Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Osea 13


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1Quando Èfraim parlava, incuteva terrore,
era un principe in Israele.
Ma si è reso colpevole con Baal
ed è decaduto.
2Tuttavia continuano a peccare
e con il loro argento si sono fatti statue fuse,
idoli di loro invenzione,
tutti lavori di artigiani.
Dicono: «Offrite loro sacrifici»
e mandano baci ai vitelli.
3Perciò saranno come nube del mattino,
come rugiada che all’alba svanisce,
come pula lanciata lontano dall’aia,
come fumo che esce dalla finestra.
4«Eppure io sono il Signore, tuo Dio,
fin dal paese d’Egitto,
non devi conoscere altro Dio fuori di me,
non c’è salvatore fuori di me.
5Io ti ho protetto nel deserto,
in quella terra ardente.
6Io li ho fatti pascolare,
si sono saziati e il loro cuore si è inorgoglito,
per questo mi hanno dimenticato.
7Perciò io sarò per loro come un leone,
come un leopardo li spierò per la via,
8li assalirò come un’orsa privata dei figli,
spezzerò la corazza del loro cuore,
li divorerò come una leonessa;
li sbraneranno le bestie selvatiche.
9Israele, tu sei rovinata
e solo io ti posso aiutare!
10Dov’è ora il tuo re, che ti possa salvare?
Dove sono i capi in tutte le tue città
e i governanti di cui dicevi:
“Dammi un re e dei capi”?
11Ti ho dato un re nella mia ira
e con sdegno te lo riprendo.
12L’iniquità di Èfraim è chiusa in luogo sicuro,
il suo peccato è ben custodito.
13I dolori di partoriente lo sorprenderanno,
ma egli è figlio privo di senno,
non si presenterà a suo tempo
pronto a uscire dal seno materno.
14Li strapperò di mano agli inferi,
li riscatterò dalla morte?
Dov’è, o morte, la tua peste?
Dov’è, o inferi, il vostro sterminio?
La compassione è nascosta ai miei occhi».
15Èfraim prosperi pure in mezzo ai fratelli:
verrà il vento d’oriente,
si alzerà dal deserto il vento del Signore
e farà inaridire le sue sorgenti,
farà prosciugare le sue fonti,
distruggerà il tesoro e ogni oggetto prezioso.

Note:

Os 13,1:un principe: sull'antica importanza politica di Efraim, vedi Gs 24,30 : Gdc 8,1-3; Gdc 12,1-6 .

Os 13,2:offri loro sacriflci: conget.; il TM legge: «quelli che offrono sacrifici». - mandano baci: in segno d'adorazione (cf. 1Re 19,18).

Os 13,4:dal paese d'Egitto: i LXX traducono lo stico: «Io sono il Signore tuo Dio, che stabilisce il cielo e fonda la terra; le mie mani hanno creato tutto l'esercito celeste, e io non te l'ho mostrato perché tu lo segua. Sono io che t'ho fatto salire dal paese d'Egitto». - Al tempo dell'installazione dei vitelli di Dan e di Betel, Geroboamo aveva detto al popolo: «Ecco il tuo Dio, che t'ha fatto salire dal paese d'Egitto» (1Re 12,28).

Os 13,6:Nel loro pascolo: con il TM; alla lettera: «secondo il loro pascolo»; BJ congettura: «io li ho fatti pascere».

Os 13,9:Traduzione incerta. Alla lettera: «la tua distruzione, Israele; perché (o: ma) in me per il tuo aiuto»; BJ congettura «eccoti distrutto, Israele; solo in me è il tuo soccorso».

Os 13,10:il tuo re: forse allusione ironica al re Osea (732-724), il cui nome significa: «il Signore salva».

Os 13,13:Prima testimonianza della metafora dei dolori del parto per descrivere le calamità che minacciano il popolo (cf. Ger 6,24; Ger 22,23; Is 26,17; Is 66,6-7 , ecc.). Qui il paragone suggerisce che la calamità è destinata, nel disegno di Dio, a provocare la conversione che sarà la sorgente di una nuova vita (= la nascita del bambino). Ma Efraim, rifiutando di nascere, si condanna di sua volontà.

Os 13,14:Il contesto esige di interpretare questo v 14 come una minaccia. Le due prime domande richiedono una risposta negativa e le due successive sono un richiamo che invita la morte e lo sheol a inviare flagelli sul popolo ribelle. San Paolo cita questo testo per annunziare che la morte è vinta (1Cor 15,55); ma egli interpreta secondo l'uso del suo tempo, nel quale non si temeva d'isolare una frase dal suo contesto.

Os 13,15:Efraim: non figura nel testo, che ha semplicemente «egli», ma è evocato dal verbo «prosperi» (jaferi'), che corrisponde alla spiegazione del nome di Efraim data in Gen 41,52 . - distruggerà: il vento orientale che rappresenta l'Assiria.