Sapienza 17
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BIBBIA CEI 2008 | DIODATI |
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1 I tuoi giudizi sono grandi e difficili da spiegare; per questo le anime senza istruzione si sono ingannate. | |
2 Infatti gli ingiusti, avendo preteso di dominare il popolo santo, prigionieri delle tenebre e incatenati a una lunga notte, chiusi sotto i loro tetti, giacevano esclusi dalla provvidenza eterna. | |
3 Credendo di restare nascosti con i loro peccati segreti, sotto il velo oscuro dell’oblio, furono dispersi, terribilmente spaventati e sconvolti da visioni. | |
4 Neppure il nascondiglio in cui si trovavano li preservò dal timore, ma suoni spaventosi rimbombavano intorno a loro e apparivano lugubri spettri dai volti tristi. | |
5 Nessun fuoco, per quanto intenso, riusciva a far luce, neppure le luci più splendenti degli astri riuscivano a rischiarare dall’alto quella notte cupa. | |
6 Appariva loro solo una massa di fuoco, improvvisa, tremenda; atterriti da quella fugace visione, credevano ancora peggiori le cose che vedevano. | |
7 Fallivano i ritrovati della magia, e il vanto della loro saggezza era svergognato. | |
8 Infatti quelli che promettevano di cacciare timori e inquietudini dall’anima malata, languivano essi stessi in un ridicolo timore. | |
9 Anche se nulla di spaventoso li atterriva, messi in agitazione al passare delle bestie e ai sibili dei rettili, morivano di tremore, rifiutando persino di guardare l’aria che in nessun modo si può evitare. | |
10 La malvagità condannata dalla propria testimonianza è qualcosa di vile e, oppressa dalla coscienza, aumenta sempre le difficoltà. | |
11 La paura infatti altro non è che l’abbandono degli aiuti della ragione; | |
12 quanto meno ci si affida nell’intimo a tali aiuti, tanto più grave è l’ignoranza della causa che provoca il tormento. | |
13 Ma essi, durante tale notte davvero impotente, uscita dagli antri del regno dei morti anch’esso impotente, mentre dormivano il medesimo sonno, | |
14 ora erano tormentati da fantasmi mostruosi, ora erano paralizzati, traditi dal coraggio, perché una paura improvvisa e inaspettata si era riversata su di loro. | |
15 Così chiunque, come caduto là dove si trovava, era custodito chiuso in un carcere senza sbarre: | |
16 agricoltore o pastore o lavoratore che fatica nel deserto, sorpreso, subiva l’ineluttabile destino, perché tutti erano legati dalla stessa catena di tenebre. | |
17 Il vento che sibila o canto melodioso di uccelli tra folti rami o suono cadenzato dell’acqua che scorre con forza o cupo fragore di rocce che precipitano | |
18 o corsa invisibile di animali imbizzarriti o urla di crudelissime belve ruggenti o eco rimbalzante dalle cavità dei monti, tutto li paralizzava riempiendoli di terrore. | |
19 Il mondo intero splendeva di luce smagliante e attendeva alle sue opere senza impedimento. | |
20 Soltanto su di loro si stendeva una notte profonda, immagine della tenebra che li avrebbe avvolti; ma essi erano a se stessi più gravosi delle tenebre. |