarvi non quali io vorrei, e d'esser trovato da voi non quale mi vorreste; temo che ci sian tra voi contese, invidie, animosità, dissensioni, maldicenze, insinuazioni, superbie, sedizioni;
21 e che, alla mia venuta, il mio Dio debba umiliarmi davanti a voi e io debba piangere su molti che in passato hanno peccato e non si sono convertiti dalle impurità, dalle immoralità e dalle dissolutezze che hanno commesso.21 temo che, tornando tra voi, Dio mi umilii dinanzi a voi ed io abbia a piangere molti di quelli che, avendo peccato, non han fatto penitenza dell'impurità, della fornicazione, dell'impudicizia che hanno commesso.