Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 14


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA MARTINI
1 Nell’anno centosettantadue il re Demetrio radunò le sue milizie e partì per la Media, per raccogliere rinforzi e combattere Trifone.1 L'anno centosettantadue il re Demetrio messe insieme il suo esercito, e andò nella Media per adunare soccorsi, affin di vincere Trifone.
2 Ma Arsace, re della Persia e della Media, appena seppe che Demetrio era entrato nel suo territorio, mandò uno dei suoi generali per catturarlo vivo.2 E Arsace re della Persia e della Media avendo udito come Demetrio era entrato sui suoi confini, mandò uno de' suoi capitani, perché lo prendesse vivo, e gliel conducesse.
3 Costui venne, batté l’esercito di Demetrio, lo catturò e lo condusse ad Arsace e questi lo mise in carcere.
3 E quegli andò, e mise in rotta l'esercito di Demetrio, e lo prese, e lo condusse ad Arsace, il quale lo fece mettere in prigione.
4 Rimase tranquilla la terra di Giuda per tutta la vita di Simone;
egli cercò il bene della sua gente
e a loro fu gradito il suo potere
e la sua gloria per tutti i suoi giorni.
4 Or tutto il paese di Giuda fu in pace a tempo di Simone. Egli cercò i vantaggi di sua nazione, la quale vide sempre con piacere la sua possanza, e la sua gloria.
5 In aggiunta a tutte le sue glorie
egli prese Giaffa per farne un porto
e aprì un accesso alle isole del mare.
5 E oltre tutto le altre cose gloriose fatte da lui, egli ridusse Joppe a porta, che servisse di scala pe' paesi marittimi.
6 Ampliò i confini del suo popolo
e riconquistò la regione.
6 E ampliò i confini della sua gente, e fu padrone del paese.
7 Raccolse una turba di prigionieri
e si impadronì di Ghezer, di Bet-Sur e della Cittadella;
spazzò via da essa le impurità,
e nessuno gli si oppose.
7 E raunò gran numero di prigionieri, ed ebbe il dominio di Gazara e di Bethsara e della cittadella e ne tolse via le immondezze, e non vi fù chi contrastasse con lui.
8 In pace si diedero a coltivare la loro terra;
il suolo dava i suoi prodotti
e gli alberi della campagna i loro frutti.
8 E ciascheduno coltivava in pace la sua terra: e la terra di Giuda dava le sue raccolte, e le piante de' campi davano il loro frutto.
9 I vecchi sedevano nelle piazze,
tutti deliberavano sugli interessi comuni,
i giovani indossavano splendide vesti
e armature di guerra.
9 I sentori si stavan sedendo nelle piazze, e trattavano delle utilità del paese, e la gioventù, si vestiva di splendide vesti e di abiti militari.
10 Alle città fornì vettovaglie,
e le munì con mezzi di difesa;
così divenne celebre il suo nome
e la sua gloria fino all’estremità della terra.
10 Egli distribuiva de' viveri nelle città, e le rendeva come tante fortezze, talmente che il suo nome, e la sua gloria si sparse sino agli ultimi confini del mondo.
11 Fece regnare sul paese la pace
e Israele gioì di grande letizia.
11 Egli diede la tranquillità al paese, e Israele n'ebbe grande allegrezza.
12 Ognuno sedeva sotto la sua vite
e sotto il suo fico
e nessuno incuteva loro timore.
12 Onde ciascheduno potea stare assiso all'ombra della sua vite e della sua ficaia, senta che ci fosse chi gli desse timore.
13 Scomparve dal paese chi li avversava
e i re andarono in rovina in quei giorni.
13 Non restava sulla terra chi li molestasse: i regi in quel tempo erano abbattuti.
14 Confortò tutti i derelitti nel suo popolo;
ricercò la legge ed eliminò ogni iniquo e maligno.
14 Egli fa il protettore dei piccoli del suo popolo, fu zelante dell'onor della legge, e sterminò gl'iniqui e i malvagj:
15 Diede splendore al tempio
e lo arricchì dei suoi arredi.
15 Ornò di gloria il santuario, e accrebbe il numero dei vasi santi.
16 Si sparse fino a Roma e a Sparta la notizia che era morto Giònata e se ne rattristarono molto.16 Or la nuovo della morte di Gionata pervenne sino a Roma e a Sparta, e arrecò loro gran dispiacere.
17 Tuttavia, quando seppero che Simone, suo fratello, era divenuto sommo sacerdote al suo posto e continuava a mantenere il potere sulla regione e sulle città,17 Ma avendo udito come Simone suo fratello era stato fatto sommo Sacerdote in luogo di lui, ed egli avea la signoria del paese e di quelle città;
18 gli scrissero su tavolette di bronzo per rinnovare con lui l’amicizia e l’alleanza che avevano concluso con Giuda e Giònata, suoi fratelli.18 Scrissero a lui in tavole di bronzo per rinnovare l'amicizia e la confederazione fatta con Giuda e con Gionata suoi fratelli.
19 I messaggi furono letti davanti all’assemblea a Gerusalemme.19 E le lettere furon lette in Gerusalemme davanti a tutta la moltitudine. E questa é la copia della lettera scritta dagli Sparziati:
20 Questa è la copia della lettera che inviarono gli Spartani:
«Le autorità e la cittadinanza degli Spartani a Simone, grande sacerdote, agli anziani, ai sacerdoti e al resto del popolo dei Giudei, loro fratelli, salute!
20 I principi e le città degli Sparziati a Simone sommo Sacerdote e ai seniori e a sacerdoti e a tutto il popolo de' Giudei fratelli, salute.
21 I messaggeri inviati al nostro popolo ci hanno riferito intorno alla vostra gloria e al vostro onore e noi ci siamo rallegrati per il loro arrivo.21 Gli ambasciadori mandati da voi al nostro popolo ci hanno dato parte della gloria e della felicità e contentezza vostra, e la loro venuta ci ha fatto molto piacere.
22 Abbiamo registrato le loro dichiarazioni negli atti pubblici, in questi termini: “Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di Giasone, messaggeri dei Giudei, sono giunti presso di noi per rinnovare l’amicizia con noi.22 E abbiam fatto descrivere quello che essi han detto nell'adunanza del popolo in questi termini: Numenio di Antioco e Antipatro figliuolo di Giasone ambasciadori dei Giudei, sono venuti a noi per rinnovare l'antica nostra amicizia.
23 È piaciuto al popolo di ricevere questi uomini con ogni onore e inserire la copia del loro discorso nei registri a disposizione del pubblico, perché il popolo degli Spartani ne mantenga il ricordo. Ne è stata scritta una copia per Simone, il sommo sacerdote”».
23 E il popolo ha creduto ben fatto di accogliere quegli uomini orrevolmente, e di far registro delle loro parole nè libri originali del popolo per memoria del popolo degli Sparziati: e una copia di questa scrittura l'abbiam mandata a Simone sommo Sacerdote.
24 Successivamente Simone mandò a Roma Numenio con un grande scudo d’oro, del peso di mille mine, per confermare l’alleanza con loro.
24 Indi Simone mandò a Roma Numenio con un brocchiere di oro, che pesava mille mine per confermare l'alleanza con essi.
25 Quando il popolo seppe queste cose, si disse: «Quale contraccambio daremo a Simone e ai suoi figli?25 E il popolo Romano avendo udite tali cose disse: Quali ringraziamenti renderem noi a Simone e ai suoi figliuoli?
26 Egli infatti e i suoi fratelli e la casa di suo padre sono stati saldi e hanno ricacciato da sé con le armi i nemici d’Israele e gli hanno restituito la libertà». Incisero perciò un’iscrizione su tavole di bronzo e l’apposero su colonne sul monte Sion.26 Perocchè egli rimesse in piedi i suoi fratelli, e sterminò i nemici d'Israele dal suo paese. E decretarono a lui la libertà. E questo fu scritto in tavole di bronzo poste tra i monumenti nel monte di Sion.
27 Questa è la copia dell’iscrizione:
«Il diciotto di Elul dell’anno centosettantadue, che è il terzo anno di Simone, sommo sacerdote, in Asaramèl,
27 E lo scritto era di tal tenore: A diciotto del mese di Elul, l'anno cento settantadue, il terzo anno di Simone sommo Sacerdote, in Asaramel.
28 nella grande assemblea dei sacerdoti e del popolo, dei capi della nazione e degli anziani della regione, ci è stato reso noto:28 Nella grande adunanza de' sacerdoti e del popolo e dei capi della nazione e dei seniori del paese ella è cosa notoria, come molte guerre sono state nel nostro paese.
29 Poiché più volte erano sorte guerre nel paese, Simone, figlio di Mattatia, sacerdote della stirpe di Ioarìb, e i suoi fratelli si gettarono nella mischia e si opposero agli avversari del loro popolo, perché restassero incolumi il santuario e la legge, procurando gloria grande al loro popolo.29 E Simone figliuolo di Mathathia della stirpe di Jarib e i suoi fratelli si esposero ai pericoli, opponendosi ai nemici della loro nazione in difesa del toro santuario e della legge, ed hanno fatto grand'onore alla loro nazione.
30 Giònata diede unità alla nazione, ne divenne sommo sacerdote e poi fu riunito al suo popolo.30 E come Gionata rimesse insieme la sua nazione, e fu sommo Sacerdote di essa, e andò a riunirsi alla sua gente.
31 I loro nemici volevano invadere il loro paese e stendere la mano contro il santuario.31 E i loro nemici tentarono di opprimere e distruggere il loro paese, e mettere le mani sopra il loro santuario.
32 Simone allora si oppose e si batté per la sua nazione, spese molto del suo per dotare di armi le milizie della sua nazione e pagò loro il salario.32 E allora si oppose lara Simone, e combatte pel suo popolo, e spese molto denaro armando i soldati di sua nazione, e dando loro la paga.
33 Inoltre fortificò le città della Giudea e Bet-Sur nel territorio della Giudea, dove prima c’era la roccaforte dei nemici, e vi pose un presidio di soldati giudei.33 E l'ortificò le città della Giudea e Bethsura ai confini della Giudea, che prima era occupata dall'armi nemiche: ed egli vi pose presidio di Giudei.
34 Fortificò anche Giaffa, situata sul mare, e Ghezer presso i confini di Azoto, nelle quali prima risiedevano i nemici; vi fece abitare dei Giudei e le rifornì di quanto era necessario al loro sostentamento.34 E fortificò Joppe sulla spiaggia del mare e Gazara, che è ai confini di Azoto, dove prima erano postati i nemici, ed egli vi pose de' Giudei con tutto quello che potea servir loro per difendersi.
35 Il popolo vide la fede di Simone e la gloria che egli si proponeva di procurare alla sua nazione; lo costituirono loro capo e sommo sacerdote per queste sue imprese e per la giustizia e la fede che egli aveva conservato al suo popolo e perché aveva cercato con ogni mezzo di elevare il suo popolo.35 E il popolo veggendo le cose operate da Simone, e il bene, ch'ei procurava di fare alla sua gente, lo dichiarò suo condottiere e principe de' sacerdoti per aver fatto tutto questo in pro del suo popolo, e per la sua giustizia e per la fedeltà serbala alla sua gente, e per aver cercate tutte le vie d'ingrandire il suo popolo.
36 Nei suoi giorni si riuscì felicemente, per suo mezzo, a scacciare dal paese le nazioni e quelli che erano nella Città di Davide e a Gerusalemme, che si erano edificati la Cittadella e ne uscivano profanando i dintorni del santuario e recando offesa grande alla sua purità.36 E nel tempo del suo governo tale si é goduta prosperità per mezzo di lui, che sono state dal loro paese discacciate le genti, e quelli che erano nella città di David, e nella cittadella di Gerusalemme, donde uscivano a profanare tutti i luoghi attorno al santuario, e facevano oltraggi grandi alla santità di esso.
37 Egli vi insediò soldati giudei, la fortificò per la sicurezza della regione e della città ed elevò le mura di Gerusalemme.37 Ed egli vi pose de' Giudei a difesa del paese e della città, e rialzo le mura di Gerusalemme.
38 Il re Demetrio quindi gli confermò il sommo sacerdozio,38 E il re Demetrio lo confermò nel sommo sacerdozio.
39 lo ascrisse tra i suoi amici e gli conferì grandi onori.39 E dipoi la fece suo amico, e gli fece grandissimi onori.
40 Seppe infatti che i Giudei erano considerati amici, alleati e fratelli da parte dei Romani, e che questi erano andati incontro ai messaggeri di Simone con segni di onore,40 Perocchè egli sapevo come i Giudei erano stati dichiarati amici e confederali e fratelli da' Romani, e come questi aveano accolto onorevolmente gli ambasciadori di Simone:
41 che i Giudei e i sacerdoti avevano approvato che Simone fosse sempre loro condottiero e sommo sacerdote finché non sorgesse un profeta fedele,41 E come i Giudei e i loro sacerdoti di comun consenso lo avean creato loro condottiere, e sommo sacerdote in perpetuo sino alla venuta del profeta fedele:
42 che fosse loro stratega e avesse cura del santuario e fossero nominati da lui i sovrintendenti ai lavori, al paese, agli armamenti e alle fortezze,42 E che egli sia loro capo, e abbia cura delle cose sante, e crei deputati per le opere pubbliche, e sopra il paese e sopra le cose della guerra, e sopra i presidj:
43 che si prendesse cura del santuario, fosse da tutti obbedito e si scrivessero nel suo nome tutti i contratti del paese e vestisse di porpora e ornamenti d’oro.43 E amministrì le cose del santuario, e sia egli obbedito da tutti, e che tutti gli atti nel paese si scrivano sotto il suo nome, ed egli abbia l'uso della porpora, e porti la fibbia d'oro.
44 Non dovrà essere lecito a nessuno del popolo né dei sacerdoti respingere alcuno di questi diritti o disobbedire ai suoi ordini o convocare riunioni senza il suo consenso e vestire di porpora e ornarsi della fibbia d’oro;44 E che a nissuno del popolo, ne dei sacerdoti sia permesso di alterare alcuno di questi ordini, o contradire a quello ch' egli avrà stabilito, o convocar l'adunanze nel paese senza di lui, o vestir porpora o portare la fibbia d'oro.
45 chiunque agirà contro questi decreti o ne respingerà qualcuno, sarà ritenuto colpevole.45 E che chiunque farà casa contro questi ordini, ad alcuno ne violerà, sarà in colpa.
46 Piacque a tutto il popolo sancire che Simone si comportasse secondo questi decreti.46 E piacque a tutto il popolo di dare tal potestà a Simone, e che tutto questo si eseguisse.
47 Simone da parte sua accettò e gradì di esercitare il sommo sacerdozio, di essere anche stratega ed etnarca dei Giudei e dei sacerdoti e capo di tutti».
47 E Simone accettò con gradimento le funzioni del sommo Sacerdozio, e di essere capo e principe della nazione Giudea e de' sacerdoti, e di avere autorità sopra tutte le cose.
48 Disposero che questa iscrizione fosse riportata su tavole di bronzo, da collocarsi nel recinto del santuario in luogo visibile,48 E quelli ordinarono, che questo decretò fosse scritto in tavole di bronzo, le quali si mettessero nel portico del tempio in luogo distinto:
49 e che se ne depositasse copia nel tesoro, perché fosse a disposizione di Simone e dei suoi figli.49 E copia di esso si metta nell'erario del tempio tralle mani di Simone e dei suoi figliuoli.