Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 6


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA MARTINI
1 Mentre il re Antioco percorreva le regioni settentrionali, sentì che c’era in Persia la città di Elimàide, famosa per ricchezza, argento e oro;1 Or il re Antioco andava attorno per le provincie superiori; e senti dire com'eravi nella Persia la città di Elimaide celeberrima e abbondante di oro e di argento,
2 che c’era un tempio ricchissimo, dove si trovavano armature d’oro, corazze e armi, lasciate là da Alessandro, figlio di Filippo, il re macèdone che aveva regnato per primo sui Greci.2 Con un ricchissimo tempio, dove erano veli e corazze e scudi ai oro lasciativi da Alessandro di Filippo re di Macedonia, che regnò prima nella Grecia.
3 Allora vi si recò e cercava di impadronirsi della città e di depredarla, ma non vi riuscì, perché il suo piano fu risaputo dagli abitanti della città,3 E andò colà, e cercava di farsi padrone della città, e saccheggiarla, ma non gli riusci, perché il suo disegno si riseppe da quelli che tenevano la città:
4 che si opposero a lui con le armi; egli fu messo in fuga e dovette ritirarsi con grande tristezza e tornare a Babilonia.4 E andarono ad assalirlo, ed egli se ne fuggi, e si ritirò con gran dispiacere, e tornò a Babilonia.
5 Venne poi un messaggero in Persia ad annunciargli che erano state sconfitte le truppe inviate contro Giuda.5 E venne nella Persia chi portogli la nuova, come l'esercito, che era nel paese di Giuda era stato rotto:
6 Lisia si era mosso con un esercito tra i più agguerriti, ma era stato messo in fuga dai nemici, i quali si erano rinforzati con armi e truppe e ingenti spoglie, tolte alle truppe che avevano sconfitto,6 E come Lisia essendosi avanzato con un fioritissimo esercito era stato sconfitto dai Giudei, i quali si fortificavan di armi e di possanza colle molte spoglie acquistate del campo, che aveano espugnato:
7 e inoltre avevano demolito l’abominio da lui innalzato sull’altare a Gerusalemme, avevano cinto di alte mura, come prima, il santuario e Bet-Sur, che era una sua città.7 E come essi aveano atterrata l'abominazione eretta da lui sopra l'altare, che era in Gerusalemme, e che aveano cinto di alte mura, come era prima, il santuario, ed anche la loro città di Bethsura.
8 Il re, sentendo queste notizie, rimase sbigottito e scosso terribilmente; si mise a letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo quanto aveva desiderato.8 Or tali cose avendo udite il re si sbigottì e si turbo grandemente, e si allettò, e per la maninconia, che si prese per essergli andate le cose a rovescio de' suoi desiderii, diede in languore.
9 Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui una forte depressione e credeva di morire.9 E si trattenne colà molti giorni; perocchè la sua maninconia andava crescendo, e si crede' vicino a morte.
10 Chiamò tutti i suoi amici e disse loro: «Se ne va il sonno dai miei occhi e l’animo è oppresso dai dispiaceri.10 E chiamò a se tutti i suoi amici, e disse loro: Il sonno è bandito da' miei occhi, ed ho il cuore abbattuto e oppresso dall'affanno,
11 Ho detto in cuor mio: in quale tribolazione sono giunto, in quale terribile agitazione sono caduto, io che ero così fortunato e benvoluto sul mio trono!11 E dico dentro di me: A qual tribolazione mi son io condotto, e in qual pelago di tristezza mi trovo io, che era felice e amato nella mia dignità.
12 Ora mi ricordo dei mali che ho commesso a Gerusalemme, portando via tutti gli arredi d’oro e d’argento che vi si trovavano e mandando a sopprimere gli abitanti di Giuda senza ragione.12 Ma ora io mi ricordo de' mali fatti da me in Gerusalemme, donde ancora io portai via le spoglie d'oro e d'argento, che vi trovai, e mandai a dispergere tutti gli abitanti della Giudea, senza ragione.
13 Riconosco che a causa di tali cose mi colpiscono questi mali; ed ecco, muoio nella più profonda tristezza in paese straniero».13 Io riconosco adesso, che per questo mi sono piombata addosso queste sciagure; ed ecco che io mi muoio per gran tristezza in paese straniero:
14 Poi chiamò Filippo, uno dei suoi amici, lo costituì reggente su tutto il suo regno14 E chiamò Filippo uno de' suoi amici, e lo fece soprintendente di tutto il suo regno:
15 e gli diede il diadema, la sua veste e l’anello, con l’incarico di guidare Antioco, suo figlio, e di educarlo a regnare.15 E gli consegnò il diadema e la stola e l'anello, affinché andasse a trovare Antioco suo figliuolo, e lo educasse pel regno.
16 Il re Antioco morì in quel luogo l’anno centoquarantanove.16 E ivi morì il re Antioco l'anno cento quarantanove.
17 Lisia fu informato che il re era morto e dispose che regnasse Antioco, suo figlio, che egli aveva educato fin da piccolo, e lo chiamò Eupàtore.
17 E Lista intese la morte del re, e proclamò re Antioco suo figliuolo cui egli avea allevato da piccolo, e gli diede il soprannome di Eupatore.
18 Ora coloro che risiedevano nella Cittadella impedivano il passaggio degli Israeliti intorno al tempio e cercavano di molestarli continuamente e di sostenere i pagani.18 Frattanto quelli che erano nella fortezza, tenevano rinserrato Israele intorno ai luoghi santi, e cercavano sempre di fargli del male, e di fortificare le nazioni.
19 Giuda si propose di eliminarli e radunò in assemblea tutto il popolo per stringerli d’assedio.19 E Giuda pensò di levarseli d'attorno e radunò tutto il popolo per assediarli.
20 Si organizzarono dunque e posero l’assedio attorno alla Cittadella nell’anno centocinquanta, e Giuda fece costruire terrapieni e macchine.20 E messa insieme la gente cominciaron l'assedio nell'anno cento cinquanta, e fabbricaron baliste e altre macchine.
21 Ma alcuni di loro sfuggirono all’assedio; a essi si unirono alcuni rinnegati d’Israele21 E alcuni degli assediati usciron fuori, e si uniron con essi alcuni empi del popolo d'Israele,
22 e insieme andarono dal re e gli dissero: «Fino a quando non farai giustizia e vendetta dei nostri fratelli?22 E andarono davanti al re, e dissero: Quando mai farai tu giustizia, e vendicherai i nostri fratelli?
23 Noi siamo stati lieti di servire tuo padre, di comportarci secondo i suoi comandi e di obbedire ai suoi editti.23 Noi ci risolvemmo di servire il padre tuo, e di obbedirlo, e di osservar le sue leggi:
24 Per questo i figli del nostro popolo hanno posto assedio alla fortezza e si sono estraniati da noi; inoltre uccidono quanti di noi capitano nelle loro mani e si dividono i nostri averi.24 E per questo quelli di nostra nazione si alienaron da noi, e trucidovano quanti trovavano di noi altri, e mettevano a ruba i nostri beni.
25 E non soltanto contro di noi stendono le mani, ma anche su tutto il tuo territorio.25 E non hanno straziato cosi noi soli, ma han tutto lo stesso per tutto il nostro paese:
26 Ed ecco, ora hanno posto il campo contro la Cittadella, a Gerusalemme, per espugnarla e hanno fortificato il santuario e Bet-Sur.26 E per di più oggi assediano la fortezza di Gerusalemme per impadronirsene e hanno fortificata Bethsura:
27 Se tu non sarai sollecito nel prevenirli, faranno di peggio e non li potrai più arrestare».
27 E se tu non li previeni con celerità, faranno cose più grandi, e tu non potrai tenergli a freno.
28 Quando ebbe sentito tutto questo, il re si adirò e radunò tutti i suoi amici, comandanti dell’esercito e della cavalleria.28 E il re, udito questo, si riscaldò assai, e raunò tutti i suoi amici e i principali dell'esercito e i capitani della cavalleria:
29 Anche dagli altri regni e dalle isole del mare gli giunsero truppe mercenarie.29 E anche da altri regni e dalle isole gli vennero delle milizie prese a soldo.
30 Gli effettivi del suo esercito assommavano a centomila fanti, ventimila cavalieri e trentadue elefanti addestrati alla guerra.30 E il suo esercito era di cento mila fanti e di venti mila cavalli e di trentadue elefanti addestrati alla battaglia.
31 Passarono per l’Idumea e posero il campo contro Bet-Sur; attaccarono per molti giorni e allestirono macchine, ma quelli uscivano, le incendiavano e contrattaccavano con valore.31 E passando per l'Idumea andarono ad accostarsi a Bethsura, e la combatterono per molti giorni, e fecero delle macchine: ma quelli usciti fuora le abbruciarono, e si difenderono virilmente.
32 Giuda allora levò il campo dalla Cittadella e lo trasferì a Bet-Zaccaria, di fronte al campo del re.32 E Giuda si ritirò dalla fortezza, e mosse il campo verso Bethzacara dirimpetto agli alloggiamenti del re.
33 Ma il re si mosse alle prime luci dell’alba e trasferì lo schieramento con mossa fulminea lungo la strada di Bet-Zaccaria; le truppe si disposero a battaglia e suonarono le trombe.33 E il re alzatosi avanti giorno spinse con furia l'esercito per la strada di Bethzacara, e gli eserciti si messero in ordine per la battaglia, e dieder fiato alle trombe:
34 Posero innanzi agli elefanti succo d’uva e di more per stimolarli al combattimento.34 E quelli fecer veder agli elefanti il sugo dell'uva e delle more per aizzargli a combattere:
35 Distribuirono le bestie tra le falangi e affiancarono a ciascun elefante mille uomini, protetti da corazze a maglia e da elmi di bronzo in testa, e cinquecento cavalieri scelti, disposti in ordine intorno a ciascuna bestia:35 E spartirono quegli animali tralle legioni, e attorno a ciascuno degli elefanti stavano mille uomini con corazze fatte a maglia con morioni di bronzo in testa; e cinquecento scelti cavalieri erano dappresso a ciascuna di quelle bestie.
36 questi in ogni caso si tenevano ai lati della bestia e, quando si spostava, si spostavano insieme senza allontanarsi da essa.36 Questi anticipatamente trovavansi per tutto dove era la bestia, e andavano dove ella andava, e non si allontanavan da lei.
37 Sopra ogni elefante vi erano solide torrette di legno, ben protette dagli attacchi, legate con appositi congegni, e su ogni torretta stavano quattro soldati, che di là bersagliavano, e un conducente indiano.37 Ed eranvi oltre a ciò sopra ciascuna bestia delle torri di legno salde, che loro servivano di difesa, e sopra di esse delle macchine; e in ciascheduna torre trentadue uomini valorosi, i quali combattevano da quella, e un Indiano guidava la bestia.
38 Il resto della cavalleria si dispose di qua e di là sui due fianchi dello schieramento, per terrorizzare i nemici e proteggere le falangi.38 E il rimanente della cavalleria diviso in due parti fu messo ai due fianchi, perché animasse l'esercito col suon delle trombe, e tenesse serrate le file delle legioni.
39 Quando il sole brillava sugli scudi d’oro e di bronzo, ne risplendevano per quei riflessi i monti e brillavano come fiaccole ardenti.39 Or quando il sole percosse negli scudi d'oro e di bronzo, rimandaron questi la luce ai monti, risplendendo come lampade accese.
40 Un distaccamento delle truppe del re si dispose sulle cime dei monti, un altro nella pianura e avanzavano sicuri e ordinati.40 E una parte dell'esercito del re camminava in ordine per le alture de' monti, e l'altra nel basso, e si avanzavano con circospezione e in bell'ordine.
41 Tremavano quanti sentivano il frastuono di quella moltitudine e la marcia di tanta gente e il cozzo delle armi: era veramente un esercito immenso e forte.41 E tutti gli abitanti del paese eran commossi alle voci di quella moltitudine, e al muoversi di tanta gente e al frastuono dell'armi; perocche' grande assai e forte era quell' esercito.
42 Giuda con le sue truppe si avvicinò per attaccare lo schieramento e caddero nel campo del re seicento uomini.42 E Giuda col suo esercito si avvicinò per venire alle mani; e morirono dell'esercito del re secento uomini.
43 Eleàzaro, chiamato Auaràn, vide uno degli elefanti, protetto da corazze regie, sopravanzare tutte le altre bestie e pensò che sopra ci fosse il re;43 Ma Eleazaro figliuolo di Saura osservò un elefante bordato alla reale, e più alto di tutti gli altri, e giudico, che sopra di esso vi fosse il re:
44 volle allora sacrificarsi per salvare il suo popolo e procurarsi nome eterno.44 E sacrificò se stesso per liberare il suo popolo, e acquistarsi un nome eterno.
45 Corse dunque verso l’animale con coraggio, attraverso la falange, e colpiva a morte a destra e a sinistra, mentre i nemici si dividevano davanti a lui, ritirandosi sui due lati.45 E corse animosamente verso l'elefante per mezzo alla legione, uccidendo a destra e a sinistra, e sbaragliando chi gli si parava davanti.
46 S’introdusse sotto l’elefante, lo infilzò con la spada e lo uccise; quello cadde a terra sopra di lui, che morì all’istante.46 E andò tra' piedi dell'elefante, e se gli mise sotto, e lo uccise, e cadendo l'elefante sopra di lui, rimase egli alla schiaccia.
47 Ma vedendo la potenza delle forze del re e l’impeto delle milizie, i Giudei si ritirarono.
47 Ma i Giudei vedendo quanto era forte e accalorito l'esercito del re, fecer la ritirata.
48 Allora i reparti dell’esercito del re salirono per attaccarli a Gerusalemme e il re si accampò contro la Giudea e il monte Sion.48 E le schiere del re andaron dietro ad essi verso Gerusalemme, e posero il campo nella Giudea presso al monte di Sion.
49 Fece pace con quelli che erano a Bet-Sur, i quali uscirono dalla città, non avendo più vettovaglie per sostenere l’assedio: la terra infatti era nel riposo dell’anno sabbatico.49 E il re fece accordo con quelli che erano in Bethsura, i quali uscirono da quella città, perche' standovi dentro non avean più da mangiare, essendo quello l'anno sabatico della terra.
50 Il re s’impadronì di Bet-Sur e vi pose un presidio a guardia.50 Onde il re s' impadroni di Bethsura, e vi messe presidio a custodirla.
51 Si accampò presso il santuario per molto tempo e allestì terrapieni e macchine, ordigni incendiari e baliste, scorpioni per lanciare frecce, e fionde.51 E andò a posare il campo presso al luogo santo per molti giorni; e ivi preparò delle baliste e altre macchine e dardi infuocati, e degli strumenti da seagliar pietre, e degli strumenti da gettar frecce e delle fionda.
52 Anche i difensori opposero macchine alle loro macchine e i combattimenti durarono molti giorni.52 E quelli fecero anch' essi delle macchine per opporre alle loro, e si difesero per molti giorni.
53 Ma non c’erano più viveri nei depositi, poiché era in corso l’anno sabbatico e coloro che erano arrivati in Giudea per sfuggire ai pagani avevano consumato il resto delle provviste.53 Ma la città mancava di vettovaglie, perché era il settimo anno, e quelli d'altre nazioni, che eran rimasi nella Giudea avean consumato tutto quello che si era messo da parte.
54 Furono allora lasciati pochi uomini nel santuario, poiché li aveva sorpresi la fame, e si dispersero ciascuno nel suo paese.
54 E restò poca gente nel luogo santo, perchè eran ridotti alla fame, e si sbandarono andando ciascuno a casa sua.
55 Lisia poi venne a sapere che Filippo, al quale il re Antioco, ancora in vita, aveva affidato l’incarico di educare Antioco, suo figlio, destinato al regno,55 Ma Lisia avendo udito, come Filippo (eletto dal re Antioco, quand'era ancor vivo, ad educare Antioco suo figliuolo pel regno)
56 era tornato dalla Persia e dalla Media; era con lui l’esercito partito con il re e cercava di prendere in mano il governo.56 Era tornato di Persia e di Media coll'esercito, che avea seco, e cercava di prendere in mano gli affari del regno;
57 Allora in fretta fece cenno di voler partire e disse al re e ai comandanti dell’esercito e ai soldati: «Noi ci esauriamo di giorno in giorno: il cibo è scarso e il luogo che assediamo è ben munito, mentre gli affari del regno incombono su di noi.57 Se ne andò in fretta a dire al re e ai capitani dell'esercito: Noi ci consumiamo ogni di più, e abbiamo pochi viveri, e il luogo, che assettiamo è assai forte e siamo in necessità di provvedere alle occorrenze del regno.
58 Ora dunque offriamo la destra a questi uomini e facciamo pace con loro e con tutto il loro popolo58 Porgiam dunque la mano a costoro, e facciam pace con essi e con tutta la loro nazione:
59 e permettiamo loro di seguire le loro tradizioni, come prima; proprio per queste tradizioni, che noi abbiamo cercato di distruggere, essi si sono irritati e hanno provocato tutto questo».59 E concediam loro di governarsi, come prima, colle loro leggi; perocchè, a causa delle loro leggi disprezzate da noi si sono messi in ardenza, ed han fatte tutte queste cose.
60 La proposta piacque al re e a tutti i capi; mandò a negoziare la pace con loro, ed essi accettarono.60 Piacque questo partito al re e ai principi e mandò a far la pace con essi, ed ei l'accettarono.
61 Il re e i capi giurarono davanti a loro, ed essi a tali patti uscirono dalla fortezza.61 E il re e i principi ta giurarono, e quegli usciron dalla fortezza.
62 Ma quando il re fece l’ingresso sul monte Sion e vide le fortificazioni del luogo, violò il giuramento che aveva fatto e impose la distruzione delle mura di cinta.62 E il re entrò nel monte di Sion e osservò le fortificazioni di quel luogo, e tosto violò il giuramento fatto, perchè comandò, che si atterrasse il muro all'intorno.
63 Poi partì in fretta e fece ritorno ad Antiòchia; vi trovò Filippo padrone della città, gli fece guerra e s’impadronì della città con la forza.63 E si parti in fretta, e tornò ad Antiochia, e trovò Filippo, che si era fatto padrone della città e venne con lui a battaglia, e ricuperò la città.