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Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Osea 2


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1Il numero degli Israeliti
sarà come la sabbia del mare,
che non si può misurare né contare.
E avverrà che invece di dire loro:
“Voi non siete popolo mio”,
si dirà loro: “Siete figli del Dio vivente”.
2I figli di Giuda e i figli d’Israele
si riuniranno insieme,
si daranno un unico capo
e saliranno dalla terra,
perché grande sarà il giorno di Izreèl!
3Dite ai vostri fratelli: “Popolo mio”,
e alle vostre sorelle: “Amata”.
4Accusate vostra madre, accusatela,
perché lei non è più mia moglie
e io non sono più suo marito!
Si tolga dalla faccia i segni delle sue prostituzioni
e i segni del suo adulterio dal suo petto;
5altrimenti la spoglierò tutta nuda
e la renderò simile a quando nacque,
e la ridurrò a un deserto, come una terra arida,
e la farò morire di sete.
6I suoi figli non li amerò,
perché sono figli di prostituzione.
7La loro madre, infatti, si è prostituita,
la loro genitrice si è coperta di vergogna,
perché ha detto: “Seguirò i miei amanti,
che mi danno il mio pane e la mia acqua,
la mia lana, il mio lino,
il mio olio e le mie bevande”.
8Perciò ecco, ti chiuderò la strada con spine,
la sbarrerò con barriere
e non ritroverà i suoi sentieri.
9Inseguirà i suoi amanti,
ma non li raggiungerà,
li cercherà senza trovarli.
Allora dirà: “Ritornerò al mio marito di prima,
perché stavo meglio di adesso”.
10Non capì che io le davo
grano, vino nuovo e olio,
e la coprivo d’argento e d’oro,
che hanno usato per Baal.
11Perciò anch’io tornerò a riprendere
il mio grano, a suo tempo,
il mio vino nuovo nella sua stagione;
porterò via la mia lana e il mio lino,
che dovevano coprire le sue nudità.
12Scoprirò allora le sue vergogne
agli occhi dei suoi amanti
e nessuno la toglierà dalle mie mani.
13Farò cessare tutte le sue gioie,
le feste, i noviluni, i sabati,
tutte le sue assemblee solenni.
14Devasterò le sue viti e i suoi fichi,
di cui ella diceva:
“Ecco il dono che mi hanno dato i miei amanti”.
Li ridurrò a una sterpaglia
e a un pascolo di animali selvatici.
15La punirò per i giorni dedicati ai Baal,
quando bruciava loro i profumi,
si adornava di anelli e di collane
e seguiva i suoi amanti,
mentre dimenticava me!
Oracolo del Signore.
16Perciò, ecco, io la sedurrò,
la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
17Le renderò le sue vigne
e trasformerò la valle di Acor
in porta di speranza.
Là mi risponderà
come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d’Egitto.
18E avverrà, in quel giorno
– oracolo del Signore –
mi chiamerai: “Marito mio”,
e non mi chiamerai più: “Baal, mio padrone”.
19Le toglierò dalla bocca
i nomi dei Baal
e non saranno più chiamati per nome.
20In quel tempo farò per loro un’alleanza
con gli animali selvatici
e gli uccelli del cielo
e i rettili del suolo;
arco e spada e guerra
eliminerò dal paese,
e li farò riposare tranquilli.
21Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nell’amore e nella benevolenza,
22ti farò mia sposa nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore.
23E avverrà, in quel giorno
– oracolo del Signore –
io risponderò al cielo
ed esso risponderà alla terra;
24la terra risponderà al grano,
al vino nuovo e all’olio
e questi risponderanno a Izreèl.
25Io li seminerò di nuovo per me nel paese
e amerò Non-amata,
e a Non-popolo-mio dirò: “Popolo mio”,
ed egli mi dirà: “Dio mio”».

Note:

Os 2,1:come la sabbia del mare: è ripresa qui l'antica promessa attestata dalla tradizione jahvista (Gen 32,13) ed elohista (Gen 22,17).

Os 2,2:saliranno dal proprio territorio: traduzione incerta. Altri intendono: «occuperanno il paese», «strariperanno dal paese» (BJ), «sommergeranno il paese», «ritorneranno dal loro paese» (d'esilio). Izreèl: è il luogo simbolico del giorno del Signore (cf. Am 5,18+), chiamato qui espressamente giorno di Izreèl (cf. Os 1,5).

Os 2,3:«Popolo mio»... «Amata»: nuovi nomi simbolici, opposti a quelli di Os 1,6 e Os 1,9 . Non c'è nome contrapposto a Izreèl, primo figlio di Osea; il significato di «Izreèl» è duplice: è nello stesso tempo segno di sventura e di felicità (cf. Os 1,5+).

Os 2,4-25:Il Signore parla qui a Israele nel linguaggio dell'amore tradito che però non cede all'odio, ma per mezzo d'una serie di castighi tenta di far tornare la donna infedele, ci riesce, la mette alla prova, la riprende con l'ardore del primo fidanzamento e la colma di beni.

Os 2,4:accusatela: il processo è una forma letteraria, frequente nei profeti (cf. Os 4,1; Is 3,13; Mi 6,1; Ger 2,9 ; ecc.). Ma, in questi testi, è Dio che fa un processo al suo popolo infedele. L'invito rivolto ai figli, colpevoli quanto la loro madre (Os 1,2), ad accusarla è un invito a dissociarsi da lei. - essa non è... e io non sono più suo marito: espressioni attestate in Mesopotamia e altrove come formule giuridiche del divorzio; lo erano probabilmente anche in Israele. - i segni...: probabilmente bisogna intendere qui amuleti, tatuaggi e altri segni distintivi della prostituta (cf. Pr 7,10; Gen 38,15).

Os 2,5:la spoglierò: l'uso giuridico di denudare la sposa colpevole è attestato anche nel vicino Oriente (cf. Ez 16,37-39; Is 47,2-3; Ger 13,22; Na 3,5; Ap 17,16). - ... a un deserto: si passa dalla sposa alla terra, di cui essa è il simbolo. Le ricchezze di Canaan, che sono state la causa del peccato di Israele (Os 10,1; Os 13,6), devono sparire (Os 4,3; Os 5,7; Os 9,6; Os 13,15).

Os 2,7:seguirò i miei amanti: seguire nel senso di «legarsi a». - Gli «amanti» sono le divinità cananee.

Os 2,8:ti sbarrerò la strada: con il TM; BJ con i LXX e sir. traduce: «la sua strada».

Os 2,10:per Baal: per farne oggetti destinati al culto di Baal.

Os 2,14:le sue viti e i suoi fichi: espressione tradizionale della pace, della tranquillità e dell'agiatezza che regnò ai tempi di Salomone (1Re 5,5) e che esisterà di nuovo nei tempi messianici (Mi 4,4; Zc 3,10). Qui si tratta della prosperità che svia il popolo dal Signore (cf. Dt 8,11-20) e lo sospinge al culto degli idoli, ai quali detta prosperità viene attribuita (vv 7-14).

Os 2,15:i giorni dei Baal: giorni di festa cultuale (cf. Os 9,5; Sal 118,24; Ne 8,9).

Os 2,16:la attirerò a me: l'espressione ha un senso forte (BJ traduce «la sedurrò»): è l'atteggiamento di colui che svia il suo compagno dal retto cammino (cf. Gdc 14,15). La stessa espressione è usata per l'uomo che seduce una vergine (Es 22,15 . Cf. anche Ger 20,1). - nel deserto: la vita nel deserto, durante l'esodo, appare come un ideale perduto (già Am 5,25; Os 12,10); Israele, ancora bambino (Os 11,1-4), non conosceva gli dèi stranieri e seguiva fedelmente il Signore, presente nella nube (Os 2,16-17; Ger 2,23). Sull'uso profetico del tema dell'esodo, vedi inoltre Is 40,3+ .

Os 2,17:la valle di Acòr: una delle valli dei dintorni di Gerico, che danno accesso all'interno del paese. E' stata il luogo d'un atto d'infedeltà duramente punito dal Signore (Gs 7,24-26). Il suo nome significa 'valle di sventura', secondo Gs 7,26+ ; diventerà porta di speranza, dando accesso a una nuova terra santa.

Os 2,18:Mio padrone: il nome baal, «padrone», si dava al marito; un tempo esso entrava in composizione in numerosi nomi di persona (cf. 1Sam 14,49+; 2Sam 2,8 ; ecc.; 1Cr 8,33; 1Cr 9,39-40 ; ecc.), senza che ciò implicasse idolatria: infatti era Jahve il «signore» cui era votata la persona che ne portava il nome. Ma in epoca più recente, la parola baal fu ritenuta come empia, per il suo riferimento ai Baal cananei (cf. Gdc 2,13+). Così Osea ne vieta l'uso (v 19). Il passaggio da «mio padrone» a «mio marito» insinua che l'accento è ormai posto più sull'intimità che sulla subordinazione della sposa allo sposo (cf. Gv 15,15).

Os 2,20:La restaurazione messianica si effettuerà nella giustizia e nella santità (vv 21-22). Dio ritornerà, d'ora in poi, ad abitare in mezzo al suo popolo per colmarlo dei suoi benefici (cf. Lv 26,3-13; Dt 28,1-14). Il cielo darà a suo tempo la pioggia e la terra i suoi prodotti in abbondanza (Os 2,23-24; Os 14,8-9; Am 9,13; Ger 31,12; Ger 31,14; Ez 34,26-27; Ez 34,29; Ez 36,29-30; Is 30,23-26; Is 49,10; Gl 2,19; Gl 2,22-24; Gl 4,18; Zc 8,12). Non si avrà più paura che altri vengano a prenderne possesso (Am 9,15; Is 65,21-23 , cf. Dt 28,30-33), perché Israele non subirà più l'invasione straniera (Mi 5,4; Is 32,17-18; Gl 2,20; Ger 46,27 ; cf. Is 4,5-6 , spiegato da Is 25,4); Dio farà, per il suo popolo, un patto con le bestie feroci (Os 2,20; Ez 34,25; Ez 34,28). La pace si estenderà a tutti i popoli (Is 2,4 = Mi 4,3 ; Cf. Is 11,6-8+; Is 65,25), sotto l'egida del Re-Messia (Is 9,5-6; Zc 9,10). La morte stessa scomparirà (Is 25,7-8) e la gioia sostituirà la sofferenza e il pianto (Is 65,18-19; Ger 31,13; Bar 4,23; Bar 4,29 , cf. Ap 21,4).

Os 2,21:ti farò mia sposa (BJ con ebr.: «ti fidanzerò a me»): questo verbo è usato nella bibbia unicamente per una figlia vergine. Dio abolisce così totalmente il passato adultero di Israele, che diventa come una creatura nuova. Nell'espressione «ti farò mia sposa nella (giustizia)», ciò che segue la preposizione «nella» designa la dote che il fidanzato offre alla promessa sposa (uguale costruzione in 2Sam 3,14). Ciò che Dio dà a Israele, in queste nuove nozze, non sono più i beni materiali dell'antica alleanza (Os 2,10), ma le disposizioni interiori richieste affinché il popolo sia d'ora innanzi fedele all'alleanza. Qui abbiamo già in germe quanto sarà sviluppato da Geremia e da Ezechiele: la nuova ed eterna alleanza («per sempre», v 21), la legge iscritta nel cuore, il cuore nuovo e lo Spirito nuovo (Ger 31,31-34; Ez 36,26-27 . Cf. Ez 36,27+). - benevolenza: il termine (hesed) esprime anzitutto l'idea d'un legame, d'un impegno. Nel campo profano sta a designare l'amicizia, la solidarietà, la lealtà, soprattutto quando queste virtù procedono da un patto. In Dio, questo termine esprime la fedeltà alla sua alleanza e la bontà che ne sgorga nei riguardi del popolo eletto (la «grazia» in Es 34,6); e in realtà, da ora in poi, questo termine hesed verrà spesso riferito all'immagine dell'unione coniugale e, nel linguaggio religioso, servirà ad esprimere l'amore di Dio per il suo popolo (Sal 136,1-26; Ger 31,3 ; ecc.) e i benefici che ne provengono (Es 20,6; Dt 5,10; 2Sam 22,51; Ger 32,18; Sal 18,51). Ma questa hesed di Dio esige anche nell'uomo la hesed, cioè il dono dell'anima, l'amicizia fiduciosa, l'abbandono, la tenerezza, la «pietà», in una parola l'amore che si traduce in una sottomissione gioiosa alla volontà di Dio e nella carità per il prossimo (Os 4,2; Os 6,6). Questo ideale, espresso da molti salmisti, sarà proprio degli Hasidim o «Asidei» (1Mac 2,42+).

Os 2,22:conoscerai il Signore: in Osea la «conoscenza del Signore» accompagna la hesed (qui vv 21-22; Os 4,2; Os 6,6). Non si tratta d'una semplice conoscenza intellettuale. Come Dio «si fa conoscere» all'uomo legandosi a lui con una alleanza manifestandogli per mezzo dei suoi benefici il suo amore (hesed), così l'uomo «conosce Dio» per mezzo d'un atteggiamento che implica la fedeltà alla sua alleanza, il riconoscimento dei suoi benefici, l'amore (cf. Gb 21,14; Pr 2,5; Is 11,2; Is 58,2). Nella letteratura sapienziale, la «conoscenza» è quasi sinonimo di «sapienza».

Os 2,23-24:Si noti la ripetizione del verbo «rispondere»: Dio risponderà all'aspettativa della sua creazione e la creazione risponderà a ciò che l'umanità aspetta da essa in conformità al disegno divino. E il contrario dell'attuale stato di disordine dovuto al peccato (cf. Os 4,3; Gen 3,17s; Is 11,6+; Rm 8,19+).

Os 2,25:li seminerò: è il significato del nome Izreèl (cf. Os 1,4+; Os 1,5+). - mio Dio: l'amore di Dio per il suo popolo finisce per contraddire i nomi di sventura («Non-amata», «Non-mio-popolo»), che scompaiono come scompare la maledizione di cui erano il presagio. Già Os 2,1; Os 2,3 erano stati sostituiti dai nomi contrari.